L’ultimo episodio prima del doppio appuntamento finale della settimana prossima ci regala parecchi spunti di riflessione e riesce praticamente a sconvolgere tutto quello che credevamo potesse essere vero sulle vicende dei nostri protagonisti.
Fa la sua entrata in scena Ophelia, la madre di Annalise (o Anna Mae, il suo vero nome!), che, oltre a regalarci diverse perle di saggezza, fin dalle primissime battute ci fa capire di che pasta è fatta.
Il rapporto tra le due è un continuo alternarsi di scontri e carezze e fa emergere un insolito lato di Annalise che, tormentata dai sensi di colpa per aver incastrato Nate, passa le giornate rannicchiata sotto le coperte cercando così di nascondersi da tutto quello che le sta accadendo attorno. Seppur marginali rispetto al resto della trama, i dialoghi tra madre e figlia ci offrono una finestra sulla vita precedente della nostra avvocatessa preferita, sul perché è diventata ciò che è diventata e sui fantasmi del suo passato.
L’episodio è per alcuni versi “Bonnie-centrico”. L’assistente infatti, approfittando dell’isolamento di Annalise, decide di prendere in mano la situazione e occuparsi in prima persona di un caso di stupro avvenuto in un ospedale. Sebbene tenti in tutti i modi di essere cazzuta quanto il suo capo, da vera poraccia quale è deve scontrarsi con l’insubordinazione dei cinque protagonisti, un caso più complesso di quello che sembra e un lapsus momentaneo che la portano a dire in aula che la sua cliente è colpevole.
Non è finita qui: se da un lato alla fine Bonnie riesce a risolvere il caso e la vediamo sorridente come non mai, dall’altro abbiamo anche dei progressi nella sua vita sentimentale. Presa infatti dalla vittoria decide di concedersi completamente ad Asher in un parcheggio regalandoci così attimi di dolcezza della storia più inutile della serie.
Gli sviluppi sulla trama principale sono parecchio avvincenti: se infatti da un lato Michaela continua a sentirsi in colpa per la triste sorte di Nate, dall’altro Wes comincia ad interrogarsi su parecchi avvenimenti passati, arrivando a pensare che Rebecca in realtà possa essere coinvolta nell’omicidio di Lila e il caso di Rudy (colui che prima abitava nell’appartamento di Wes). Attraverso le sue indagini arriviamo a scoprire che le due cose sono collegate: Rudy infatti viene arrestato la stessa notte della morte di Lila e rinchiuso in un ospedale psichiatrico. In seguito ad una visita di Wes e Laurel apprendiamo dunque che l’omicidio di Lila ha a che vedere con Rebecca, Rudy e quei strani segni sul muro dell’appartamento di Wes. L’ipotesi che ad uccidere Lila sia stato Sam sembrerebbe quindi ormai da accantonarsi a favore di una tesi ben più preoccupante.
Mi sentirei di assegnare 5 porcamiseria su 5 a questa puntata, impeccabile grazie soprattutto al colpo di scena finale che ha dato nuova vita alla trama principale, che ha saputo tenere alta la qualità globale della serie e ha alimentato la tensione per l’imminente season finale.
Porcamiseria
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