How to Get Away with Murder2×02 She’s Dying

Dopo la season premiere di settimana scorsa, dal ritmo decisamente serrato anche per la media a cui la serie ci aveva abituati finora, How to Get Away with Murder prosegue sulla stessa strada con questo secondo episodio, aggiungendo come di consueto ulteriori tasselli al complicatissimo intreccio sviluppatosi finora intorno alle vicende dei nostri antieroi Annalise & Soci. I […]

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Dopo la season premiere di settimana scorsa, dal ritmo decisamente serrato anche per la media a cui la serie ci aveva abituati finora, How to Get Away with Murder prosegue sulla stessa strada con questo secondo episodio, aggiungendo come di consueto ulteriori tasselli al complicatissimo intreccio sviluppatosi finora intorno alle vicende dei nostri antieroi Annalise & Soci.

I conti in sospeso

Durante la visione dell’episodio sono due le cose che saltano immediatamente all’occhio. La prima è di carattere più generale sull’intera serie che, dopo gli sfarzi della prima stagione, non ha la minima intenzione di rallentare nemmeno per un istante, proponendoci una dopo l’altra puntate al fulmicotone che hanno il merito di tenere lo spettatore sempre con il fiato sospeso, e che soprattutto – cosa che non sempre si può dire di altre serie più blasonate – non si dilungano mai più del dovuto su nessun aspetto della narrazione. Basti pensare alla rivelazione (abbastanza sconvolgente) dell’assassinio di Rebecca ad opera di Bonnie, il cui plot si è praticamente aperto e risolto nel giro di due puntate.

Il secondo aspetto, più strettamente attinente a questa puntata che si configura come una delle più riuscite finora, è dato dalle numerose questioni irrisolte che i personaggi hanno accumulato nel corso degli scorsi episodi, date forse anche dal fatto di condividere da tempo l’uno con l’altro i propri segreti più oscuri. Oltre ai due processi in ballo (quello a carico di Nate e quello che vede imputati i due fratelli/assassini) che hanno il compito di portare avanti la trama principale, si può dire che la risoluzione di questi conflitti “interni”, e il tentativo di togliersi qualche macigno sassolino dalla scarpa è uno dei veri temi portanti della puntata. Oltre a fungere da ottimo espediente per non appesantire troppo la visione, queste interazioni contribuiscono ad approfondire ulteriormente la psicologia dei nostri murderers, rivelandone l’evoluzione e i punti deboli.

Partiamo dall’esempio in assoluto più calzante: Connor, protagonista di una delle scene più struggenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi. Ormai consapevole di tutte le tragiche conseguenze del suo tradimento ai danni di Oliver, dimostra con la sua reazione un attaccamento al suo compagno che forse nemmeno lui stesso si aspettava. L’imprevedibilità di Connor si è rivelata in più occasioni effettivamente difficile da gestire, ma per una volta Oliver – pur nella situazione delicata – sembra quasi avere il coltello dalla parte del manico.

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Anche Frank, dal canto suo, si toglie qualche spina dal fianco con Laurel, colpevole di utilizzarlo come una sorta di gigolò per il proprio appagamento personale. La scena ha una forte carica erotica (Frank del resto ha il chiodo fisso), ma dando uno sguardo alle precedenti interazioni fra i due è evidente come lo sfruttamento da parte di Laurel vada al di là della sfera prettamente sessuale: abituata ad essere sottovalutata da chiunque, lei ha sviluppato con il tempo questa necessità di alimentare la propria autostima e Frank, in tutto questo, ha giocato finora un ruolo fondamentale. Anche qui, come ben si addice alla serie, situazione completamente ribaltata nel giro di una puntata.

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Whose trial is it?

Tra tutti, però, è ovviamente Annalise quella che se la passa peggio in assoluto. In questa puntata, la nostra strong lady viene attaccata sotto tutti i fronti e assistiamo ad un breakdown nervoso come non vedevamo dai tempi della scoperta della relazione tra Sam e Lila.
Prima il confronto con Bonnie, personaggio estremamente sottovalutato ma dotato di grande determinazione, in una delle scene migliori in assoluto della puntata, supportata da due performance davvero eccezionali di Viola Davis e Liza Weil:

Bonnie: You want me like this. So that I don’t forget what I owe you. But, I don’t forget Annalise. Ever.

Annalise: You needed to be saved from me. And that’s what you all need.

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Oltre a questo, che già basterebbe a ridurre in poltiglia la coscienza di chiunque, ci si mette anche il confronto con Eve (con un’inedita Annalise dietro la sbarra e vulnerabile come raramente l’abbiamo vista) durante l’udienza preliminare per l’omicidio di Sam. Il confronto, pur architettato ad arte dalle due al fine di indurre il giudice a rilasciare Nate, si rivela per Annalise molto più duro del previsto.
È evidente l’intenzione di Eve di colpirla su un nervo scoperto, ferendola deliberatamente e senza pietà; la motivazione di questo accanimento è ovvia: Eve è ancora innamorata di Annalise, e gli autori non mancano di rimarcare la cosa con un’altra scena di intimità tra le due.
Io continuo a trovare la bisessualità di Annalise leggermente out of character, non tanto perchè la cosa non era mai stata accennata prima – del resto non tutti vanno a sbandierare in giro le proprie relazioni passate – quanto perchè sembra po’ buttata lì al fine di giustificare l’alleanza (comunque labile) tra le due.

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Mi stupisco sempre, poi, di quanto facilmente la gente menta sotto giuramento, senza apparentemente il minimo timore di fallire o di essere scoperto: questo espediente è utilizzato abbastanza spesso, e sebbene sia un po’ inverosimile credo si possa ricondurre ad una certa sospensione dell’incredulità che ci è richiesta per seguire la vicenda. Ok, per stavolta chiudiamo un occhio.

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Time jump

La struttura della seconda stagione è identica alla prima: un avvenimento importante (in questo caso, l’omicidio di Annalise) viene mostrato attraverso un flash forward, nel corso delle puntate ne vengono svelati progressivamente ulteriori dettagli e con il proseguire della narrazione i due orizzonti temporali arrivano a convergere, presumibilmente nel mid season finale.

Stavolta, la portata dell’evento che ci viene mostrato nel flash forward è davvero epocale: nel giro di un paio di mesi, Annalise sarà riversa morente sul pavimento, davanti ad un Connor  visibilmente sconvolto. Un ulteriore frammento di quella serata ci viene mostrato in She’s Dying: con immensa soddisfazione, nella stessa sequenza giace al suolo priva di vita l’avvocato Sinclair, che abbiamo avuto modo di vedere nella sua pubblica arringa accusatoria nei confronti di Annalise (che, ricordiamolo, non era nemmeno l’imputata del processo).

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Le aspettative da questo punto di vista sono molto alte, visto il colpo di scena della precedente stagione che è arrivato come un fulmine a ciel sereno; spero solo di non rimanere deluso e che le cose non stiano come sembrano: Connor avrà veramente ucciso Annalise come ci stanno dando modo di pensare?

Io sinceramente ho pochi dubbi: qualunque speculazione si possa fare verrà irrimediabilmente ribaltata nel corso dei prossimi episodi.

Le uova nel paniere

In pieno stile How to Get Away with Murder, dopo solo un episodio viene già allo scoperto il misterioso EGGS911 (aka Levi), il ragazzo che Micaela ha conosciuto in chat nonostante il suo profilo orrendo e sul quale mi ero fatto più di una domanda nello scorso episodio.

La foto con Rebecca non lascia presagire nulla di buono: il tizio in questione ha sicuramente scoperto qualcosa e sta cercando un primo contatto per poter venire a capo della scomparsa della ragazza. E questa è solo l’ipotesi migliore.

La vicenda, insomma, si evolve in modo più complicato che mai, ma riesce come sempre a mantenere assolutamente vivo l’interesse grazie alle interpretazioni eccellenti (Viola Davis ha anche vinto un Emmy come “Miglior Attrice in una serie drammatica” per il suo ruolo in questa serie) e ad una scrittura sempre ricca di ribaltoni e colpi di scena.
È proprio questa la vera forza di How to Get Away With Murder, nei fatti non completamente innovativa ma costruita ad arte in ogni dettaglio: la bramosia di arrivare al punto in cui l’intricatissima matassa degli eventi verrà completamente sciolta ti spinge a volere semplicemente di più: più processi, più complotti, più omicidi, più emozione. La nostra speranza è che questa serie rimanga sempre così, come ci viene presentata in questa puntata: emotivamente forte, veloce, corale e sempre coerente con se stessa.

Il voto all’episodio è di ben quattro PorcaMiseria e mezzo su cinque, mezzo punto in più del previsto grazie soprattutto ai picchi emozionali dati dal confronto Oliver/Connor e Bonnie/Annalise.

4.5

 

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Twitter Freaks

Frank e Laurel sono sempre una garanzia:

Buon riassunto della mia reazione durante la puntata:

Anche io i tempi dell’università me li ricordavo un po’ diversi:

https://twitter.com/edoardo_bo/status/650072842806161409

 

 

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