Ma succede anche a voi di crearvi delle ipotesi a proposito della trama di How to Get Away with Murder, che all’episodio successivo sono poi puntualmente smentite? Perché in “Hi, I’m Philip” è successo tutto e il contrario di tutto, in un susseguirsi di colpi di scena che hanno rimescolato le carte in tavola.
Avevamo lasciato Oliver con la quasi certezza che Philip lo avrebbe ammazzato, ma per fortuna il figlio del disagio voleva solo parlare. I due infatti si dirigono a casa Keating (entrando senza bussare, si fa così no?), dove sono tutti preoccupati per la sorte di Oliver, con Connor sull’orlo di un crollo nervoso. Philip dichiara di essere totalmente estraneo ai fatti di casa Hapstall, e i suoi genitori naturali vivono in Iowa: il ragazzo vuole qualcosa, e Annalise viene tenuta sulle spine dal nostro psiconerd.
Intanto il procuratore Sinclair gioca al ribasso e propone un patteggiamento della pena: chi vuole andare in galera? Caleb o Catherine? Al procuratore poco importa, conta solo avere dei colpevoli senza andare a processo, il castello accusatorio vacilla e Annalise rischierebbe di vincere. La mossa prende i fratelli alla sprovvista, e l’idea che tutto possa finalmente aver fine è allettante, soprattutto per Caleb: invece di una sentenza a vita, qualche decina di anni, magari con uno sconto per buona condotta, sarebbe proprio come in Orange is the New Black. Annalise sguinzaglia i suoi studenti per far rinsavire i due: Michaela dissuade Caleb a non patteggiare, ma Wes, che a questo punto poteva restarsene a casa, convince Catherine ad accettare la proposta!
Philip decide di denunciare alla polizia di esser stato perseguitato dallo studio Keating, ma qui interviene Nate, che nonostante le durissime parole rivolte precedentemente ad Annalise, dimostra quanto ne sia effettivamente legato – e succube – che riesce a manipolarlo ugualmente: Nate infatti modifica un file dell’archivio facendo passare Philip per uno schizofrenico, una cosa gravissima per un agente, ma che gli frutta le braccia (e le gambe) di miss Keating.
Annalise ha le mani legate non potendo impedire agli eredi Hapstall di patteggiare, mentre i test genetici su Philip tardano ad arrivare, perché il laboratorio per le analisi (a quanto pare l’unico a cui Frank può chiedere il test) è intasato da 300 richieste da parte del procuratore Sinclair, nemmeno fossero gli emendamenti di Calderoli. La cosa fa sorgere dei sospetti, e grazie ad Asher viene scoperta una cimice in casa Keating. Annalise porta a suo vantaggio la scoperta, inducendo Sinclair a cercare una fantomatica arma del delitto nelle cantine di casa Hapstall: il procuratore arriva tronfia e sicura di sé con un ordine di perquisizione, ma rimane col cerino in mano, mentre Annalise se la ride sotto i baffi.
L’ansia però continua, perché Catherine decide di presentarsi spontaneamente dal procuratore disposta a dichiarandosi colpevole, ottenendo però 10 anni di galera: la Sinclair non se lo fa ripetere e trova subito un giudice per accettare la proposta, ma all’ultimo momento Frank, dopo aver corrotto l’impiegata del laboratorio di analisi con 50 mila dollari, arriva con i risultati, che fanno tirare un sospiro di sollievo a tutti. Annalise si presenta nell’ufficio del procuratore, che è sull’orlo di una crisi di nervi, con un altro colpo di scena: il DNA di Philip è quello trovato sulla scena del delitto, ma non solo è effettivamente il figlio di Helen Hapstall, ma al test risulta che sia il frutto di un incesto.
Good luck in getting the jury believe that the inbreed weirdo didn’t do it.
Il castello narrativo regge benissimo l’intreccio che si complica ulteriormente con l’ulteriore serie di colpi di scena dell’episodio: Catherine e Philip si conoscono, Caleb ha trovato l’arma del delitto nello studio della sorella, e la mostra a Michaela dopo aver fatto l’amore con lei. L’ultima parte dell’episodio infatti vede un exploit di accoppiamenti di praticamente tutto il cast, tranne Wes, che si accorge però di un particolare importantissimo, all’arrivo del quadro regalatogli da Catherine: lo stile della ragazza infatti si riconosce anche in un dipinto alle spalle di Philip, in una foto mentre gioca probabilmente a World of Warcraft.
Tutto questo incredibile sconvolgimento si ricollega poco al flashforward che in questo episodio non ha molto spazio, dove il ruolo di Bonnie risulta però più definito, e si evince come quello che succederà nel futuro era stato precedentemente accordato: Bonnie infatti rimette in riga un Connor scosso dall’accaduto, e si fa consegnare da Wes una pistola, quella che ha ferito Annalise. Chi ha sparato? Siamo ancora in alto mare, Bonnie al momento è semidistrutta dopo il litigio con Annalise e Asher, e il prossimo episodio sarà l’ultimo dell’anno prima della lunga pausa invernale.
HTGAWM con questo episodio ti incolla allo schermo per tutta la sua durata ancora più degli altri, e anche se su alcune cose scricchiola: possibile che dopo la perquisizione la polizia non abbia trovato l’arma del delitto, mentre ci è riuscito Caleb? Certo, a meno che non ce l’abbia messa lui, chiaro…
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Sì, ci avevo pensato anche io, però con Wes al posto della Sinclair.
Riassunto della puntata 02×08 di #htgawm pic.twitter.com/1Uy658IRQx
— Donnie Darkroom 🏳️🌈 (@caribbeanblue) November 15, 2015
Sì infatti, che noia…
https://twitter.com/ivan986/status/665212201402265600
Dicevamo?
vorrei essere nel cast di #HTGAWM per farmela col cast di #HTGAWM
— Elena (@mascaraeyeliner) November 13, 2015
Spero che il nostro recap ti abbia aiutato un po’…
https://twitter.com/ItsManny92/status/665284743852896256
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