How to Get Away with Murder4×02 I’m Not Her

Procedendo ancora con cautela, il secondo episodio di How to Get Away with Murder ci accompagna nei percorsi personali che ogni personaggio vuole, o almeno cerca, di intraprendere per riuscire a buttarsi alle spalle un passato che aleggia ancora prepotente. Percorsi che incuriosiscono, ma che hanno bisogno di una direzione più decisa.

6.8

Un nuovo inizio. Questo il tema principale di un episodio di How to Get Away with Murder che, rispettando nuovamente la canonica alternanza tra flashback e presente, prosegue con naturalezza, ma senza azzardi o colpi di scena. Il testa a testa tra Annalise e il nuovo psicologo – incredibilmente misterioso e in apparenza poco affidabile – viene continuamente interrotto per mostrarci le vicende della stessa Annalise e del suo ormai ex team alle prese con una vita che di certo non concede molto tempo a chi ne ha bisogno per rimettersi in corsa.

La nuova occasione di Annalise nella sua recuperata carriera da avvocato parte con le migliori premesse. Aiutare gratis una vecchia “amica”, incastrata dal sistema, sembra il modo giusto per mostrare quanto l’ardore di un tempo non sia stato perso, che è ancora una leonessa a celarsi dietro la facciata disperata e incapace di interagire con gli altri senza ricorrere alle bugie. Ma, come ci chiediamo ormai da molto tempo a questa parte, quanti dei gesti di Annalise sono realmente disinteressati? Persino con le persone a cui tiene, ha finito per combinare guai – e come non pensare al povero Wes, di cui sentiamo molto la mancanza.

Ancora una volta, senza mettere in dubbio la generosità e la sincerità dietro il commovente discorso che conduce alla salvezza della sua cliente – che ha però il demerito di buttarsi su temi delicati, ma già visti e rivisti – Annalise focalizza inconsciamente l’evento sulla sua persona. In fondo, quella che sta cercando di aiutare è se stessa, seppur negando una potenziale immedesimazione. La tradiscono quegli sguardi turbati al sentir nominare un evento del passato che cerca di buttare nel dimenticatoio o le risposte aggressive, che cercano di accerchiare lo psicologo e di spostare il focus su di lui e sulle sue carenze professionali. Il colloquio paziente/dottore intriga e si fa seguire bene, e toccante è il legame instauratosi tra le due compagne di cella.

Quanto ai giovani, il momento di rimboccarsi le maniche è arrivato, ma le reazioni sono estremamente diversificate. Cosa ne è stato dei sogni di gloria che ha spinto i quattro a studiare legge e a entrare nella mitica squadra Keating? Laurel sembra averli ormai dimenticati. Presa dall’ossessione nei confronti del padre e del suo coinvolgimento nell’omicidio di Wes, il colloquio di lavoro diventa un’incombenza, tanto quanto un’importante selezione, che passa in totale secondo piano. Per quanto sia comprensibile che non riesca a lasciar andare la questione, ci chiediamo quando questo personaggio ritroverà il senno e agirà nuovamente in maniera razionale. Sì, anche la buona vecchia Laurel ci manca, e sembra deceduta con l’ex fidanzato.

Connor prova a farci credere di aver rimosso quei sogni, ma la verità è che è a un punto morto perché non riesce ad accettare il suo passato e le sue azioni. La sua soluzione è passare dall’odiare profondamente se stesso, e ne vediamo un barlume nell’emotivo tête-à-tête con Laurel, al fingere che nulla sia accaduto e godersi la tranquilla vita di coppia con Oliver. Peccato che questo comportamento non paghi. Gli unici a rimanere più saldi nei confronti del loro futuro sono Michaela e Asher, che da dinamico duo riescono sicuramente ad avere risultati, la prima con sicurezza e totale controllo, il secondo con qualche scivolone per via del suo scottante passato.

Ma è davvero possibile lasciar andare e vivere la propria vita senza rimorsi? La risposta è che si può provare a farlo, ma c’è bisogno di molta perseveranza per riuscirci. Nate sembra aver eliminato Annalise dalla sua vita, eppure non può fare a meno di farsi notare da lei o aggredirla. Bonnie ce la sta mettendo tutta a ferire la sua ex datrice di lavoro, ma nel frattempo quanto sta anche ferendo se stessa con questa sua scelta forzata? Forse con l’aiuto di Nate riuscirà a seguire la strada anti-Annalise. O forse falliranno entrambi.

Il più cocciuto di tutti però è un Frank che proprio non vuole accettare la sconfitta. Laurel ha potuto preferire un altro uomo a lui, ma non esisterà un universo in cui Frank non vorrà monitorare ogni mossa della ragazza. E nemmeno uno in cui lascerà in pace Annalise e la sua occasione per redimersi. Sembra quasi che non possa ricominciare a vivere senza il suo perdono. No, la certezza di avere almeno Bonnie nella sua vita non è abbastanza per lui.

Il finale dell’episodio prova a dare un twist alla vicenda, e forse intravediamo la piega che prenderà la serie in futuro. Il piano di vendetta in cui probabilmente si immergeranno i quattro ragazzi per dare giustizia a Wes, e nel quale finirà per metterci lo zampino anche Annalise, avrà buon fine? Dal flashforward, e come ci aspettiamo ormai da How to Get Away with Murder, ovviamente no.

Si intravede ancora poco di incalzante, se non la probabilità di un altro scontro acceso, che finirà nel sangue. Chi sarà la prossima vittima?

(Se volete restare informati su tutte le novità e anticipazioni della serie, seguite gli amici di Le Regole del Delitto Perfetto!)

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

In breve

Un episodio di transizione, in cui i protagonisti cercano di dare una direzione alle proprie vite, nel mezzo delle bugie che rifilano a se stessi e ricordi troppo brucianti. Un finale che promette di riaccendere la narrazione con attesi colpi di scena e, si spera, originali risvolti.

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Porcamiseria

6.8

Un episodio di transizione, in cui i protagonisti cercano di dare una direzione alle proprie vite, nel mezzo delle bugie che rifilano a se stessi e ricordi troppo brucianti. Un finale che promette di riaccendere la narrazione con attesi colpi di scena e, si spera, originali risvolti.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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