Il titolo di questo episodio di How to Get Away with Murder lascia presagire il disastro che cadrà su Annalise dopo la morte di Lahey Senior. Sotto la superficie di ciò che è utile alla trama verticale della serie, I Got Played espone le enormi fragilità dei personaggi e il più discusso e controverso tema degli ultimi anni: l’abuso di potere dei poliziotti e il grilletto facile contro la comunità afro-americana.

L’esperienza per noi è particolarmente intensa nonostante la distanza oceanica che ci separa dal sistema americano e dai suoi paradossi, ci viene sbattuta in faccia l’ingiustizia e l’impunità degli esecutori dell’omicidio, con tanto di palesi mosse volte a incastrare Annalise. Nell’aula di tribunale si consuma una lotta senza speranza: sapevamo che sarebbe finita così? Probabilmente, ma fino all’ultimo ci siamo aggrappati alla giustizia.

Il gioco della governatrice è presto risolto, con tanto di ricatto riguardo una misteriosa adozione nella quale Annalise sarebbe coinvolta – che va ad aggiungersi alle troppe domande che ancora gravitano tra i personaggi – come è presto risolto il suo reintegro alla Caplan & Gold in difesa di Emmett e del suo scandalo. Nel frattempo passa un mese, ma è tutto così frenetico che sembra sia avvenuto nell’arco di tre ore.

Una risposta, e solo una, arriva marginalmente ad aiutarci nel mezzo della totale confusione: sappiamo perché Connor è ferito la sera del matrimonio. Fare a pugni con un omofobo deve essere parecchio soddisfacente, ma lascia comunque il segno. Inoltre, Gabriel è sempre più curiosamente attratto da Michaela, dopo essere stato gelato da Laurel, e forse è il suo il vero mistero della stagione, ancora più importante rispetto all’omicidio che vediamo nei flashforward.

Il resto del team di Annalise, nell’economia dell’episodio, galleggia senza dare particolari spunti, rendendo I Got Played interessante nel comparto dell’analisi del paradosso giudiziario americano, ma altrimenti ciclico e ripetitivo. Il discorso di Annalise è illuminante, la sua ricaduta nell’alcool lascia l’amaro in bocca, ma non possiamo accontentarci di un one woman show.

Manca solo il mid-season finale e How to Get Away with Murder, pur rimanendo un prodotto televisivo interessante e tenace dopo quattro e passa anni dal pilot, deve scrollarsi di dosso l’ombra di mediocrità che insidia la sua scrittura. Lo choc di un nuovo omicidio potrebbe non essere sufficiente, quando è necessario ripensare più profondamente le dinamiche tra i personaggi, i dialoghi e la sceneggiatura.

7/10

Storia - 7/10
6.5/10

Tecnica - 6.5/10
7.5/10

Emozione - 7.5/10

7/10

Summary

How to Get Away with Murder offre interessanti spunti sui paradossi della giustizia americana, ma la trama verticale della stagione fatica a trovare corpo, tra mille confuse domande, a un solo episodio dal mid-season finale.