How to Get Away with Murder6×07 I’m The Murderer

In How To Get Away with Murder prosegue la lotta ai Castillo, ma l'accordo sul modo migliore per affrontarli è lontano dall'essere raggiunto. Il caso della settimana rimanda i protagonisti a riflettere sul passato, mentre a noi fa riflettere sul presente.

7.5

How to Get Away with Murder in diverse occasioni è stato in prima linea nel discorso politico attuale degli Stati Uniti, il cui ultimo esempio rimane il caso di Lahey Senior, con temi come la salute mentale, il razzismo insito nel sistema giudiziario e la violenza delle forze dell’ordine. Il caso cardine di I’m The Murderer si focalizza sull’annosa questione del controllo delle armi, problema sociale che affligge gli Stati Uniti da anni con migliaia di morti causate da armi da fuoco, particolarmente nelle scuole.

L’occasione è propizia per Gabriel per introdurre alla classe un nuovo tipo di giustizia, basato sul dialogo, sul perdono e sull’elaborazione della colpa da parte di chi commette il delitto e decide di assumersi la responsabilità delle sue azioni. Il caso di restorative justice è uno dei due cuori dell’episodio, e non è semplicemente una storia di per sé avvincente ed emozionante, ma ha propaggini che toccano anche i Keating 4. Il gruppo di Annalise non ha mai sviscerato la questione del delitto di Sam – non intende farlo nonostante le pressioni di Asher – e quindi non ha mai avuto modo di discutere l’atrocità commessa. Ancora più importante, è una spia rossa che ci ricorda quanto gli studenti di Annalise siano di fatto assassini, a prescindere dall’empatia che possiamo provare per le loro storie personali.

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Non solo per gli studenti, ma anche per Annalise stessa, il caso della settimana è un modo per fare i conti con il proprio passato e per la perdita del proprio figlio. L’aspetto del lutto e dei traumi causati da una perdita così improvvisa viene di nuovo alla luce, e vengono ottimamente evidenziate le potenzialità quasi terapeutiche dell’incontro tra le parti per far uscire il proprio dolore, da una parte, e il proprio pentimento, dall’altra.

Le più recenti aggiunte del gruppo, Asher e Oliver, sono un passo indietro su quanto successo tra gli altri, e se da una parte Asher non ottiene la possibilità di un dialogo, Oliver ha in Connor un confidente. Quanto questa confessione muti il giudizio del marito, e quanto sia motivo del concitato segmento flashforward non ci è dato saperlo, ma crediamo che in Oliver prevalga sempre l’istinto protettivo piuttosto che l’indignazione e la confessione del vero colpevole.

Il triangolo amoroso Gabriel – Michaela – Asher fa da collante durante la narrazione, smorza l’importanza di contenuto, ma siamo obiettivamente poco interessati a questi continui battibecchi e tira e molla sconclusionati. Più in particolare, il ruolo di Gabriel manca di quello spessore che persino un Asher investito dai drammi famigliari riesce a darci, maturato a vista d’occhio rispetto al suo ruolo iniziale di comic relief del gruppo.

L’altro rapporto che sulla carta sarebbe stato da manuale – nonché attesissimo –  ma che in concreto si sta rivelando un fiasco è quello tra Bonnie e Frank. In primo luogo, i dialoghi tra i due sono farraginosi e forzati, e secondariamente questo interesse sentimentale sembra creato appositamente per l’instaurazione di nuove, perverse dinamiche nell’affaire Miller. Quello che più suona ridicolo della seconda macro-storyline di I’m The Murderer è poi l’utilizzo di “Bad Frank” proprio contro chi conosce i suoi meccanismi, e mangia la foglia al primo sguardo: Nate capisce immediatamente che non sono i Castillo i fautori delle foto a Cora, e la citazione della Governatrice prosegue spedita. Non potevamo aspettarci altro.

In How to Get Away with Murder c’è quindi spazio anche per lotte intestine, nella ricerca spasmodica di un modo per contrastare – o scappare – dai Castillo e dalla Governatrice. L’atmosfera sta rapidamente cambiando, perché il sentore è finalmente che tutto stia iniziando a tornare a galla. Resta solo da capire se è davvero così che inizierà la reazione a catena che porterà alla tragedia, con una lotta tra colpevoli gestita con impaccio e irruenza.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
7.5/10

Summary

How to Get Away with Murder porta in aula un caso intenso e coinvolgente, causa di necessarie riflessioni da parte di tutti i protagonisti. Le macchinazioni di Annalise, le storie d’amore e il loro utilizzo nell’economia della serie invece non convincono, appesantendo la narrazione e aprendo la porta a perverse dinamiche relazionali tra i personaggi.

Porcamiseria

7.5

How to Get Away with Murder porta in aula un caso intenso e coinvolgente, causa di necessarie riflessioni da parte di tutti i protagonisti. Le macchinazioni di Annalise, le storie d'amore e il loro utilizzo nell'economia della serie invece non convincono, appesantendo la narrazione e aprendo la porta a perverse dinamiche relazionali tra i personaggi.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 9
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