How to Get Away with Murder6×12 Let’s Hurt Him

La notizia che Annalise rischia di pagare il prezzo più alto per i crimini di cui è accusata sconvolge l'intero gruppo Keating, presente e passato, che elabora strategie diverse per svelare il complotto contro di lei.

6.7

In un rush finale che si prospettava frenetico e denso di colpi di scena, il nuovo episodio di How to Get Away with Murder è di certo una sorpresa poiché, pur rimanendo strettamente legato alla trama orizzontale e al processo di Annalise, ne approfitta per un excursus tanto imprevedibile quanto efficace, che se da un lato rappresenta un rallentamento per la narrazione, dall’altro coglie ugualmente l’attenzione e l’emotività del pubblico tenendo alta la suspense per tutta la sua durata.

Il tema di Let’s Hurt Him, difatti, è niente meno che la pena di morte, una spada di Damocle che incombe su Annalise a causa delle accuse per gli omicidi dell’assistente procuratrice Sinclair e dell’informatore Asher: quale occasioni migliore, dunque, per puntare quello sguardo critico tipico di How to Get Away with Murder, che ha da sempre utilizzato le sue trame legal anche per affrontare tematiche di grande attualità, su quello che è forse il più controverso degli aspetti del sistema giudiziario statunitense?
La trama verticale è quindi costruita in funzione di questa denuncia sociale, con Tegan e Annalise che combattono per far escludere sin da subito l’ipotesi di questa accanita condanna da parte degli organi preposti, obiettivo che raggiungeranno entro la fine dell’episodio grazie a una registrazione in cui Connor e Michaela mettono in discussione le procedure usate dall’FBI per stringere i patteggiamenti e che la Keating utilizza per salvarsi, agendo alle loro spalle e ripagandoli quindi con la loro stessa moneta.

I don’t deserve this. I need you to know that. I didn’t kill anyone, I don’t deserve to die.

Nel suo complesso, nonostante si noti una certa fretta nello sbrigare la faccenda e al netto dei fisiologici sforzi che dobbiamo fare nel seguire scene infarcite di concetti e terminologia giudiziari di cui noi non statunitensi abbiamo una conoscenza molto approssimativa, la riflessione su questa delicatissima tematica è ben sviluppata ed è aiutata, come al solito, da una Viola Davis che prende a cuore la causa e regala interpretazioni eccellenti, come nel momento della sua invettiva ai microfoni della stampa o quando si mostra, in un toccante dialogo con Tegan, realmente preoccupata dalla prospettiva di questa condanna che non merita. D’altronde, la paura della donna è giustificata e condivisibile, e questo contribuisce a un coinvolgimento ulteriore del pubblico, il cui interesse è tenuto alto non solo dalla questione affrontata ma anche dal ruolo cruciale che essa gioca nella vita della protagonista.

Molto più deludenti, purtroppo, sono gli sviluppi – se così li possiamo chiamare – delle storyline degli altri personaggi: i Keating 3 brancolano nel buio e passano il tempo a pentirsi dell’accordo stretto con l’FBI, Bonnie se ne sta in disparte, mentre Frank ci rassicura sul perfetto stato delle sue tendenze criminali rapendo Xavier Castillo per interrogarlo, salvo poi lasciarlo nelle mani di Nate che, tra un “my paps” e l’altro, lo fa fuori per vendetta, con buona pace della testimonianza in tribunale con cui l’uomo poteva rovinare la Governatrice. In particolare, se sui fastidiosi e monotoni complessi dei ragazzi possiamo chiudere un occhio per via delle recenti soddisfazioni, a deludere maggiormente sono gli adulti; difatti, Bonnie e Frank sono troppo impegnati a capire i propri sentimenti l’uno per l’altra e a provare a portare avanti una relazione scritta in modo molto approssimativo mentre Nate, che non fa altro che piangere il defunto Lahey Sr. e arrabbiarsi con chiunque da due stagioni, è un personaggio insopportabile che è perso già da tempo.

Inaspettatamente, invece, qualche soddisfazione slegata dalla trama verticale arriva dai Maddox, in particolare dalla controversa Vivian, il cui ruolo nell’economia di How to Get Away with Murder è stato finora molto marginale ma sembra finalmente pronto a mostrarsi con chiarezza: ritagliandosi un discreto spazio in Let’s Hurt Him, la donna riporta alla luce una vecchia conoscenza di cui non abbiamo notizie da ormai alcune stagioni: Hannah Keating. Secondo la Maddox, difatti, la detestabile sorella di Sam ha un ruolo nella guerra in atto contro Annalise, spinta da motivazioni che vanno oltre il già noto odio nei confronti della protagonista e che sono legate al suo passato, al rapporto con Sam e, forse, Frank.

Il ritorno improvviso di Hannah Keating come nemica è una mossa potenzialmente vincente ma azzardata

Questo spiegherebbe bene l’ossessione del bureau di voler dimostrare la colpevolezza di Annalise nell’omicidio del marito e di certo le parole criptiche e allusive di Vivian Maddox, che anche in un dialogo con il figlio parla dell’ex-cognata senza dilungarsi in complimenti, non possono che aumentare la curiosità nei confronti della rivelazione sul passato dei fratelli Keating che la donna promette negli istanti finali; rimane tuttavia una certa perplessità di fronte al ritorno improvviso di questa nemica a tre episodi dalla fine della serie, una mossa potenzialmente vincente ma anche azzardata in una trama orizzontale già di per sé molto complessa.

Le teorie, ovviamente, sono già molteplici e vanno dall’incesto tra Sam e Hannah al coinvolgimento di quest’ultima nell’incidente in cui Annalise ha perso il bambino; in attesa di scoprire la verità, ci limitiamo ad auspicare che How to Get Away with Murder riesca a giocare bene questa carta, chiudendo col botto – ma senza cadere nel surreale – sei stagioni che, tra alti e bassi, hanno appassionato e intrattenuto molti telespettatori con teorie, controteorie e colpi di scena.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
6.7/10

Summary

A pochi episodi dalla fine, How to Get Away with Murder si concede il tempo per un ultimo excursus di denuncia sociale, toccando con intelligenza la delicata tematica della pena di morte. Mentre la maggior parte dei personaggi secondari si muovono spaesati o in storyline non particolarmente riuscite, Vivian Maddox attira l’attenzione promettendo una rivelazione fondamentale su una vecchia conoscenza.

Porcamiseria

6.7

A pochi episodi dalla fine, How to Get Away with Murder si concede il tempo per un ultimo excursus di denuncia sociale, toccando con intelligenza la delicata tematica della pena di morte. Mentre la maggior parte dei personaggi secondari si muovono spaesati o in storyline non particolarmente riuscite, Vivian Maddox attira l'attenzione promettendo una rivelazione fondamentale su una vecchia conoscenza.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 6.5
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