Il Miracolo1×01 La conservazione della materia – 1×02 Lazzaro a parte

Series Premiere Una statua della Madonna che lacrima nove litri di sangue all'ora, in un bunker di un boss della 'Ndrangheta. Inizia così la serie evento di Niccolò Ammaniti, Il Miracolo, che, con una storia originale, prova a far riflettere l'uomo moderno sul significato della vita, sospendendo la realtà e la frenesia della contemporaneità.

7.7

Un bunker, un boss della ‘Ndrangheta e una scia di sangue: tre elementi che aprirebbero ad una storia in stile Gomorra e che, invece, fungono da incipit ad una riflessione esistenziale sul mistero della vita. Con la stessa forza introspettiva di The Young Pope, ma senza l’esasperata estetica di Paolo Sorrentino, la serie evento di Niccolò Ammaniti Il Miracolo ci pone di fronte, senza retorica e con eloquente semplicità, ai quesiti irrisolti della filosofia: Chi siamo? Cosa facciamo? Qual è il senso della vita? La Madonna che lacrima sangue diviene così il correlativo oggettivo di un dramma umano atavico e dell’eterno bisogno di conoscere ciò che elude i limiti della ragione. La statua della Madonna che lacrima nove litri di sangue all’ora, il Miracolo, sin dall’inizio del pilot, cessa di essere il focal point della narrazione, per divenire uno specchio in cui ogni personaggio risolverà le proprie nevrosi o ne creerà di nuove, costruirà nuove speranze o le distruggerà, in un sistema bipartito in cui ogni elemento tende ad essere la negazione dell’altro, in una sfida esistenziale in cui ogni certezza verrà infranta per far spazio al dubbio.

Il-Miracolo 1x01
Il boss, il premier, il prete, il generale e il tecnico di laboratorio divengono testimoni di un evento sovrannaturale, al quale ognuno, in relazione alla propria filigrana esperienziale, cercherà di dare una spiegazione. Ecco, allora, che il concept della serie tv diviene chiaro: non è l’irrazionale ad essere il campo d’indagine, ma la reazione degli adulti a tutto ciò. Il sangue miracoloso diviene un filtro con il quale la realtà e tutti i personaggi coinvolti si trasformano. Come ha detto Ammaniti, è un sangue che interroga e confonde, allontana e avvicina tutti gli attori della vicenda, in un teatro nudo e scarno governato soltanto dal silenzio e dall’indefinibile.

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Il Premier Fabrizio Pietromarchi, alla guida di una famiglia e di un’Italia disfunzionale, prossima all’uscita dall’Unione Europea, è il classico politico pragmatico che, posto di fronte a questa particolare situazione, mostra scetticismo e sarcasmo. Ma la piscina che ospita la miracolosa Madonna amplifica i propri punti deboli ed attua una trasformazione. Se, in prima istanza, l’atteggiamento del premier era sbrigativo e lavativo, pronto a delegare il problema al Vaticano, dopo un incontro ravvicinato con la statua diviene riflessivo e ponderato. Tutto ciò che è esterno a quel teatro di lacrime e sangue scompare: i figli (la cui storyline si pone sullo stesso asse tematico vita/morte), lo spettro di una sconfitta politica, la moglie problematica. Ciò che resta è l’incessante bisogno di capire e di interrogarsi sul vero concetto di fede.

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Il prete Marcello è il personaggio che, in queste prime due puntate, si presenta come protagonista assoluto di una parabola degradante, fatta di vizi e depravazione. Pur incarnando un tipo caratteriale più volte esplorato, il personaggio di Marcello non appare mai stereotipato. Infatti, è il suo non assecondare pose plastiche e schemi comportamentali rigidi a rendere il suo modus agendi maggiormente disturbante. La sua spirale di violenza e autodistruzione buca lo schermo, turbando lo spettatore e attuando un potente processo catartico. La dissoluzione di ogni principio morale, la negazione di ogni valore e la perdita della retta via pongono Marcello in un limbo esistenziale, fatto di solitudine e precarietà psichica e fisica. Coinvolto nel Miracolo dall’amico Fabrizio, di fronte alla Madonna sembra risolvere le proprie nevrosi, unendo a quel sangue prodigioso le lacrime e il sangue del suo pentimento.

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Sandra, l’esperta della Scientifica, interpretata dalla talentuosa Alba Rohrwacher, vedrà in quella particolare statua l’occasione per annullare la condanna della madre all’incoscienza e all’immobilità. In quel teatro nudo e scarno creerà una nuova speranza, ma allo stesso tempo inedite nevrosi per sospendere la realtà e vivere un sogno. Come suddetto, la forza catalizzatrice della Madonna che lacrima sangue trasforma i personaggi, condizionandone le scelte e modificandone i contesti.

Il Miracolo è una serie tv che conferma l’abilità narrativa di Ammaniti che penetra, senza finzione e senza retorica, nell’inconscio dei suoi personaggi, facendo emergere sogni alternati alle angosce più cupe, in un labirinto esistenziale suggestivo ed attraente. La regia, anch’essa di Ammaniti, con movimenti lenti, minime scene dialogiche e un ritmo narrativo flemmatico, amplifica lo spettacolo umano messo in scena dai personaggi. Il cromatismo simbolico crea letteralmente un fil rouge che congiunge tutti i personaggi, in unico scenario di lacrime e sangue in cui sono chiamati ad affrontare paure, tormenti e pulsioni.

https://twitter.com/iamfredmosby/status/991998101824163842

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.7/10

In Breve

La serie evento di Niccolò Ammaniti Il Miracolo soddisfa pienamente le aspettative, con una storia originale dal forte spessore filosofico e una regia in grado di trasmettere ogni sfumatura tematica, con semplicità e spontaneità.

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Porcamiseria

7.7

La serie evento di Niccolò Ammaniti Il Miracolo soddisfa pienamente le aspettative, con una storia originale dal forte spessore filosofico e una regia in grado di trasmettere ogni sfumatura tematica, con semplicità e spontaneità.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 7
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