It’s Bruno!It’s Bruno! Season 1: vita da cani (per i padroni)

Season Recap Dedicare tutta la propria vita al proprio cane succede sempre più spesso, ma in It's Bruno! il padrone del carlino protagonista avrà un tantino esagerato con la devozione spasmodica nei suoi confronti.

6.2

Cambia tutto quando ti innamori. Improvvisamente la fortuna è dalla tua parte, le persone ti trattano meglio, tutti i problemi che hai avuto diventano ricordi lontani e tutto quello che ti feriva, smette di farlo.

La vita da cani non è così dura come prevede il famoso modo di dire. Almeno se siamo Bruno, il carlino protagonista de It’s Bruno!la nuova serie comedy Netflix tutta americana e sbarcata anche in Italia lo scorso 17 maggio. Ambientato ai giorni nostri a Brooklyn, la presenza del suddetto carlino si configura solo come un escamotage per dare il via a tutta la storia, composta da otto episodi autoconclusivi e decisamente brevi (parliamo di circa 15 minuti l’uno), durante i quali assistiamo a un ribaltamento del luogo comune, e del buonsenso. Spieghiamoci meglio: come ben sappiamo, gli animali si comportano come tali, ossia seguendo i loro istinti, e lasciando all’uomo il raziocinio. Almeno teoricamente.

Non sarà così, a partire dal padrone di Bruno, Malcolm, interpretato dal rapper Solvan “Slick” Naim, che se da un lato sembra svolgere il ruolo di paladino della giustizia e bodyguard del suo carlino, dall’altro passa il tempo dedicandosi alle cure del suo cucciolo affinché mantenga un pedigree ottimo, oltre che essere sempre alla ricerca del migliore prodotto alimentare e accessorio. Ma non è tutto: ben attento alle buone educazioni, non mancherà di dare la caccia a nuovi abitanti del quartiere che non rispettano le regole del mantenimento degli spazi comuni e con un refrain piuttosto costante in diversi episodi, ossia la chiusura con Malcolm che si vendica con il nemico designato dal corso degli eventi durante l’episodio, chiudendo la scena un attimo prima che il nostro protagonista cominci a calare il bastone sul malcapitato di turno.

La sua ostinata fissazione e smania per l’animale si dimostreranno anche nell’incapacità di mantenere una relazione con Lulu, un’altrettanto maniaca animalista interpretata da Shakira Barrera (già Yolanda in Glow), che verrà cacciata per aver cercato di occuparsi di Bruno quasi quanto Malcolm, un ruolo che evidentemente non può competere a nessun altro. Non da meno sarà la competizione con Harvey, il padrone della superstar canina Angie, nonché anch’egli dog-sitter in cerca di fortuna sfruttando il fatto di essere il padrone della celebrità finita sulle confezioni di prodotti per cani come testimonial.

Per quanto possa facilmente risultare ironica e totalmente non-sense, It’s Bruno ci pone di fronte a parecchie questioni contemporanee che sfiorano talvolta la drammaticità. I cani, e più in generale gli animali domestici, stanno assumendo un’importanza sempre maggiore nella vita delle persone, senza considerare il solo proliferare di gruppi animalisti. Qui però tutto assume un senso diverso, dove gli animali diventano oggetto di contesa in una coppia, sfide per decretare il padrone che meglio ha addestrato il proprio animale, fino al tema controverso e dibattuto di considerare gli animali come persone vere, facendo ballare cani di piccola taglia con un tutù indosso e vicissitudini simili. Dalle piccole battaglie quotidiane, alle competizioni tra uomini per ottenere i propri scopi, fino a sconfinare nell’illegalità ma senza superare mai quella linea sottile di confine tra il serio e il faceto.

Se la storia non ci ha convinto molto per la sua struttura narrativa in sé, rivelatasi piuttosto debole, non ha risollevato molto la situazione nemmeno il lato emotivo per via delle situazioni poco coinvolgenti che vengono semplicemente giustapposte una all’altra. Anche la morale sottesa alle varie situazioni proposte sembra dettata da un certo qualunquismo e retorica che non danno il giusto spessore al contenuto della serie, di per sé chiaramente presentata come un format semiserio, ma messo di fronte a uno spettatore sempre alla ricerca di storie e racconti che lo rendano più ricco dopo la visione.

Seppure ci sia un tentativo di climax ascendente e di tensione crescente verso la fine della storia, il plot twist non regge abbastanza da assicurare allo spettatore un’emozione tale da tenerlo incollato allo schermo. Divertente? Abbastanza, ma si rischia di cadere nel torpore della noia già dal terzo o quarto episodio. It’s Bruno! non riesce a spiccare in modo particolare, né per la recitazione, né per la trama, profilandosi come un prodotto Netflix poco riuscito che potrebbe essere apprezzato un po’ di più dai cinofili, un po’ meno dai cinefili doc.

  • 6.6/10
    Storia - 6.6/10
  • 7.1/10
    Tecnica - 7.1/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
6.2/10

Summary

La storia di Malcolm e del suo cane Bruno viene raccontata in una serie non del tutto entusiasmante e forse troppo breve per riuscire a darci contenuti soddisfacenti, anche per gli amanti dei cani, oltre a pochi personaggi dipinti come macchiette senza particolare approfondimento psicologico e una trama piuttosto scarna.

Porcamiseria

6.2

La storia di Malcolm e del suo cane Bruno viene raccontata in una serie non del tutto entusiasmante e forse troppo breve per riuscire a darci contenuti soddisfacenti, anche per gli amanti dei cani, oltre a pochi personaggi dipinti come macchiette senza particolare approfondimento psicologico e una trama piuttosto scarna.

Storia 6.6 Tecnica 7.1 Emozione 5
Scopri di più sui Porcamiseria

Ti è piaciuta questa stagione?

like
9
Mi è piaciuto
love
5
Tutto!
haha
3
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
5
Meh...
angry
1
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a It’s Bruno!