Marvel’s Jessica Jones1×08 WWJD? – 1×09 Sin Bin

I colleghi che mi hanno preceduto in questo viaggio nel mondo di Jessica Jones hanno già tessuto le lodi di questa nuova serie targata Netflix ed evidenziatone le differenze con l’illustre predecessore Daredevil. Permettetemi di saltare dunque la parte dei convenevoli per andare dritto al sodo, analizzando questi due episodi assolutamente grandiosi e pieni di sostanza. Sì, sono stato parecchio […]

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I colleghi che mi hanno preceduto in questo viaggio nel mondo di Jessica Jones hanno già tessuto le lodi di questa nuova serie targata Netflix ed evidenziatone le differenze con l’illustre predecessore Daredevil. Permettetemi di saltare dunque la parte dei convenevoli per andare dritto al sodo, analizzando questi due episodi assolutamente grandiosi e pieni di sostanza. Sì, sono stato parecchio fortunato devo dire.

Le tappe di questo nostro viaggio ci hanno permesso finora di conoscere Jessica, di percepirne i tormenti, di assistere alla nascita della sua liason con Luke Cage. Ma non solo. Tra i pezzi del puzzle abbiamo trovato una serie di comprimari con una loro precisa identità: Trish è il wannabe superhero, ma soprattutto la costante lostiana per Jessica, il sergente Simpson l’eroe buono che vuol riparare ad un tragico errore, Jeri Hogarth il personaggio ambiguo, quello che con buona probabilità cederebbe al fascino del male (tanto che in Sin Bin episodio la vediamo cedere alle tentazioni di Kilgrave). E infine abbiamo conosciuto lui, Kilgrave: dapprima quasi un rumore bianco, presente ma non visibile, fino al momento in cui irrompe letteralmente nella scena in tutta la sua inquietudine ed efferatezza, culminata dalla potente sequenza della centrale di polizia vista nello scorso episodio.

Jessica Jones 1x08 WWJD? - 1x09 Sin Bin Recensione

È arrivato dunque il momento di concentrarsi meglio sulle due figure portanti della serie, Jessica e Kilgrave, scavando nel loro passato fino ad arrivare ad una prima tragica resa dei conti, in un susseguirsi di eventi scanditi dal continuo scavalcare un sempre più sfocato confine tra bene e male da parte dei protagonisti, ora da una parte ora dall’altra.

What would Jessica do?

La vecchia casa dei Jones, ricostruita fin nei minimi dettagli da Kilgrave, è teatro di un viaggio a ritroso nel tempo per i due antagonisti.

Le classiche tacche sul muro che tracciano la crescita dei bambini riportano Jessica agli anni dell’infanzia, agli anni di quel tragico incidente in auto in cui persero la vita i genitori e il fratellino Phillip. Per Jessica è una ferita insanabile, che si riapre ogni volta che qualcuno pronuncia il nome del fratellino: se ne addossa le colpe – la distrazione alla guida del padre nasce per uno dei suoi capricci in fin dei conti – senza nemmeno concedersi le attenuanti del caso, senza considerare che era poco più di una bambina anche lei all’epoca. Feriscono poi anche le parole della vicina pettegola, che con le sue frecciatine dipinge una famiglia Jones alquanto problematica, noncurante del fardello portato negli anni da quella bambina che aveva perso tutto nel giro di un secondo.

Emergono – sotto forma di flashback al limite del disturbing – anche i primi inquietanti dettagli sull’infanzia di Kilgrave, anzi di Kevin, sottoposto a una serie di test neurologici e numerosi interventi chirurgici che l’hanno reso il terribile mostro che è adesso. Artefici di tutto questo i genitori, uomini di scienza che, scopriremo, miravano unicamente a salvarlo da una terribile malattia e che finiscono per essere le prime vittime del potere di Kilgrave, causato a quanto pare da un virus iniettatogli durante i trattamenti.

Importanti tasselli che ci aiutano a tracciare dunque un più accurato profilo psicologico di entrambi, a giustificare o almeno a comprendere, le origini dell’inquietudine di Jessica e la follia del suo aguzzino. Ma è proprio quest’ultimo su cui vorrei soffermarmi, perchè l’episodio mette in luce come mai prima d’ora la figura di Kilgrave, tra deliri e zone d’ombra.

Jessica Jones 1x08 WWJD? - 1x09 Sin Bin Recensione

Innanzitutto ci viene fornito per la prima volta un contesto: un bambino cresciuto da solo, torturato e successivamente abbandonato dai genitori, per il quale negli anni è diventato evidentemente impossibile discernere il libero arbitrio dalla volontà imposta nelle sue relazioni con gli altri. Emblematico in questo senso il suo rapporto con Jessica; ciò che Kilgrave considera divertimento tra due adulti consenzienti diventa stupro nei ricordi di Jessica:

Jessica: It’s called rape. […] Not only did you physically rape me, but you violated every cell in my body and every thought in my goddamn head. […] You raped me. Again and again and again!

Kilgrave; No. [shouts] How am I supposed to know? Huh? I never know if someone is doing what they want or what I tell them to! […] I once told a man to go screw himself. Can you even imagine?

Questa realtà falsata dal suo tremendo potere annulla anche ogni barlume di coscienza presente nell’uomo Kilgrave, capace solo di leggere la possibile convenienza di un’azione o circostanza. Gli ordini impartiti ai domestici in caso di emergenza, in un complicato e accurato sistema di precauzioni nei confronti di Jessica, mettono in scena tutta l’efferatezza di un pazzo dotato un potere terribile. Gli sguardi atterriti di Alva e Laurent ad ogni scellerato ordine del loro padrone dipingono tutta la crudeltà e la precarietà di una prigionia alle mercé di un pazzo incosciente.

L’unica persona che fa la differenza per Kilgrave è Jessica, forse anche per il desiderio di una persona che lo possa capire fino in fondo – entrambi sono accomunati dai poteri – più che per un reale sentimento d’amore. Quasi assecondando un’ossessione – scopriremo che in fondo non è proprio così – Kilgrave decide di non controllarla, la affianca in una missione da eroe, scoprendo così la gratificazione che si può ottenere dal salvare delle vite innocenti, pur nella sua contorta visione del bene e del male. Per un attimo Jessica si tormenta e si illude che il suo sacrificio – il vivere per sempre al fianco di Kilgrave – possa essere utile a salvare vite innocenti.

È quello che avrebbe fatto uno dei buoni, quello che avrebbe fatto Trish, ma no, non è ciò che avrebbe fatto Jessica Jones, che opta invece per rapirlo e rinchiuderlo finalmente in isolamento. Lo abbiamo detto più volte, Jessica è un eroe anticonvenzionale, con delle zone d’ombra, capace di oltrepassare il già citato confine tra bene e male, soprattutto se ciò significa mettere fuori gioco Kilgrave.

Jessica Jones 1x08 WWJD? - 1x09 Sin Bin Recensione

Un grande episodio questo che descrive magnificamente il delicato sistema di meccanismi psicologici che animano i due antagonisti della serie e che ci aiuta a contestualizzare meglio il background di una certa parte del mondo Marvel finora precluso alla massa.

5

 

Sin Bin

Se in WWJD? è Kilgrave che per un attimo finisce tra le schiere dei buoni, in questo nono episodio, Jessica si trasforma da vittima a carnefice. L’asettico bunker di Simpson diventa un’angusta cella per Kilgrave, sotto il bombardamento continuo dei flashback della sua infanzia e la minaccia di un scarica elettrica che possa impedire qualsiasi conseguenza di un’eventuale sua manipolazione.

L’ossessione di Jessica dal dover estorcere qualche prova da consegnare alle autorità diventa pericolosa, oltrepassando più volte il limite.

Lo fa una prima volta provocandolo in tutti i modi, ma finendo unicamente per picchiarlo selvaggiamente: Kilgrave non cede – scopriremo a fine episodio che in realtà non ha più potere su di lei – e non cade nel tranello di ordinare qualcosa a Jessica.

 As long as he has your attention, as long as you care… he’s in control.

Ancora una volta, Kilgrave dimostra che la psiche è più forte di qualsiasi superpotere: Jessica è completamente nelle sue mani. Alla luce dell’epifania finale, per cui appare evidente che la sua influenza su Jessica era sparita successivamente all’assassinio di Reva, capiamo come Kilgrave abbia anche orchestrato tutto a suo vantaggio, fingendo persino di cercare un punto di incontro nel non controllarla, al fine di tentare di ricostruire il loro rapporto.

Jessica decide quindi di alzare la posta in gioco, rintracciando i genitori di Kilgrave e darli letteralmente in pasto alla sua nemesi. La reazione di Kilgrave è irrazionale, spropositata, in un crescendo di delirio e isteria, fino ad abbandonarsi completamente al rancore: la madre si ritrova così suo malgrado ad impugnare un coltello e auto-infliggersi tante pugnalate quanti sono gli anni che il giovane Kevin ha passato da solo. Il meccanismo di sicurezza di Jessica si inceppa, la madre cade esanime sul pavimento e la stessa sorte sarebbe toccata anche al padre di Kilgrave non fosse stato per l’intervento provvidenziale di Trish.

Jessica Jones 1x08 WWJD? - 1x09 Sin Bin Recensione

L’ostinazione di Jessica causa un’altra vittima ma non c’è spazio per il rimorso, vuoi per la frenesia degli eventi – Kilgrave è adesso in libertà decisamente incazzato nero –  vuoi perché i suoi genitori sono in fin dei conti gli unici veri responsabili delle azioni future del piccolo Kevin.

I wish I had a Mother of the Year award so I could bludgeon you with it.

Questo Sin Bin è la perfetta sintesi del personaggio Jessica Jones, delle sue imperfezioni e della sua inevitabile sconfitta come eroina, più volte costretta a scendere a compromessi con la sua etica, arrivando a sacrificare delle vite per ciò che considera il bene superiore. Un episodio in cui il confine tra il Male e il Bene si annulla, invertendosi quasi: lo spettatore finisce per empatizzare col “povero” Kilgrave, vittima dell’aguzzina Jessica, fin troppo crudele nel bombardarlo con le immagini degli esperimenti da piccolo.

Non possiamo poi non segnalare l’egregia prestazione di David Tennant che davvero incarna uno dei villain più terribili di sempre. Un episodio con molta più azione rispetto al precedente, che scorre via più velocemente, a cui però rimproveriamo un po’ di faciloneria e convenienza nel ritrovamento dei genitori di Kilgrave.

Considerando la pericolosità di Kilgrave, come direbbero gli esperti, sono cazzi amari per tutti adesso.

4.5

 

Note per Nerd

  • In WWJD? Simpson rimane ferito e viene curato dal fantomatico dottor Kozlov che lo sottopone ad un trattamento fatto di pillole rosse, bianche e blu dagli effetti ancora oscuri come accade nei fumetti per Nuke, il cui alias è Frank Simpson (cambierebbe solo il nome di battesimo) e che altri non è che un villain di Daredevil. Ce lo troveremo prima o poi in queste vesti?
  • Sempre nello stesso episodio possiamo rintracciare due (voluti?) riferimenti a Doctor Who, serie che ha avuto Tennant come protagonista per diverse stagioni: Jessica a un tratto dice a Kilgrave “you’re not ten anymore”, con un possibile riferimento al ruolo di Decimo Dottore interpretato da Tennant; lo stesso attore cita se stesso quando non permette ai due maggiordomi di sbattere le palpebre (Don’t Blink è uno dei quote più famosi tra i new whovians). Nell’episodio successivo un altro riferimento, sempre al ruolo di Tennant, sembra essere la sua mano da una parte del vetro che incrocia quella della madre dall’altro lato (come in Doomsday, altro episodio storico del Decimo Dottore.

Jessica Jones in programmi educativi…

https://twitter.com/giueck_/status/672476233154863104

…di denuncia sociale…

…di cucina perchè si sa…

https://twitter.com/perfectderavin/status/668532586474569733

…le mamme sono sempre le mamme, anche per gli psicopatici!

https://twitter.com/hey__lexa/status/668484861632618496

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