A Series of Unfortunate EventsA Series of Unfortunate Events Season 3: la fine

Series Finale Questa terza e ultima stagione deve dare molte risposte: riusciranno i Baudelaire a salvarsi, e a liberare Sunny? Riusciranno a riunirsi ai loro amici e a raggiungere gli altri Volontari? Potranno mai vivere liberi dall'ombra del Conte e avere un'esistenza normale e felice? E poi, cos'ha causato di preciso lo Scisma? Cosa c'è nella zuccheriera? Chi si è salvato dagli incendi? E tutte le risposte arriveranno, anche se potrebbero non essere quelle che si speravano. Siete avvertiti... meglio che guardiate altrove, come ci ricorda sempre Lemony Snicket.

7.7

Il 2019 di Netflix inizia col botto regalandoci l’ultima stagione di A Series of Unfortunate Events, e noi spettatori ce la gustiamo, col giusto mix di emozioni: felicità (inappropriata vista la serie, ma tant’è) per l’arrivo della nuova stagione, tristezza (più in linea con la narrazione di Lemony Snicket) per il suo essere l’ultima stagione, disappunto per la lunghezza ridotta della stagione (sette episodi, addirittura più breve della prima, e dopo i dieci episodi della seconda si sperava in una lunghezza simile anche per questa), curiosità per come le trame sarebbero state risolte.

Giunti alla fine della stagione invece il mix di emozioni che resta sul palato è composto da soddisfazione per una serie che alla fine non ha avuto grossi cedimenti e che ha annodato tutti i fili della trama, una venatura di tristezza per la consapevolezza che non ci saranno altre avventure dei fratelli Baudelaire o del conte Olaf o degli altri assurdi personaggi che popolano questo mondo, qualche goccia di commozione per il finale e una discreta dose di stupore per le rivelazioni che si sono avute.

L’anno scorso avevamo lasciato i fratelli Baudelaire tra le grinfie del conte Olaf, con Sunny in macchina con lui e i suoi scagnozzi, mentre Klaus e Violet, prigionieri nella roulotte, erano stati sganciati sulla ripida strada di montagna, destinati a un’apparente morte sicura giù per il dirupo.
E la stagione si apre dal punto in cui ci eravamo interrotti, con i cattivi che si allontanano sghignazzanti mentre i due Baudelaire devono trovare il modo di salvarsi prima di cadere dal tornante. Un inizio che cattura subito, che trasporta immediatamente nel cuore dell’azione, e che soprattutto separa il trio visto che i due fratelli maggiori dovranno partire alla ricerca della sorella per salvarla dai piani del Conte, oltre a cercare di raggiungere la sede dei V. F. prima del loro nemico.

Tutto troverà una risposta, tutto verrà spiegato

E da subito si avverte la differenza con le stagioni precedenti: questa terza e ultima stagione è molto più orientata alla trama orizzontale, si punta decisi ai misteri della serie. La sede dei V. F., la zuccheriera, lo scisma, il passato di Olaf, il mistero dei genitori dei Baudelaire, il sopravvissuto agli incendi, l’origine stessa dei V. F.
Tutto troverà una risposta, tutto verrà spiegato o almeno fatto capire.
E in una stagione breve e focalizzata sulla risoluzione dei tanti misteri introdotti, sotto i riflettori non ci sono Klaus e Violet, che anzi spesso sembrano quasi dei coprotagonisti: i riflettori sono per Sunny, per Olaf, persino per il tizio con gli uncini di cui finalmente scopriamo il nome e la storia.

Sunny, per quanto possibile per il personaggio, cresce e nel primo doppio episodio mostra anche un’estrema maturità rifiutando il salvataggio da parte dei fratelli per poter restare nella gabbia e scoprire quali siano i piani dei cattivi. Il tutto mentre porta avanti lo strano rapporto con l’uomo con gli uncini, che fin dalla prima avventura aveva mostrato un’attitudine quantomeno ambigua nei confronti della prigioniera\vittima sacrificale. Anche adesso la aiuta in più di un’occasione, arrivando a sfidare apertamente Olaf quando, invece di ucciderla, la fa fuggire, fingendo che sia morta.
E l’evoluzione del loro rapporto andrà di pari passo con l’evoluzione del personaggio nel secondo doppio episodio, quando si scopre che si chiama Fernald, veniamo a conoscere la sua storia e nuovamente lui tradisce Olaf per salvare la piccola Sunny. Era sempre apparso un personaggio non realmente cattivo, come del resto gli altri aiutanti di Olaf che infatti lo abbandonano quando la storia prende una piega troppo malvagia per loro, ma qui lo vediamo veramente dibattuto tra il voler salvare Sunny e il desiderio di restare fedele a chi l’ha accolto dopo la sua rovina, tra la famiglia nella quale era cresciuto e il conte Olaf che era diventato per lui quasi una figura paterna, dalla quale ricercare approvazione. Sarà lui a spiegare ai fratelli Baudelaire che il mondo non è diviso in buoni e cattivi, che in ognuno c’è del buono e del cattivo. Lui sarebbe un cattivo ma li ha aiutati più volte, la sorella sarebbe buona ma per amore del fratello si è comportata da cattiva. Nessuno è totalmente cattivo e nessuno è totalmente buono, come vedremo scoprendo cosa sia successo con lo Scisma, come vedremo con Olaf, e come scopriranno gli stessi Baudelaire nell’Ultimo Posto Sicuro.

La chiave per comprendere il personaggio di Olaf è la ricerca dell’approvazione da parte della figura paterna

L’approvazione è la chiave per far crescere anche lo stesso personaggio di Olaf: l’arrivo dei suoi mentori -l’uomo con la barba ma senza capelli e la donna con i capelli ma senza la barba- ci mostra come il cattivo, perfido e maldestro Olaf stia in realtà cercando da tempo l’approvazione di questa coppia inquietante che lo ha preso sotto la propria protezione quando c’è stato lo Scisma, una coppia di veri malvagi in grado di orchestrare piani funzionanti, e che chiaramente si dichiara di continuo delusa dal pupillo dimostratosi inconcludente e inutilmente teatrale. Il punto di non ritorno probabilmente lo raggiungiamo quando accettano come loro protetto, al posto suo, Esmè: più pragmatica, più cattiva, con meno grilli per la testa rispetto a Olaf, a parte la sua ossessione per la zuccheriera. Con a carico un’egocentrica ed egoista Carmelita, versione in miniatura della donna.
E da qui Olaf diventa sempre più umano. Da qui scopriamo chi fosse prima dello scisma, scopriamo cosa sia stato lo scisma e quali siano state le sue nefaste conseguenze, con le due promesse di matrimonio infrante tra le quali la sua, chiaramente inattuabile dopo quanto accaduto. Scopriamo le sue paure e il suo complesso di non essere all’altezza, l’origine della sua rabbia verso tutti e soprattutto verso i volontari. Lo vediamo esitare al momento di sparare con l’arpione. E aspettiamo quasi col fiato sospeso quanto accade nell’ultimo episodio, il ricongiungimento atteso (magari a sua stessa insaputa) da anni.

L’apice della stagione è il terzo doppio episodio, l’episodio risolutivo.
Tutti convergono all’Ultimo Posto Sicuro, e nessuno sa chi abbia diramato le convocazioni. Chi è J.S.?
Jacques Snicket è morto, o no? Si tratta forse di una trappola di Olaf, o dei suoi mentori? O è qualcun altro?
La scoperta di chi sia J.S. lascia di sasso, e per qualche istante siamo tentati di lasciarci cullare dall’illusione che tutto possa finire bene… poi ci si ricorda cosa si stia guardando. E assistiamo al processo aspettando quanto già sappiamo che accadrà, impotenti e sfiduciati. Fino alla sorpresa di come si risolva il tutto, la decisione che Klaus e le sorelle prendono, inaspettata e imprevedibile.

Una decisione che ci porta all’episodio finale, l’episodio che finisce di svelare i segreti.
Se al processo abbiamo visto praticamente tutte le comparse ancora in vita che abbiano avuto a che fare con i Baudelaire in queste stagioni, sull’isola troviamo invece le presenze invisibili che si sono sempre avvertite senza che siano mai entrate realmente in scena.
Troviamo il Preside della scuola, troviamo il passato dei genitori dei ragazzi, troviamo soprattutto come siano nati i Volontari, le motivazioni dietro alla creazione della società.
Arrivati a questo punto la rivelazione sulla loro madre è più che altro una conferma di quanto ormai si sospettava, che comunque fa venire voglia di riguardare l’intera serie. E da quando arriva anche Kit sull’isola e il conte si libera, lo stupore per le rivelazioni cede il passo alla commozione.
La commozione per chi muore, e per chi è morto. La commozione per chi rimane, per chi è arrivato e per ciò che li aspetta.
La commozione per la scoperta finale di Lemony Snicket, che nell’incontrare la nipote ripenserà sicuramente insieme a noi spettatori alle parole pronunciate all’amata prima di fuggire dal teatro, dopo il furto della zuccheriera.

Ah, e anche noi spettatori reagiamo come i Baudelaire, quando viene rivelato il contenuto della zuccheriera.
Prima che arrivino le spiegazioni supplementari, il modo in cui tutto è rivelato appare semplicemente geniale e diabolico.

La terza stagione, insomma, chiude perfettamente tutte le trame, lascia la storia aperta pur chiudendo la questione degli orfani Baudelaire inseguiti dal perfido Olaf a caccia dei loro soldi e lascia molto soddisfatti, nonché desiderosi di scoprire altro su cosa possa succedere in seguito alle famiglie in giro per il mondo (i Baudelaire, gli Snicket zio e nipote, i Quagmire ancora in volo, i Widdershins in giro per il mare).
Da notare come, rispetto al passato quando i Baudelaire erano in fuga e Olaf li inseguiva, adesso sono loro a inseguire e pedinare Olaf per cercare di fermarlo, altra evoluzione di questa terza e purtroppo ultima stagione.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.7/10

Summary

La stagione finale della serie riallaccia tutti i fili della trama, dà una risposta a tutte le domande che ci facevamo e pure a qualcuna a cui non pensavamo. Chiude tutte le storie in sospeso, elimina diversi personaggi e ci saluta nel migliore dei modi, pur restando chiaramente il resoconto di una serie di sfortunati eventi che non possono assolutamente avere un classico lieto fine.

Porcamiseria

7.7

La stagione finale della serie riallaccia tutti i fili della trama, dà una risposta a tutte le domande che ci facevamo e pure a qualcuna a cui non pensavamo. Chiude tutte le storie in sospeso, elimina diversi personaggi e ci saluta nel migliore dei modi, pur restando chiaramente il resoconto di una serie di sfortunati eventi che non possono assolutamente avere un classico lieto fine.

Storia 7.5 Tecnica 7.5 Emozione 8
Scopri di più sui Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

like
2
Mi è piaciuto
love
3
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
1
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a A Series of Unfortunate Events