Limitless1×02 Badge! Gun!

Nato come sequel del film di Neil Burger, Limitless già dal pilot si proponeva come un poliziesco dal sapore fantascientifico con un altissimo rischio di incagliare nel già visto, ma Badge! Gun!, rispetto al primo episodio, fa una piccola virata e riesce ad intrattenere seppur rimanendo nei cliché del procedurale. THE BRIAN FINCH SHOW Quando […]

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Nato come sequel del film di Neil Burger, Limitless già dal pilot si proponeva come un poliziesco dal sapore fantascientifico con un altissimo rischio di incagliare nel già visto, ma Badge! Gun!, rispetto al primo episodio, fa una piccola virata e riesce ad intrattenere seppur rimanendo nei cliché del procedurale.

THE BRIAN FINCH SHOW

Quando pensiamo all’FBI immaginiamo cospirazioni e complotti, macabri serial killer e alieni. Soprattutto gli alieni.
Probabilmente è ciò che si aspettava anche il protagonista Brian Finch: l’amara realtà però non tarda arrivare e, dopo averlo sottoposto ad infiniti test, già il primo giorno lo piazzano in un muffoso ufficio a studiare il farsi, con una pinzatrice e del nastro adesivo come pistola e distintivo.
Il caso della settimana, un attivista morto in un sospetto incidente stradale, funziona da pretesto per inscenare il “Brian Finch Show” dove, con ritmo incalzante e grafiche accattivanti, si viene catapultati in giro per la città. Si ha la sensazione, a mente fredda, che il tutto sia decisamente sopra le righe e che vi sia la volontà di buttare tutto in caciara sperando di tenere lo spettatore incollato allo schermo.
Funziona? Assolutamente sì!

Lo sfondo vagamente sci-fi permette agli autori di poter regalare storie più particolari come quella di questo episodio, in cui un virus creato in laboratorio riusciva a selezionare le proprie vittime fra i portatori del gene di Gengis Khan, presente solo negli uomini, uccidendoli con un infarto mentre il resto della popolazione avrebbe sofferto di una banale influenza.
In realtà l’attivista non è che una vittima collaterale, il target era un altro, e la sua colpa è stata solamente quella di aver bevuto da una tazza molto vicina a quella su cui era stato spruzzato il virus.
Tutto ciò ha senso? Forse no, ma durante lo show non abbiamo tempo di pensare e veniamo ammaliati dallo charme di Jake McDormand che inevitabilmente salva la giornata e pianta più grane di un cinquenne in un negozio di giocattoli. L’attore di Greek e Shameless riesce a dovere nel suo ruolo di bamboccio scapestrato, riesce a destreggiarsi bene nelle scene più leggere ma ha qualche lacuna in quelle più impegnative dove ci ripropina sempre la stessa identica faccia.

La chimica con il resto del cast è ottima: spiccano il burbero Boyle – interpretato da Hill Harper, noto soprattutto per il suo ruolo in CSI: NY – che frena ogni entusiasmo ribadendo in soldoni che “con la droga siam bravi tutti a fare gli splendidi”, e soprattutto la collega Rebecca con la quale la tensione erotica è già tangibile e non possiamo far altre che ineluttabilmente attendere la scontata, ma certa, love story fra i due.

AFTER SHOW

Piacevolmente Badge! Gun!  riesce a dare spazio anche ad elementi più seri e a tratti cupi, in primis il rapporto di Brian con la sua famiglia ed in particolare il padre, abbattendo lo stereotipo del “genio” tormentato con alle spalle un passato difficile.

Finch non è il tipico soggetto da sceneggiatura dove tutto il carico emotivo è puntato sui problemi relazionali con i propri genitori ma piuttosto, almeno apparentemente, un tipico sognatore un po’ fannullone, figlio di papà, la cui vita insoddisfacente è da imputare solo a se stesso. Arriva un po’ come un fulmine a ciel sereno, nel contesto spensierato dell’episodio, la scena in cui Mr. Finch chiede al figlio se è felice della sua scelta di collaborare con l’FBI.

It felt like an opportunity that I had no choice but to take

Un’opportunità da cogliere per forza e forse non solo per tutto l’incastro della droga ma soprattutto per poter finalmente fare qualcosa di oggettivamente buono nella vita così da rendere orgogliosa la famiglia.

Non è detto però che non vi sia un plot twist, vorremmo dare a Limitless il beneficio del dubbio e supporre che abbiano in serbo qualcosa di più macchinoso in relazione con il personaggio di Eddie Morra, che per ora si limita ad essere una inquietante ombra sullo sfondo.  I computer che friggono ogniqualvolta Brian provi a cercare “Eddie Morra NZT” e la nuova infermiera di Mr. Finch, già vista nel pilot iniettare l’antidoto alla droga, ci rivelano come in realtà il personaggio interpretato da Bradley Cooper stia osservano il nostro protagonista. I motivi di tutto ciò sono ancora sconosciuti e la casualità degli eventi che hanno portato all’incontro fra i due puzzano di bruciato.

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Badge! Gun! si attesta sui 3 porca miseria e mezzo, diverte ed intrattiene, la fotografia è pulita e curata, si caratterizza per il  ritmo veloce e coinvolgente, riuscendo ad avere nel contempo anche quel pizzico di mistero. In più di una scena ci si ritrova a ridere davvero di gusto, fra ninjavsbear e i colleghi che intonano in coro “You are fired”. Insomma, in un panorama in cui il procedurale è visto come l’undicesima piaga d’Egitto, Limitless non ne risente ed è la serie perfetta da guardare quando si ha un’oretta libera.

3.5

 

E a voi sta piacendo Limitless? Che piani ha Eddie Morra? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o sui nostri social: Twitter e Facebook!


Lasciamo ai fan lo sporco compito di esprimere il mio pensiero su Jake McDorman

Salvare il mondo? Curare il cancro? Sfamare i poveri? Naaaa, ecco il vero uso della NZT

https://twitter.com/hey__lexa/status/649580984933961729

 

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