Mindhunter2×01 Episode 1

Season Premiere La caccia ai serial killer riprende da dove si era interrotta: la seconda stagione di Mindhunter si apre con poche novità ma tante buone conferme.

7.0

A quasi due anni dall’uscita della prima stagione, MINDHUNTER torna su Netflix col secondo arco narrativo, riprendendo esattamente da dove si era interrotta. Così come nella narrazione dei primi dieci episodi, anche nella realtà gli autori si sono presi il tempo necessario per strutturare una stagione che, ci auguriamo, sarà di livello pari o superiore a quella precedente e la cui première vi raccontiamo qui, senza spoiler ferire.

Ci sarebbero ben poche anticipazioni da fare in realtà per questo episodio, che riprende i percorsi dei personaggi principali mettendo un punto di partenza per la nuova svolta (lavorativa) che li attende. Avevamo lasciato Holden Ford in preda a un grave attacco di panico suscitato dal contatto diretto col Male reale rappresentato da Kemper, il quale rappresentava al contempo una conferma del buon lavoro fatto con la profilazione criminale ma anche un pericoloso abisso di oscurità che il giovane agente dell’FBI era convinto di poter controllare. Le ambizioni del ragazzo emergono anche in questo episodio ma le mutate condizioni di salute lo portano a dover rivalutare alcuni rapporti.

Bill Tench permette ancora al lavoro di sconfinare nell’ambito familiare, suscitando le reazioni non entusiaste della moglie. Convinto della bontà del lavoro di Holden, Bill approfitta della propria esperienza e maturità per ingoiare rospi indigesti, fintanto che il lavoro garantisce risultati. Ciò gli costa da una parte la simpatia della collega Wendy Carr, ma dall’altra gli garantisce il suo rispetto. La donna ha sacrificato molto della sua vita privata per la scommessa della squadra di ricerca e ciò giustifica parzialmente la sua intransigenza verso le improvvisazioni di Holden.

I tre si preparano ad affrontare nuovi casi sapendo di avere una serpe in seno che ha minato il rapporto di fiducia della squadra, per cui le dinamiche che nella prima stagione avevano portato allo scontro tra il gruppo e l’esterno, in questo arco narrativo sembrano più proiettate verso l’interno, con un’analisi dei mutati rapporti tra i colleghi e l’arrivo del direttore Ted Gunn. Nonostante la discorsività fisiologica, l’episodio scorre via velocemente, fino al climax della festa finale; c’è spazio per recuperare anche la storyline di Dennis Rader, il killer misterioso di cui ci viene fornito qualche indizio anche all’interno della puntata, oltre che nel solito cold open.

Mindhunter torna dunque alle consuete atmosfere, grazie all’impeccabile regia di David Fincher, senza particolari guizzi ma confermando gli elementi portanti del suo successo: una coerente caratterizzazione e analisi dei personaggi, una narrazione non timorosa di prendersi i propri tempi (anche se eccessivamente indulgente sulla questione dell’indagine interna alla squadra) e focalizzata su quel macabro ma inquietantemente affascinante aspetto della storia statunitense che è la profilazione dei serial killer.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7/10

Summary

La narrazione lenta dell’episodio favorisce la fisiologica ripartenza dopo la lunga pausa. I personaggi vengono coerentemente ripresi nella loro caratterizzazione e il loro mondo si appresta a cambiare per dare spazio a nuovi interessanti spunti da sviluppare durante la seconda stagione.

Porcamiseria

7

La narrazione lenta dell'episodio favorisce la fisiologica ripartenza dopo la lunga pausa. I personaggi vengono coerentemente ripresi nella loro caratterizzazione e il loro mondo si appresta a cambiare per dare spazio a nuovi interessanti spunti da sviluppare durante la seconda stagione.

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 7
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