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In una fase prolungata di transizione, i rapporti, le alleanze e i tradimenti sono ancora in primo piano nei nuovi episodi di Mr Robot, che concede nuovamente più spazio all’approfondimento che all’azione.

8.2

Mr Robot aveva sicuramente, nelle scorse stagioni, messo – temporaneamente – da parte dei buchi d’ombra nella vicenda. Al terzo episodio della stagione, Sam Esmail decide di far vincere la chiarezza e si concentra sull’approfondire le dinamiche relazionali tra i vari personaggi e il modo scelto da ciascuno di essi per rapportarsi a una società sull’orlo della distruzione.

Una frenata che sicuramente non pecca di qualità, ma che fa sentire la mancanza di suspense e ritmi più movimentati.

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Una pausa narrativa è necessaria quando si vogliono illuminare gli aspetti volutamente tralasciati nel corso delle stagioni, e il terzo episodio di Mr Robot si inserisce in questo filone, dando giustizia a uno dei personaggi più trascurati della serie, Tyrell Wellick.

La mancanza di partecipazione nella seconda stagione è adesso bilanciata da uno spazio interamente dedicato alla sua sfera emotiva e agli eventi che lo hanno condotto al presente, a partire dal fatidico giorno in cui ebbe inizio l’atto rivoluzionario del secolo. Dalla collaborazione che ebbe inizio nella sala giochi della Fsociety alla famosa telefonata del Bonsoir Elliot, sino ad arrivare all’imprevisto colpo di pistola, tutto acquista contorni definiti e un senso che prima poteva solo dirsi implicito.

Tyrell Wellick non è un personaggio semplice da inquadrare. A tratti psicopatico e represso, costantemente messo alla prova da una moglie prone a comportamenti castranti, è sembrato quasi sempre sull’orlo di perdere definitivamente il controllo. Almeno prima di incontrare Elliot, che per lui ha assunto la forma di un’improvvisa epifania riguardo se stesso e il suo ruolo nel mondo. Perché accontentarsi di acquistare potere sui conglomerati quando i conglomerati stessi possono essere distrutti, dando il via a una nuova era?

In un atto entusiastico di superomismo, Tyrell si erge a Dio, venerando al tempo stesso la persona che gli ha regalato il biglietto d’accesso al sovvertimento della società. La lealtà e l’amore provati per Elliot non divengono una debolezza, ma un punto di forza, in grado di salvarlo dai piani calcolatori di Whiterose, che continua a decidere chi far cadere e chi innalzare, da deus ex machina che ha sempre la soluzione a tutto.

E la soluzione per evitare il crollo di Tyrell, una volta resa nota la sua partecipazione al piano di Elliot, è quella di farlo sparire e relegarlo in un luogo di nessuno, isolato da chiunque e continuamente sorvegliato da due scagnozzi mascherati, a voler sottolineare l’impersonalità di qualsiasi contatto. Solo la presenza di Irving – che adesso scopriamo aver preso già da tempo parte alle vicende – appare consolatoria. Ma può una consolazione derivante dalle manipolazioni e dall’accondiscenza definirsi tale?

A Tyrell basta a rinforzare il suo ego e sentirsi importante, degno di riconquistare moglie e figlio e rifarsi una vita. E nonostante gli incidenti di percorso, chiaramente accaduti in momenti di ben poca lucidità, Tyrell ne esce rinvigorito e pronto a collaborare di nuovo col suo partner infallibile.

I sogni e le aspettative, però, sono fatti per essere delusi. Da sempre ignaro della singolare malattia di Elliot, Tyrell sicuramente non si aspettava di essere etichettato come qualcosa di irreale e da temere. Almeno dalla personalità che appartiene a Elliot, priva dello zampino di Mr Robot, che è a tutti gli effetti il suo unico vero alleato. O lo sarà fin quando sarà impossibile conciliare le differenze tra Elliot e il suo prepotente alter ego.

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Riattaccandosi alla narrazione lasciata in sospeso, il quarto episodio rappresenta ancora una transizione al caotico futuro che verrà provocato dalla Fase 2, in attesa di essere avviata.
Ricreando lo schema del pilot, c’è chi cerca a tutti i costi di evitarla e chi, invece, vuole accelerarla, sfruttando in alternanza Elliot e Mr Robot, rispettivamente.

Dopo il tradimento di Darlene, il rapporto tra i fratelli sembrava avere poche possibilità di rifiorire. In un impeto di fiducia, tuttavia – o forse di astuzia – Elliot prova a riavvicinarsi alla sorella, perdonandole i suoi tentativi di hacking e includendola nel piano di sabotaggio della Fase 2, con tanto di inseguimento e rischio di morte. Le parole di affetto pronunciate, il sostegno e l’incoraggiamento di Darlene assumono dubbia sincerità quando è chiaro che la ragazza ha decisamente perso la motivazione del passato, oltre che il controllo di se stessa. La morte inaspettata di Cisco, la solitudine lacerante derivata dal suo isolamento per via dell’FBI la spingono ad agire contro il suo istinto di autoconservazione, quasi a voler accettare di arrendersi agli eventi e subirne le conseguenze, persino quelle che la porteranno a perdere l’unica famiglia che le resta. Che Elliot riesca o meno a vederlo, Darlene ha perso la sua strada, rendendosi incapace a interagire con gli altri – Elliot incluso – senza sentirsi in colpa per i suoi errori. Specialmente dopo aver scoperto il coinvolgimento di Angela, dubitiamo che questo personaggio avrà un futuro particolarmente roseo.

Dall’altro lato, la fretta di rispettare la volontà di Whiterose e avviare la Fase 2 prima del previsto mette in allarme Tyrell, che – come previsto – stenta ad accettare la doppia faccia di Elliot. L’amore è divenuto disprezzo, e l’unico degno di architettare la rivoluzione non può che essere lui. Peccato che Mr Robot è lungi dall’essere scomparso. Siamo sicuri che la dinamica tra i due non potrà che accendersi ulteriormente – grazie anche ai discorsi empowering di Irving nei confronti di Tyrell.

Quella che mantiene sempre – in maniera un tantino inquietante – la calma è Angela, potenzialmente incapace di crollare (tutto merito di Whiterose?). Appare quasi in uno stato di incantamento, che non le impedisce di agire lucidamente in ogni occasione. La freddezza con cui impedisce a Elliot di prendere il sopravvento e la sicurezza con cui pensa di poterlo gestire testimoniano quanto abbia preso le distanze dalla persona che era, per la quale un tale atto sarebbe stato a dir poco impensabile. L’unico segno di umanità sta nel suo assicurarsi che il piano non comprenderà vittime. Quanto le ci vorrà però per metterla completamente da parte o – se mai potrà – rinsavire?

Se Elliot non potrà mai liberarsi del timore di ciò che è in grado di fare quando non è padrone di se stesso, ci chiediamo fino a che punto Mr Robot, e quelli attorno a lui, si spingeranno per tenere fuori la persona che ormai per loro è poco più di un fardello.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8.2/10

In breve

La storia continua ad essere in fase di transizione, approfondendo le dinamiche relazionali tra i personaggi, ma perdendo azione e suspense. La qualità della serie non ne esce limitata, ma serve una spinta in più, che non si focalizzi solo sulla continua alternanza di personalità tra Elliot e Mr Robot.

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Porcamiseria

8.2

La storia continua ad essere in fase di transizione, approfondendo le dinamiche relazionali tra i personaggi, ma perdendo azione e suspense. La qualità della serie non ne esce limitata, ma serve una spinta in più, che non si focalizzi solo sulla continua alternanza di personalità tra Elliot e Mr Robot.

Storia 7.5 Tecnica 9 Emozione 8
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