O Mecanismo1×01 Autolavaggio

Dal produttore di Narcos, una nuova serie tratta da una storia vera, l'operazione anticorruzione "Lava Jato" che ha fatto tremare il Brasile. Riuscirà a reggere l'inevitabile confronto con la famosissima serie sulla guerra contro i narcotrafficanti?

5.7

Autolavaggio, in portoghese, si dice Lava Jato.
Ed è il nome dell’operazione di polizia che nel 2014 ha smascherato un complesso sistema di riciclaggio di denaro e di corruzione diffusa, un’operazione le cui ramificazioni sono tuttora in corso e che recentemente ha portato all’indagine di ben tre presidenti brasiliani.
Una cosa grossa insomma, enorme, addirittura non ancora portata completamente a termine.
Per questo motivo la scelta di scriverci sopra una serie televisiva appare ambiziosa oltre che coraggiosa, o forse incosciente: le persone che verranno probabilmente chiamate in causa nel corso di questi otto episodi saranno ancora non solo in libertà (e non condannate) ma avranno ancora molto potere.

Netflix comunque ha deciso di andare avanti con questa serie, forte di alcune considerazioni:
la prima è che la scelta di incentivare la creazione di serie locali (3%, Dark, Suburra) sta dando i suoi frutti, aiutando non solo a variare il tipo di serie distribuite ma anche a fidelizzare gli spettatori delle varie nazioni.
La seconda è il buon successo che ha avuto 3%, la precedente serie girata in Brasile (in realtà reboot di una web-serie, ma praticamente conta come serie originale).
La terza, infine, è che avevano già a disposizione la persona perfetta per dirigere una serie di questo tipo: José Padilha, regista brasiliano famoso in patria per diversi film e nel resto del mondo per essere tra i produttori di Narcos, serie di grandissimo successo che dovrebbe avere diverse cose in comune con questa, partendo dalla tematica di fondo della lotta portata avanti da alcuni poliziotti onesti e decisi contro un sistema criminale potentissimo, fino ad arrivare all’elemento cardine, la realtà delle storie narrate (per quanto romanzate e riadattate).

A questo punto, però, visto l’argomento trattato e visto chi hanno chiamato a trattarlo, il paragone con Narcos sarà inevitabile O Mecanismo dovrà quindi combattere con un fantasma molto ingombrante: in questo primo episodio il confronto non sembra volgere a suo favore.

Questo pilot inizia nel 2003 a Curitiba, dove conosciamo i protagonisti della nostra storia: il commissario Ruffo, la poliziotta Cardoni e il malvivente Ibrahim. Quest’ultimo è chiaramente un delinquente, sposta grandi somme di denaro con abilità e si fa beffe dei tentativi dell’ex compagno di scuola Ruffo di incastrarlo e sbatterlo in prigione. Anche perché, ovviamente, ha le spalle ben coperte e perché Ruffo non è un poliziotto modello.
Questi, infatti, è preda costante di furiosi attacchi d’ira che lo portano a sfasciare tutto e a prendersela con quanto lo circonda, motivo per cui già dalle prime immagini lo vediamo con la mano fasciata. Facile intuire, a posteriori, che abbia preso per un bel po’ a pugni un muro.
Verena Cardoni invece sembra un poliziotto normale: onesta, fedele al suo capo e alla giustizia, vuole sbattere i criminali in prigione ma non ha le ossessioni e i problemi psicologici del commissario.
E quando faremo il salto temporale che ci porterà a Brasilia nel 2013, all’alba dell’operazione Lava Jato, la vedremo ricoprire a sua volta i panni di capo. Un capo di cui ci fidiamo istintivamente più del precedente, sicuri che non rovinerà tutto con un attacco d’ira, ma che vedremo in azione solo per un quarto d’ora scarso.

Ma il Brasile non è un Paese giusto. Dio non esiste e non è brasiliano.

 

Sicuramente il fatto di partire da così lontano, in un caso che, per quanto freschissimo e attuale per la popolazione brasiliana, è poco noto all’estero non è di grande aiuto per entrare subito in sintonia con la serie. Immaginiamo questo flashback avrà il suo peso nei prossimi episodi, avendo spiegato i rapporti tra i tre personaggi e il motivo dell’ossessione di Raffo per Ibra, ma per ora lascia un po’ perplessi.

Poi abbiamo le voci narranti, prima Raffo e poi Cardoni. Parlano tanto, cercando di spiegare certe scelte e certe azioni, dando anche un tocco di anticipazione quando sembrano accennare a eventi che devono ancora accadere. Un po’ troppo invasive, forse, ma la cosa non dà particolare fastidio. Avremmo preferito però, già che le avevamo, che contestualizzassero un poco la situazione e la storia.

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C’è infine l’atmosfera che respiriamo. Finora quando si è visto il Brasile in qualche serie o film, si è sempre trattato delle favelas, delle spiagge, del carnevale di Rio, del calcio o delle piantagioni in qualche vecchia telenovela. Qui invece c’è la città. Ruffo accenna ai problemi del Brasile, alla povertà, alla vita nelle favelas, alla violenza, ma sono cose lontane, da lui e da noi. Lui non se ne è mai immischiato, per lui non sono quelle il male da combattere: lui vuole puntare più alto, vuole scovare la causa di tutto questo ed eliminarla.
Perfetto, ma questo accennare di sfuggita a povertà e violenza mostrando però praticamente delle vite da colletti bianchi lascia un po’ perplessi, probabilmente anche a causa dei paragoni istintivi con Narcos e le sue scene di azione.
Qui l’azione si vede, blanda, giusto un paio di volte. Molto blanda.

Per il resto abbiamo scatti d’ira, petizioni con pubblici ministeri e giudici per poter procedere con le indagini, raccolta di indizi, intercettazioni.
Il ritmo quindi è parecchio lento, niente sparatorie né inseguimenti folli, ma tante scartoffie e appostamenti.

Non resta che sperare che nei prossimi episodi ci siano un po’ più di contestualizzazioni che spieghino la vicenda agli spettatori non brasiliani, e più azione.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
5.7/10

In breve

L’inizio poteva essere migliore, mancano ritmo e azione in una serie che inevitabilmente verrà comparata con Narcos. Scelte comprensibili ma che non convincono appieno, come iniziare la storia solo dopo la mezz’ora. Più che un pilot pare un prologo.

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Porcamiseria

5.7

L'inizio poteva essere migliore, mancano ritmo e azione in una serie che inevitabilmente verrà comparata con Narcos. Scelte comprensibili ma che non convincono appieno, come iniziare la storia solo dopo la mezz'ora. Più che un pilot pare un prologo.

Storia 6.5 Tecnica 5 Emozione 5.5
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