Questa stagione di Once Upon a Time si sta rivelando davvero pazzesca e non fa altro che migliorare episodio dopo episodio: la trama e i personaggi sono infatti costruiti sempre meglio e sono davvero contento del fatto che si stia esplorando sempre di più qualcosa di diverso dalle precedenti maledizioni, qualcosa di ancora non visto.
La puntata è completamente dedicata ad Ursula, al suo passato sconosciuto e al suo rapporto con Hook. Il lato negativo di aver presentato tre nuovi nemici nello stesso momento, infatti, è il rischio di non riuscire a cogliere tutte le sfumature dei personaggi, le loro motivazioni, ma più in generale il loro background. Pare, però, che così non sia.
Da questa puntata apprendiamo che Ursula – come più o meno tutti i cattivi della serie, ognuno a proprio modo – era in realtà un’innocua sirena che amava cantare per ricordare la madre deceduta. Un burrascoso rapporto col padre, che voleva scagliarla contro gli umani, dà ad Ursula un motivo per fuggire dall’oceano e iniziare una nuova vita sulla terraferma, dove poter finalmente utilizzare la sua voce per portare gioia alla gente. Tuttavia, in seguito, il padre di Ursula propone a Hook di barattare la voce della sirena in cambio di una preziosa arma che poteva sconfiggere Rumple. Dopo varie peripezie affrontate dai due, Ursula viene effettivamente privata della sua voce e decide di cambiare radicalmente sé stessa per trasformarsi in qualcuno di decisamente meno vulnerabile.
Intanto, nel presente, Hook fa di tutto per poter restituire la voce alla strega in cambio di informazioni sul piano di Rumple, ma la situazione si rivela piuttosto complicata. Hook si ritrova nuovamente a combattere con il suo lato oscuro, che sembra riemergere ogni volta che il pirata vuole con tutte le forze ottenere qualcosa. Egli stesso si interroga più volte nel corso dell’episodio sulla sua vera natura, su come possa effettivamente gestire la sua indole e se potrà mai avere un lieto fine tutto per sé.
Dopo diversi inconvenienti, infine, Ursula otterrà finalmente ciò che davvero vuole: il suo happy ending, ovvero la sua voce e il ricongiungimento col padre. Prima di tornare a casa, però, rivela ad Hook qual è il piano demoniaco di Rumple: l’ormai noto Autore, apparentemente la chiave di tutto quanto, ha in realtà un potere limitato. Non può cambiare le carte in tavola, dato che Emma lo ha già fatto ripristinando il lieto fine di tutta la città. La soluzione perciò sembrerebbe essere un’altra: infondere l’oscurità in Emma. La dinamica della cosa ci verrà ovviamente spiegata nelle prossime puntate.
Che dire di Ursula? Purtroppo il limitato numero di episodi in cui è stata con noi non ci permette di fare un’analisi dettagliata del suo personaggio e della sua storia, ma da sentimentalista quale sono credo che le sue vicissitudini in questa puntata siano proprio una metafora per il “crearsi il proprio destino da soli”: siamo noi che in qualche modo dobbiamo crearci delle opportunità perché determinate cose accadano, adattandoci a determinate situazioni e affrontando anche dei compromessi. Sono infatti sempre più convinto che sarà questo il messaggio finale di questa stagione: questo Autore che tutti cercano sarà secondo me un modo per dirci che niente è scritto, che le cose possono cambiare, che siamo noi gli artefici della nostra storia.
Nel frattempo, vediamo invece il nostro gruppo di eroi che cerca di elaborare un piano per sconfiggere Rumple e nel frattempo salvare Pinocchio-August, ancora sotto tortura. Proprio August ci permette di capire che l’Autore è imprigionato dietro ad una misteriosa porta che sembrerebbe trovarsi a Storybrooke e in seguito, dopo il suo incontro con Henry, che quella porta si trova in una delle pagine conservate da Regina. In altre parole, l’Autore è intrappolato all’interno del libro che noi tutti conosciamo dalla prima stagione.
Non posso nascondere il mio amore per Regina e per quella che è una delle metamorfosi più belle nella storia delle serie tv. Il suo cambiamento è così radicale che mi sembra di vedere un personaggio totalmente diverso, con mille nuove sfaccettature. Il suo irrefrenabile desiderio di avere un lieto fine la porta addirittura a sognare Robin Hood e sé stessa nei panni della Evil Queen. La cosa assurda è che nel sogno (come la stessa Regina sottolineerà poi ad Emma) sembra proprio che anche il suo lato più oscuro voglia proteggere Robin Hood. A cosa porterà questa sua interpretazione del sogno non lo sappiamo ancora, ma non credo sarà qualcosa di banale o scontato. Staremo a vedere.
Mi sento di dare alla puntata 4 porcamiseria su 5 perché la storia si fa sempre più intricata ed avvincente, e mai come quest’anno non vedo l’ora di vedere l’episodio successivo. Sto riponendo molte aspettative nel finale di stagione, ma se queste sono le premesse so che non sarò assolutamente deluso.
Porcamiseria
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