La seconda parte della quarta stagione di Once Upon A Time è ormai alle porte: è infatti questione di ore prima che Emma e gli abitanti di Storybrooke ritornino nelle vite di noi telefilm addicted.
Nei primi 12 episodi le vere protagoniste sono state Elsa e Anna, le due sorelle dell’ultimissimo film disney “Frozen”. Elsa arriva a Storybrooke alla ricerca della sorella, perduta diversi anni prima. Sebbene inizialmente gli abitanti della cittadina temono che la donna possa rappresentare una minaccia alla loro felicità, ben presto si renderanno conto che il vero nemico è in realtà “La regina delle nevi” aka la zia di Elsa. La strega vuole riunire Elsa e Emma, secondo quanto appreso da un’antica profezia, con l’obiettivo di formare la famiglia che non ha mai avuto. Dopo diversi tentativi, si renderà conto che l’unico modo perché ciò avvenga è costringere le due e farle abituare pian piano alla situazione.
Le puntate vertono molto sui temi della diversità e dell’accettazione, e rivisitano in chiave fiabesca quello che è in realtà un qualcosa di molto attuale. I poteri sono semplicemente la metafora di un colore o di un orientamento sessuale, e portano tutti ad avere paura di Ingrid (la regina), tanto da spingerla all’isolamento e alla sua sete di vendetta. Personaggio chiave nella vicenda è sicuramente Emma, che si trova per la prima volta a riflettere sulla sua vera natura. I suoi poteri, che fino a quel momento non erano mai stati parte integrante della trama, prendono il sopravvento fino a farle perdere il controllo. Il non saper gestire la situazione ci mostra una Emma diversa, molto più fragile e insicura. Anche lei si troverà dunque a dover intraprendere un percorso di accettazione che la porterà alla piena consapevolezza di ciò che è ed è destinata a fare.
Oltre a conoscere il passato di Arendelle e dei nuovi personaggi, questa prima parte di stagione ci regala anche un nuovo lato di Regina. The Evil Queen infatti si dimostra un personaggio totalmente cambiato dalle precedenti tre stagioni, pronta a sacrificare la propria felicità per salvare la vita di una perfetta estranea rinunciando così all’amore della sua vita. L’amore della sua vita è ovviamente Robin Hood. La storia tra i due è purtroppo ostacolata dalle responsabilità di lui come padre e marito. La passione che lega i due è essenzialmente molto forte, ma egli non può venire meno alle sue responsabilità. Regina, nonostante il rifiuto iniziale, accetterà la cosa seppur con sofferenza, e sarà pronta a dire addio all’unico uomo da lei amato nella sua fase di “evil queen”. Questo suo nuovo atteggiamento ci regala anche un’introspezione più profonda della sua persona. Regina infatti continua a chiedersi perché i cattivi non sono destinati ad avere un lieto fine e, con l’aiuto di Henry, comincerà la sua ricerca dell’autore delle favole (altra bellissima metafora per il destino).
Se la trama da un lato procede con l’amore di Emma e Hook, nonostante i vari ostacoli che devono essere affrontati, (un esempio potrebbe essere il fatto che Hook si vede costretto ad affrontare la sua vera natura per via di Rumple e quindi a cercare di reprimere il suo lato più oscuro) , dall’altro ci ritroviamo in una vera e propria fase di stallo nella storyline di Biancaneve e il Principe. Il fatto di essere stati i protagonisti indiscussi delle prime stagioni, giustificherebbe una loro presenza più marginale, ma l’inutilità dei loro personaggi sta raggiungendo limiti estremi.
Negli ultimissimi istanti dell’ultima puntata trasmessa, avviene però qualcosa che aspettavamo da tempo. Belle finalmente comprende che Rumple la sta soggiogando da tempo e che non è disposto a rinunciare alla sua natura, nemmeno per il suo più grande amore. Con forza e coraggio riesce quindi ad esiliare l’uomo da Storybrooke, ma quest’ultimo, non dandosi per vinto, si reca nel mondo “reale”, pronto a dare inizio al suo nuovo piano di vendetta con l’aiuto di quelle che saranno le protagoniste indiscusse della seconda parte di questa meravigliosa quarta stagione.
Voto alla stagione finora, quattro porcamiseria su cinque!
Porcamiseria
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