Orange Is The New Black3×06 Ching Chong Chang – 3×07 Tongue-Tied

Possono due disadattate risollevare le sorti di un’intera stagione di Orange is the new black? A quanto pare la risosta è si. C’è sempre stato del disagio in questa serie, annidato negli angoli dei cubicoli di Litchfield e soprattutto nel passato delle detenute. Gli sceneggiatori devono aver intuito che, di questi tempi, il disagio sociale […]

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Possono due disadattate risollevare le sorti di un’intera stagione di Orange is the new black? A quanto pare la risosta è si. C’è sempre stato del disagio in questa serie, annidato negli angoli dei cubicoli di Litchfield e soprattutto nel passato delle detenute. Gli sceneggiatori devono aver intuito che, di questi tempi, il disagio sociale va forte; come lasciarsi scappare quindi l’opportunità di sfruttare due personaggi che avranno collezionato, sommate, quattro battute in croce? Per motivi diversi la cinese Mei e la silenziosa Norma sono sempre state ai margini della vicenda, ma se la seconda si stava ritagliando pian piano sempre più spazio, la povera asiatica sembrava avere la sua unica ragion d’essere nello strappare qualche sorriso ogni tanto. Per rimanere coerenti, la puntata a lei dedicata, dal titolo inequivocabile e già orientato alla risata, si rivela un vero spasso.

A ridersela sono innanzitutto i personaggi stessi. Basta drammi, pianti, litigi, le detenute di Litchfield finalmente si divertono: Gloria e Red concordano sul fatto che dovrebbero lasciar perdere tutto e diventare gay (“we’ve got the haircuts!”), Piper e Marisol scherzano sulla gerarchia delle qualità femminili la sempre esagerata Black Cindy propone una gradazione cromatica, “1 to Grace Jones“, per identificare le modelle, intanto Morello si sforza così tanto per piacere ai suoi nuovi amici di penna da ammettere quanto sia “delizioso” il jiu-jitsu. Insomma, il tempo per cazzeggiare e farsi due risate c’è, e anche quando non sembrerebbe il caso, con i secondini schierati contro Caputo e le nuove assunzioni, tutto si risolve con una risata. Ma le gag non si esauriscono qui, perchè la vera protagonista della puntata è Chang, e lo è in tutto e per tutto.

Pennsatucky: “Ching chong chang!”
Chang: “Fuck you, cracker.”

La sua storia è in realtà abastanza scontata: promessa sposa rifiutata per la sua bruttezza, aiuta suo fratello in un giro di affari sorchi e si vendica con inaspettata determinazione del suo ex-promesso sposo; e che l’attrice del flashback non fosse poi così brutta come si andava dicendo non è di certo l’unico elemento debole della vicenda. Quello che più colpisce sono le continue stranezze che la cinese mette in atto all’interno del carcere, si ride di lei insieme alle altre detenute per il modo di lavarsi i denti, se ne rimane perplessi per le scelte alimentari e poi piacevolmente colpiti dall’astuzia culinaria, si ride con lei della povera Soso (“You Scottish”), e infine si ride per lei, che si prende gioco di tutto il sistema carcerario e in solitaria si gusta la sua serie preferita (anche lei ne avrà una) su un vietatissimo smartphone nascosto nel capanno. Basta un’inquadratura al suo enigmatico e rugoso volto e ogni scena acquista in efficacia, un personaggio atipico e ben riuscito.

Se “Ching Chong Chang” è l’episodio delle risate a tempo perso, “Tongue-Tied” è l’episodio delle assurdità. Si parte con un inverosimile addestramento dei secondini, che non sta ne in cielo ne in terra, si prosegue con Red e Gloria che si fanno la guerra in cucina per un ingiustificato orgoglio nonostante fuori da essa siano tutto sommato amiche. Ma il culmine dell’assurdità viene raggiunto da Suzanne, che si tira fuori dal cilindro uno scritto semi-pornografico, e da Piper, che organizza insieme ad Alex un mercato clandestino di mutande sporche per i pervertiti amanti degli odori femminili all’esterno del carcere (si, avete capito bene). Ben vengano le idee originali e divertenti, purchè ci salvino dalla noia. Da Orange Is The New Black non ci aspettiamo di certo un realismo estremo, ma attenzione a non esagerare, che già con la faccenda del “culto” per Norma si rischia di andare un po’ troppo oltre il plausibile.

Con il flashback di questa puntata scopriamo che le difficoltà oratorie di Norma sono sempre state tali, fin quando da giovanissima si unì ad un gruppo hippie guidato dal tal guru Mack, un truffatore come tanti a cui la timida ragazza decise di rimanere fedele per troppi anni. Il mutismo però viene scambiato per mancanza di personalità, e la vendetta per le dure parole non tarda ad arrivare. Così come Chang, anche Norma si rende responsabile dell’uccisione di un uomo che ha dimostrato il proprio disprezzo per lei. Saranno anche due disadattate, ma sanno decisamente come vendicarsi. Al contrario di Chang, però, Norma affronta la realtà senza isolarsi, decidendo di continuare per la sua strada fatta di guarigioni miracolose e dimostrando, se non altro, una certa dose di determinazione.

Vale la pena di occuparci anche degli altri avvenimenti, perchè in questa serie anche la sottotrama più misera e apparentemente insignificante può trasformarsi nel giro di poche puntate in un evento capace di cambiare il destino dei personaggi. Piper fa amicizia con Stella, un’affascinante Ruby Rose, e il flirt è sempre dietro l’angolo. Alex – che non se ne acorge neanche perchè tutto ciò avviene durante l’attività di cucito per l’intimo Whispers – si impegna però nel coinvolgere un disorientato e inesperto nuovo secondino nel loro traffico segreto. Gloria chiede a Sophia di poterla aiutare a vedere suo figlio Benito, con la speranza di recuperare il rapporto, ma troppe sono le preoccupazioni dentro e fuori il carcere, e così alla fine manda al diavolo tutti lasciando il comando della cucina a Red. Peccato che la nuova gestione preveda l’utilizzo di pasti precotti e dall’aspetto poco invitante, che non faranno di certo contento l’estro culinario della russa.

Il giudizio per questa coppia di episodi non può che essere positivo: se è vero che le assurdità non mancano, è vero anche che in un certo senso se ne sentiva il bisogno. Da rilevare poi è una ritrovata volontà provocatrice nei confronti della società americana: gli stereotipi sulla bellezza, le perversioni sfruttate dal mercato, o la dichiarazione di Taystee, in riferimento allo scritto di Suzanne, secondo cui la violenza sarebbe comunemente accettata dai media al contrario del sesso, che rimane in troppi casi ancora un tabu. 4 Porcamiseria su 5 meritati dunque, se non altro per l’evidente volontà di rompere le righe e costruire ancora una volta una stagione molto divertente.

4

Porcamiseria

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