Orange Is The New Black7×01 Beginning of the End

Eccoci arrivati alla parte finale del lungo viaggio di Orange Is The New Black, che ci ha portati nella prigione di Litchfield al fianco di Piper, Alex e di tutte le altre detenute che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni.
Un viaggio che nel tempo ci ha commosso, ci ha fatto arrabbiare, ha portato a riflettere sul sistema penitenziario americano, e ci ha anche esaltato.
A questo punto, dopo gli eventi della sesta stagione che ci ha mostrato il matrimonio tra le due protagoniste e Piper finalmente in libertà, è giusto arrivare alla fine di questa storia.
Ma che finale ci aspetterà?

Se questa première deve fornirci qualche indicazione, possiamo prepararci ad altri dodici episodi di pugni nello stomaco, emozioni, dolore al cuore e magari dotti lacrimali irritati.

In questo primo assaggio – e immaginiamo che sarà così per tutta la stagione – la scena si divide tra quello che accade nel penitenziario e quello che accade all’esterno.
Fuori dalla prigione, Piper si scontra con lo scoglio sul quale si era già arenata in passato l’altra detenuta rilasciata in libertà, Aleida: per un’ex galeotta è difficile trovare lavoro, una casa, rifarsi una vita, anche se non è un’ispanica con un background di povertà e bassifondi, ma bianca, bionda e proveniente da una famiglia benestante.

Scopriamo che ci sono restrizioni di orario (Piper è fuori in libertà vigilata, quindi ha un coprifuoco che le inibisce lavori con turni serali), grossi vincoli economici (deve sottostare a visite periodiche dall’agente di custodia, con le spese a suo carico) e poi problemi di convivenza col fratello e la moglie, problemi col padre che finge lei non esista proprio, problemi per riuscire ad andare a trovare la moglie nella visita che riesce a strappare alla propria agente di custodia.

Anche Alex nel frattempo deve lottare contro tutto e tutti per poter avere questo incontro: lotta contro Murphy che vorrebbe sottrarle il suo slot di visita, lotta contro le guardie corrotte che la vogliono nel giro dello spaccio, e lotta ovviamente contro i rischi che di continuo ci sono per le detenute. Cerca di rigare dritto il più possibile, e quando non riesce opta per il giocarsela più pulita che può, sperando di limitare i danni.

Ed è per questo, per le difficoltà che entrambe le ragazze superano, che il loro incontro spezza il cuore.
Piper arriva alla prigione dopo un lungo viaggio, con problemi lavorativi, dopo un tremendo incontro col padre e non sapendo più dove sbattere la testa.
Alex è reduce invece da una brutta situazione legata al giro della droga, che le ha ricordato chi comanda in prigione e come sia tutto sempre in bilico, in quell’ambiente.
Tutte e due mentono all’altra, dicendo che tutto va bene per non far preoccupare la moglie, timorose di sprecare nell’autocommiserazione quel breve tempo concesso loro.

Ma poi cala il silenzio, l’imbarazzo.
Un tempo era tutto naturale tra loro, ora invece c’è il vetro in mezzo alle due ragazze; Piper ha una vita là fuori che Alex non può conoscere mentre lei affronta situazioni che Piper non riesce già più a comprendere.
Vivono già vite differenti, non trovano più parole o cose da dirsi. Malgrado quanto sia costato loro questo incontro.
Tutto ormai è cambiato, e loro per prime devono capirlo e adattarsi, per sperare di sopravvivere.

Oltre a loro ritroviamo ovviamente il resto della truppa.
Troviamo una Red che appare più sconfitta e vulnerabile che mai, troviamo una Taystee ormai vista come una pericolosissima killer dalle altre detenute – e visto il personaggio la cosa oltre a stonare appare paradossale e dolorosissima -.
Ritroviamo Suzanne, e scopriamo che nella sua follia è ormai convinta che la vecchia amica abbia davvero sparato alla guardia, e sia quindi colpevole.
Ritroviamo anche Daya e Daddy, con la loro relazione e il loro giro di droga di tipo “famigliare”, tra rischi di concorrenza da parte di altre detenute, rischi di tradimenti e un colpo di scena inaspettato e, tanto per cambiare, doloroso.

E chiaramente, in parallelo a Piper, fuori dalla prigione seguiamo le vicende di Aleida, legate a quelle della figlia tramite Hopper, altra figura tragica e triste di questa serie: innamorato di Aleida, la tiene in casa insieme a tutta la sua progenie, per lei ha accettato di fare da corriere tra l’esterno e la prigione… e lei non vede l’ora di potersene liberare, rimanendo con lui solo per necessità “lavorativa”.

Questo primo episodio della stagione finale ci rassicura quindi sulla qualità – rimasta altissima -, e ci promette dolore e sofferenza. Ma ormai gli spettatori conoscono bene la serie, e sanno che dietro a scene dolorose come ne abbiamo già viste un paio qui si nascondono solitamente i semi per qualcosa di buono e di bello.

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