“They got one eye watching you
One on what to do
So be careful what it is you’re trying to do.
And be careful when you’re walking into view.”
(Coldplay – Major Minus)
Questa settimana inizio la recensione del nuovo episodio di Quantico usando parole non mie: questo brano dei Coldplay, infatti, non potrebbe riassumere meglio quanto è successo – e diciamocelo, chi sono io per anche solo pensare di esprimermi meglio di loro? Ma torniamo a noi.
Se come me siete rimasti colpiti da questa nuova serie TV, non avrete sicuramente potuto fare a meno di notare un elemento fondamentale che, episodio dopo episodio, è diventato ormai la base su cui gli autori costruiscono la narrazione: i sospetti nei confronti del misterioso attentatore vengono rimbalzati da un personaggio all’altro; prima Alex, poi Simon, Shelby, Caleb e infine le gemelle Nimah e Raina: tutti finiscono sotto l’occhio indagatore del pubblico, che ormai non sa più su chi dirigere i propri sospetti. Se l’intento degli autori era quello di sviare l’attenzione di chi guarda per non far concentrare l’interesse su un solo personaggio, direi che lo si sta raggiungendo in pieno: dopo ben sei episodi, ogni recluta sembra un papabile terrorista che in maniera insospettabile si è infiltrato nell’FBI per distruggerlo indisturbatamente dall’interno.
Forse solo Alex, ormai, è immune da tutte queste vicende: pur essendo ancora sulla lista nera del Bureau come sospettata numero uno, credo che gli spettatori si siano schierati dalla sua parte e la reputino innocente. D’altronde, Alex è il mezzo tramite cui gli autori catalizzano i dubbi di noi poveri ignari su un personaggio ogni volta diverso: è lei infatti a condurre indagini in clandestinità sui suoi ex-compagni nel tentativo di trovare prove che dimostrino la sua innocenza. Arrivato a questo punto, sono abbastanza sicuro che la serie continuerà così per questa parte di stagione, almeno cioè fino a quando ogni personaggio non sarà stato nel mirino delle nostre ingiurie (non mentite, so che avete puntato tutti il dito contro qualcuno ad ogni episodio). Come se non bastasse, quanto più un personaggio sembra essere potenzialmente colpevole, tanto più si rivela essere decisamente innocente. Non so quanto questo pattern possa rimanere producente e convincente alla lunga perché, salvo alcune svolte decisive, ogni episodio rischia di ricalcare quello precedente e la ripetitività è una cosa che una serie TV dovrebbe evitare a prescindere, figuriamoci una nuova di zecca come Quantico: repetita iuvant, ma fino ad un certo punto.
Per la prima volta dopo sei episodi, però, Alex non è al centro delle vicende: le scene ambientate nel presente ci mostrano come si sia miracolosamente trasformata in hacker per sopravvivere all’FBI, ma i veri protagonisti di questo episodio sono stati Miranda e Caleb. Sono loro, infatti, ad aver dominato come due divinità imbattute sopra gli altri personaggi.
Fino a questo momento, Miranda ci è stata presentata come una donna forte, irreprensibile e temibile, un’insegnante severa e una direttrice caparbia. Miranda però è anche una madre e questa puntata ha scalfito la scorza che sembrava proteggerla per rivelarci la sua natura nascosta, fragile e precaria. Miranda si scopre impotente, incapace di gestire il rapporto con il proprio figlio con la stessa rigorosità con cui manda avanti l’Accademia; si reputa responsabile della condotta criminale di quest’ultimo, e vediamo chiaramente come i dubbi sulle proprie capacità di madre e agente dell’FBI non facciano altro che assillarla.
È un personaggio dualistico, quello di Miranda: un aspetto, questo, che si intravede già nel pilot quando mette a rischio se stessa e la propria carriera rendendosi complice della fuga di Alex. Non solo noi spettatori veniamo a conoscenza dell’altra Miranda, ma anche le reclute stesse scoprono le vicende private della loro direttrice: questo dimostra come una persona mostri sempre soltanto alcuni aspetti della propria personalità in determinati ambiti, e quindi come il nostro giudizio nei suoi confronti possa spesso non corrispondere alla realtà. Sembra, peraltro, che la ABC punti molto su personaggi femminili forti e indipendenti ma con uno spiccato lato emotivo: basti pensare all’omonima e famigerata Miranda Bailey, la “Nazista” di Grey’s Anatomy, o alla più recente Annalise Keating di How To Get Away With Murder, da cui la nostra Miranda sembra aver preso parecchia ispirazione.
In parallelo a Miranda, anche Caleb viene parzialmente demolito in questo episodio: dopo essersi messo più volte a nudo fisicamente (gli autori sanno che anche l’occhio vuole la sua parte), scopriamo un lato del biondino del tutto inaspettato. In queste settimane abbiamo conosciuto un Caleb strafottente, sicuro di sé, con la battuta pronta e tremendamente tronfio. È bastato l’arrivo di una donna, Shelby, a fargli abbassare la cresta e a farlo addirittura innamorare come un ragazzino alla sua prima cotta. Caleb è totalmente distrutto quando scopre che la bionda lo tradisce con il padre (che, ricordiamolo, rimane ancora una figura losca: qual è il suo ruolo negli intrighi che ruotano attorno ad Alex?). Il tradimento lo fa ossessionare a tal punto da navigare tra le registrazioni delle telecamere di sicurezza di Grand Central per seguire i movimenti di Shelby: ciò fa insospettire Alex, ma il ragazzo è solo determinato a scovare l’identità dell’amante della sua ragazza. Ahimè, però, la verità ha un caro prezzo e il povero Caleb l’ha imparato a sue spese.
Siamo ormai ad un punto piuttosto avanzato della storia, ma è ancora difficile fare ipotesi su chi sia il vero attentatore. Questa settimana il vincitore di sospettato terrorista dell’anno va alle gemelle musulmane: in un topico colpo di scena, le telecamere attorno alla stazione le inquadrano mentre si aggirano nelle vicinanze alcuni giorni prima dell’attentato. Secondo il mio modesto parere, è improbabile che siano loro le responsabili: la serie ha finora trattato argomenti delicati come la discriminazione razziale e sessuale con estrema delicatezza ed in maniera piuttosto intelligente, quindi far ricadere la colpa su di loro solo perché musulmane sarebbe un autogol clamoroso per gli autori.
3,5 porcamiseria su 5 questa puntata se li guadagna facilmente: nonostante il drama da romanzo rosa decisamente fuori luogo e i flashback lievemente a sé stanti, sono convinto che ormai tutti vogliamo scoprire con ansia la vera identità del bombarolo d’oltreoceano e come mai Alex è stata presa di mira da una nazione intera. Per sapere chi ha avuto la brillante idea di piazzare chili e chili di tritolo e giocare a Chi-Vuol-Essere-Il-Nuovo-Osama-Bin-Laden, non ci resta dunque che aspettare settimana prossima.
Che ne pensate di questa puntata di Quantico? Fatecelo sapere qui nei commenti oppure su Facebook e Twitter, e già che ci siete, passate a trovare i nostri amici di Quantico Italia!
Se sono state le gemelle si va a finire sul troppo ovvio e sul ridicolo.#Quantico
— erika (@erikakr128) November 3, 2015
https://twitter.com/agentmalia/status/661606018074484740
Come fate a non amare #Quantico dopo che hanno messo due canzoni di Florence in una puntata ?
— Caterina (@CateSavi) November 3, 2015
La regola che vige in #Quantico è: "più un personaggio sembra colpevole, più risulterà innocente"
— martee |-/ (@xsnapoutofit) November 3, 2015
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