Gli ultimi due episodi, Guilty e Quantico, hanno messa molta carne al fuoco: la scorsa settimana, mentre i sospetti attorno a Simon si facevano sempre più stretti, Alex è stata dapprima sottoposta ad un interrogatorio psicologicamente provante, e poi si è dichiarata colpevole per spingere i veri terroristi ad uscire allo scoperto. Questo ha portato il team composto da Alex, Liam e Miranda a tenere i colleghi dell’agente Parrish sotto stretta sorveglianza per studiarne le mosse, con un risultato piuttosto prevedibile e abbastanza deludente. La domanda è: non si sta esagerando un po’ troppo?
Guilty
L’ottavo episodio, Over, è stato il culmine degli episodi andati in onda fino ad ora: il climax è stato raggiunto con Alex che si consegna spontaneamente alle autorità e la scoperta della presenza di una seconda bomba in procinto di esplodere. Gli otto episodi che hanno preceduto Guilty sono stati caratterizzati tutti da un ritmo galoppante e frenetico: ogni puntata ha cambiato le carte in tavola, sconvolgendo e cambiando di volta in volta i dubbi degli spettatori circa la colpevolezza di ciascuno degli agenti/reclute, saltando avanti e indietro grazie all’espediente narrativo dei flashback. Pur essendo stati caratterizzati da questo rapido andazzo, ciascun episodio precedente ha delineato in maniera più o meno dettagliata ogni personaggio, sia dal punto di vista psico-caratteriale sia da quello del background storico. Ciononostante, tutti i dettagli sulle vite degli agenti-reclute non sono stati svelati: su ognuno c’e ancora un alone di incertezza che non rende possibile credere a ciascuno di loro fino in fondo.
Tra tutti i protagonisti, quello che a questo punto desta più sospetti è innegabilmente Simon. Sin dall’inizio c’è sempre stato il dubbio che Simon non fosse del tutto sincero circa se stesso e il suo passato: negli episodi precedenti, però, la maschera che si era costruito è stata tolta e la farsa che stava recitando alla perfezione smantellata pezzo per pezzo da Elias, prima che questi abbandonasse l’Accademia. In questo episodio, l’allerta si fa di nuovo alta nei riguardi dell’agente Asher; in particolare, due sono i momenti rilevanti che lo riguardano: all’inizio, quando parla di soppiatto con l’esperto in ordigni da cui poi porterà Alex nelle ore appena successive all’attentato, e alla fine dell’episodio. Il finale è infatti particolarmente importante perché fa da apripista a quanto accade in quello successivo: nonostante ciò, non riesce a sollevare granché quello che è stato un episodio nella media: né cattivo, né eccellente. L’impressione è quella che gli autori di Quantico abbiano voluto correre la maratona senza un allenamento adeguato. Impressione, questa, confermata poi dal decimo episodio.
Quantico
Il quadro che abbiamo davanti ai nostri occhi ad un passo dal finale di midseason è pressoché confusionario: troppi elementi sono stati inseriti e legati nei modi più disparati tanto che, più che di intreccio narrativo, si può parlare di ingarbugliamento. Se all’inizio della stagione il pattern proposto da Quantico poteva sembrare interessante e a tratti avvincente, spostare il dito accusatore degli spettatori da un personaggio all’altro alla lunga si è rivelato controproducente. Il risultato? A un solo episodio da un punto cruciale della stagione, Quantico è ritornata al punto di partenza.
I dubbi circa la colpevolezza di Simon vengono smentiti dalla sua pseudo-confessione: ovvero, come tirare le fila di una storyline in maniera raffazzonata e far perdere lo smalto ad un personaggio che sembrava essere molto più interessante di ciò che si è rivelato. La storia raccontata da Simon è debole, non è verosimile; non che Quantico abbia mai avuto la pretesa di esserlo – altrimenti avrebbe perso in partenza – ma si sarebbe potuto fare di meglio. Non di più, perché il “di più” è una caratteristica fin troppo marcata in questa serie, ma sicuramente meglio. Se non altro, Tate Ellington ha il merito di aver offerto al pubblico delle buone performance, riuscendo finora a portare sullo schermo un personaggio poliedrico, penalizzato però dalla sceneggiatura. Staremo a vedere cosa ne sarà di lui, dopo un finale di episodio quantomeno enigmatico che va ad aggiungersi agli innumerevoli quesiti posti dalla serie.
L’idea complessiva di questo episodio, ma anche della serie in generale, è quella di qualcuno che sta annaspando nell’acqua e cerca a tutti i costi di raggiungere la riva. Questa non è una critica alla trama – la quale, pur non essendo rivoluzionaria e originale, è comunque interessante – bensì alla voglia di strafare degli autori: caricare la trama principale di zavorre a lungo andare rischia di far affondare Quantico in un mare di dispersione e incoerenza. Che qualcuno lanci un salvagente al più presto!
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Anche se gli ultimi due episodi di Quantico non sono stati entusiasmanti, voi amici di Twitter sapete sempre come farci sorridere. Ecco qualche tweet divertente:
Un giorno potrei diventare agente speciale visto che sono psicolabile tanto quanto quelli di #Quantico
— Giacomo (@GiacoB) December 8, 2015
“Pick me, choose me, love me” (cit.)
Qui stava parlando con me:#Quantico pic.twitter.com/gaU0JyHfks
— Angelø (@mr5miiths) December 8, 2015
Cicatrice di Natalie is the new supercazzola
La storia della finta cicatrice è quanto di più ridicolo abbia mai sentito in vita mia. #Quantico
— RED (@LaCamyRulez) December 7, 2015
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