Il nuovo episodio di Quantico, Clue, ci trasporta, in modo travolgente e suggestivo, in una situazione emotivamente critica. All’indomani dell’attacco terroristico all’Accademia, le nostre reclute vivono, in modo singolare e identificativo, il loro stress post-traumatico. Ognuno di loro affronta il dolore, la paura e lo smarrimento provati, combattendo i propri demoni, facendo i conti con il proprio Io.
C’è chi ha scelto la razionalità, il Super Io e ha metabolizzato il trauma, divenendo consapevole delle proprie emozioni, come Alex e Caleb. E poi c’è chi ha attuato la classica rimozione del dolore, rintanando il trauma nel cantuccio del proprio inconscio, come Shelby e Drew. Loro hanno scelto l‘Es, ovvero l’istinto che predilige l’azione (sessuale nel caso di Shelby, relazionale in quello di Drew) alla parola, alla riflessione.
Ma il trauma da gestire di Shelby e Drew non è lo stesso. Infatti Drew deve metabolizzare l’aver tolto la vita ad un altro essere umano, nonostante questo sia un terrorista. Drew ha agito in modo tempestivo, ha compiuto il proprio dovere, ha protetto un innocente ma, allo stesso tempo, ha visto gli occhi di un uomo che muore, per parafrasare De André. Dopo un primo attrito, dopo aver alzato una barriera emotiva, Drew, poi, si lascerà aiutare da Alex. Il loro legame diventa sempre più evidente e, a mio avviso, molto più ben raccontato e costruito, rispetto al rapporto di Alex con Ryan. Senza sfumature melodrammatiche, entrambi si muovono con una sinergia e sintonia che si allontana da ogni cliché.
Shelby, invece, rimuove il proprio dolore, annulla le sue emozioni, spegne la propria mente, per un trauma ancora più sconvolgente. Lei deve accettare che la sua vita e la sua Identità si basavano su una menzogna. E a mentirle sono state le persone che più l’amavano : i suoi genitori. Come si fa a gestire tutto questo? Come si fa a razionalizzare qualcosa che sfugge ai sentieri della logica? Non si può, senza soffrire. Non si può accettare una Verità crudele, senza le lacrime, il dolore, lo sgomento. E non si può fare ciò, senza il supporto degli amici. Alex e Caleb saranno le guide di Shelby nella sua cognizione del dolore. Tutto ciò è reso agli spettatori con una retorica suggestiva e commovente.
L’esercitazione, in cui le reclute sono coinvolte, è stato il contesto perfetto per descrivere questi sentimenti contraddittori, i traumi non superati, i legami interpersonali.
Un altro trauma colpisce Quantico e, in particolare, Nimah, Raina e Miranda. Quest’ultime devono affrontare le conseguenze di un piano azzardato, le cose non dette e rapporti non risolti. Ne consegue che Miranda viene sospesa, Raina perde il suo legame con Simon, per rafforzare quello con Nimah, una sorella che appare reazionaria su troppi aspetti.
Non è star chiarita, inoltre la sorte di Charlie. DIano quindi per scontato che il figlio di Miranda sia morto o attendiamo una sorta di “comunicato” ufficiale? Sembra che tutti siano divenuti le vittime di una catena di eventi che, forse, potevano essere evitati, rispondendo al richiamo dell’onestà, della lealtà e dell’etica.
Finalmente, dopo vari interrogativi lasciati in sospeso, scopriamo tutto, o quasi, circa l’alter ego di Caleb, il quale sarebbe infiltrato in una setta religiosa per salvare un suo amico da quella cerchia, da cui lui stesso fu salvato. Uso il condizionale, sia perché con Quantico ogni verità non diviene mai un assioma, sia perché la telefonata di Caleb con il padre insospettisce.
Nel presente, Alex , con la sua nuova aiutante, continua a vivere l’incubo in cui è immersa da molti mesi. Il terrorista crea un diversivo, fingendo di colpire Claire Haas, per poter agire sul suo vero obiettivo. Tale obiettivo viene scoperto, con intuito e abilità, da Simon che fornisce a questa indagine il suo primo clue. Ciò che interessava al terrorista era il laboratorio della Columbia situato sotto ad un teatro. Sarà questo luogo ad esplodere? Claire Haas era davvero solo una vittima? Non penso che la senatrice sia il terrorista, però appare curioso che nel suo discorso abbia nominato la Columbia, di cui fu studentessa.
Coincidenza? Miranda ci insegna che non ci sono mai coincidenze. Gli autori hanno scelto di farci sapere che Claire si è laureata alla Columbia e, intanto, il primo clue di questo ginepraio è il laboratorio di quest’Università. Come al solito, possiamo limitarci a supporre, a fare ipotesi e congetture che, probabilmente, saranno smentite. Oppure no. Ciò che è certo è che Quantico ci ha regalato un episodio, sapientemente costruito, emozionante e commovente, degno di nota. All’emozioni si sono affiancate le riflessioni, a momenti relazionali azioni inaspettate, in un vortice dialettico in cui appaiono tutti coinvolti. Tutti testimoni, ignari o meno, di un’altalena di amore e odio, paura e sospetto che si muove sempre più velocemente, disseminando panico e incentivando il gioco di squadra. Il tutto avviene in un labirinto di eccitazione e trepidazione, che offusca i personaggi e, allo stesso tempo, li illumina.
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La ship Alex – Perales è concessa, vero? #Quantico
— DEBORAebbastaH (@DebVis) March 29, 2016
amo le scene tra Alex e Shelby, in questa puntata mi hanno fatto piangere 😍😭 #Quantico
— silvia. (@Believe__) April 4, 2016
Il problema è Alex e Drew o Alex e Ryan?😫😱 #Quantico
— ©hia®a (@Devonnessmile) April 4, 2016
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