Partiamo da un concetto ben chiaro a chi segue questa soap opera super trash: se caghi fuori dal vaso superi il limite con Amanda (facciamo che la chiamo Amanda, tanto ormai lo sanno pure i muri) ne pagherai amaramente le conseguenze nel giro di mezzo episodio. Tanto è successo la volta scorsa: Margaux sul piede di guerra riesce a incastrare Jack per guida in stato di ebbrezza, facendo inquinare il suo drink dal suo sicario, tramite una soluzione volta ad alterargli il tasso alcolemico rilevabile col palloncino.
Amanda, legittimamente incazzata come una biscia e capendo che ad aver orchestrato tutto è stata appunto Margaux, pensa a come far uscire su cauzione Jack e nel contempo farla pagare alla pazza rancorosa (nonostante i tentativi di David di dissuaderla. Abbello! Ems ci ha campato tre stagioni sulla vendetta, mo’ vuoi farle cambiare idea? Credeghe).
“Adesso vado e le ribalto il caschetto a furia di schiaffi in faccia.”
Jack, al solito svelto nei ragionamenti, capisce giusto alla stazione di polizia di essere stato incastrato, quando gli dicono che il suo campione di sangue è andato perso. Ecco quindi il grande ritorno: mamma Wilhelmina Slater Stevie, già nota per aver tentato di difendere David nei tempi bui della sua incarcerazione, appare per difendere il figlio. Non sarà Annalise Keating, ma meglio di un calcio in culo. Fortuna vuole che gli venga concesso di star fuori dal carcere senza cauzione, ma con assistenti sociali a verificare le sue capacità come padre. Il figlio Carl, a quanto ricordo, non si è visto per qualcosa come una stagione intera, e a me Jack non pare nemmeno in grado di badare a un gatto, roba che mi fiderei di più di Annamaria Franzoni.
Margaux è alle prese con l’ecografia in ospedale, quando Victoria le preannuncia il piano per la costruzione del centro di ricerca Daniel Grayson, nonostante le votazioni per approvare la donazione di Victoria siano ancora da fare. Questa, se la tradizione di Revenge non perde colpi, sarà ovviamente usata come arma di ricatto.
LouLou sta preparando un frullato post-sbronza (datemi il suo numero che voglio gli ingredienti), o sarebbe meglio dire post-fratricidio. Movenze impacciate e imbarazzo malcelato, dà il meglio di sé quando Ben le comunica la morte del fratello, con una battutina stile cinepanettone anni ’90: preferisce i pompieri. A me ricorda sempre più Victoria Silvstedt e sembra anche recitare come lei: piange a secco e fa un sacco di faccette poco credibili, tanto che io l’avrei arrestata all’istante, ma Ben volpone se la beve alla goccia.
Le indagini continuano, con il sicario di Margaux sgamato in tempo zero da Nolan, con le telecamere di sicurezza a riprenderlo mentre alterava il drink di Jack. Amanda, inizia a sgranchirti le ossa, ci sono un po’ di sberle da tirare. Dopo un’intensa sequenza di combattimento con cambi di inquadratura e controfigura degni di Buffy, Amanda riesce a prendere il campione di sangue di Jack, e tenta di utilizzare Ben per farlo rimettere a suo posto in laboratorio, dimodoché lo si possa utilizzare come prova scagionante.
Jack e Stevie sono alle prese con l’assistente sociale (GAY ALERT GROSSO QUANTO SAN FRANCISCO). Un flop clamoroso: Carl è col nonno David non si sa bene dove, si mette in dubbio la capacità di Jack di tenersi sobrio, e Stevie gli offre giustamente un drink.
Altro? Pareti della cameretta sporche di sangue? Un cadavere fatto a pezzi nel freezer? O basta così? Trash++ per questa sequenza.
Altro elemento iconico di Revenge è la gente che entra in casa di chiunque senza bussare e si accomoda dove meglio crede, quasi sempre per puntare il dito e lanciare minacce. Questa volta è il turno di Kween Victoria (che ha deliziato la scorsa puntata con la faccia più strafottente di sempre), preoccupata che Amanda abbia votato contro la sua donazione. Ems la rassicura, reindirizzandola su Margaux e invitandola poi cortesemente a levarsi dai coglioni uscire dalla sua abitazione, ché di seccature ne ha già abbastanza.
“Telare le balle, che ho da complottare.”
Uno dei pochi momenti seri di questo episodio è il dialogo tra Nolan e Tony, l’assistente sociale. Si mette in discussione la legittimità del bar come luogo in cui tenere un bambino, nonché il ruolo della figura dell’assistente sociale. Qui i sentimenti trovano il loro spazio, con Nolan che rinfaccia il suo passato, essendo stato cacciato di casa per essere stato scoperto con un ragazzo, lamentando allora l’assenza di autorità adatte a risolvere la situazione. Questa dichiarazione fa un certo effetto su Tony, che lo congeda con espressione turbata e forse fa ottenere qualcosa senza sotterfugi tecnologici o di spionaggio.
Arriviamo quindi al nocciolo della questione: come far scagionare Jack? Il suo campione di sangue è stato ritrovato, e verrà sicuramente ammesso come prova dal giudice… E invece.
La giudice, in combutta con Margaux che l’ha fatta emergere nelle sue pubblicazioni, arriva a fare di tutto piuttosto di far ammettere la prova, fino a trattenere Stevie per oltraggio alla corte. La cosa non sfugge ad Amanda, che sa già come sbrigare la faccenda: ripaga con la stessa moneta la giudice, ricattandola, a meno che non accetti di eseguire il test sul campione di sangue di Jack e lo faccia scagionare.
Tutto finora si risolve per il meglio, con Amanda finalmente pronta ad andare avanti, smettendola con vendette e contro-vendette, disposta pure a venire a patti con Margaux dandole un vantaggio competitivo: il certificato di nascita di Amanda Clarke, che potrà usare quando vorrà per rivelarla al mondo qualora le si presentasse l’occasione. L’ipotesi di una rappacificazione viene interrotta dal PORCAMISERIA di questo episodio: un taxi prende in pieno Margaux (manco a farlo apposta, infatti secondo me c’è qualcosa sotto, nonostante i danni da lei riportati), facendole perdere il figlio.
Due centimetri più a sinistra e ce la levavamo di mezzo.
Parallelamente per Nolan si aprono nuove gambe strade: Tony ha voluto incontrarlo per scusarsi e (mica scemo) broccolare un po’, con risultati promettenti. Mi mancava il Nolan un po’ cagnetta, sempre pronto a scopare fare nuove conoscenze. Louise intanto riesce a confessare il suo gesto a Nolan, ma tanto poco importa, non ci sono prove che puntino a incolparla del delitto, risolvendo tutto a tarallucci e vino. Forse è meglio così, piuttosto che aprire un’altra storyline abbastanza superflua.
Quando tutto sembrava grossomodo in via di risoluzione arriva il merdone finale. Victoria va a trovare Margaux e apprende della perdita del bambino. Le chiede quali sono state le circostanze che l’hanno portata ad avere l’incidente, per sentirsi rispondere, dopo quei 15 secondi di climax da eliminazione dal Grande Fratello.
SEI UNA FALSA BUSCIARDA!!!!!
Se non ho lanciato il pc è stato perché sono troppo povero per comprarne uno nuovo. Ciononostante sono davvero curioso di vedere quale sarà il prossimo delirio trash che coinvolgerà Amanda, Margaux e ora anche Victoria. Ne vedremo delle belle.
A freddo darei una valutazione poco più che discreta, con pochi elementi veramente interessanti, tolto il finale. Del resto, senza Victoria a dominare, non ci si può aspettare molto. Senza infamia e senza lode, tre porcamiseria su cinque, confido in fuochi d’artificio per il prossimo episodio.
Porcamiseria
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