I flashback dello scorso episodio di Revenge, inframezzati da brevi passi avanti nella trama orizzontale, avevano risolto quasi tutti i problemi di Amanda. Esattamente, quasi, e sarà cancellare le ultime tracce l’obiettivo finale della lunga vendetta della figlia di David Clarke.
Kween Victoria, praticamente sconfitta e con la stampa all’attacco, si sta facendo consolare da Margaux che, ricordiamolo, purtroppo è ancora viva. Ad animare la discussione arriva Louise, e apriti cielo: Margaux inizia a fare la matta come la peggio Shannen Doherty sul set di Streghe, nonostante si provi a stemperare gli animi.
Soprattutto Louise, si impegna da morire.
Le opinioni delle due divergono, ma nulla vieta che possano fare fronte comune contro Amanda.
Louise la spunta, ma prima che possa anche solo farle mettere il tacco fuori dalla porta, Vicky viene assalita da un ladro (cicciato fuori da boh). Non sappiamo se sia o meno Amanda nell’intento di recuperare la chiavetta con le ultime prove incriminanti a suo carico, ma senza dubbio la paranoia ha il sopravvento e Victoria non può che pensare che sia lei.
Parte la crisi di isteria su come alla fine Amanda riesca sempre ad anticipare ogni sua mossa e a ottenere ciò che vuole, fino ad essere effettivamente riuscita nel suo compito di annullare più o meno indirettamente tutta la famiglia Grayson.
Mi stupisco, la conosce da quattro anni e non sa che Amanda e Nolan hanno un modo di agire un po’ più sottile di un’aggressione, anche se per ora la prima è occupata con Jack in cimitero a salutare Emily, e il secondo è a una sfilata per della roba filantropica a caso organizzata da Tony.
Pochi passi avanti tuttavia, dato che i due non sanno dove sia la penna USB, ma almeno avranno modo di chiarirsi di lì a poco: hanno passato di peggio, e in un dialogo finalmente a cuore aperto riescono a rappacificarsi dopo i danni commessi da Nolan.
Intanto alla redazione di Voulez, mentre si discute se mettere o non mettere l’articolo sul nuovo flirt di Manuela Arcuri nel nuovo numero, arriva a gamba tesa Louise. La amo, serafica con l’espressione del fottesega perenne verso l’avversione di Margaux.
Tra un “Brutta stronza, allontanati o ti tiro addosso tutte le copie invendute del mio giornale (e sono tante)” e un “Dai ama, mollami stavo scherzando, erano gli psicofarmaci”, Margaux decide di chiamare i federali per finire sta manfrina una volta per tutte. Neanche il tempo di alzare la cornetta e Nolan e Amanda lo vengono a sapere.
Ah, Ben passava di lì e ha detto due robe ad Amanda. Sticazzi.
David e Stevie intanto discutono su varie beghe legali per il cambio di cognome del nipotino Carl, ma l’unica notizia rilevante è un linfoma, fortunatamente preso in tempo, per David. Il suo personaggio si è ammosciato dalla scomparsa di Malcolm Black, e questa mi sa tanto di ultima mossa per risollevarne la storyline. Meh.
Tornando al Team Revenge (una missione in solitaria, stavolta), il piano per recuperare la chiavetta è presto fatto, con una finta evacuazione dal palazzo dove è rinchiusa Victoria, con altrettanto finti pompieri, Amanda inclusa, organizzato in mezzo secondo. In aiuto un macchinario fantascientifico che rileva le chiavette USB nascoste sulle persone, con Amanda pronta sottrarre la prova all’agente federale.
Non si vede nemmeno l’inquadratura del furto, tutto fatto a casaccio, non si capisce il perché e il per come delle cose. Trash++
Tutto a posto e tutti felici, finalmente Amanda è libera (cit.)! David preferisce non rovinare l’idillio, e sceglie di stare in silenzio, non rivelando la sua malattia.
(Scusate, ma voi ce la fate a spezzare una chiavetta USB con le mani? Ma soprattutto, sei scema? Conservala per tenere roba, cosa la rompi!)
Louise tenta il tutto per tutto facendo una scenata da stronza scatenata ai danni di Nolan e tentando di estorcergli una confessione, con risultati a dir poco ridicoli. Non ci sarei cascato nemmeno io, sembra di guardare Centovetrine.
A piano fallito, Victoria, Margaux e Louise non possono che arrendersi, ma Victoria ha l’ultima carta: il suo trono da regina del male.
Trash alle stelle. Giuro che se lo vendono online lo compro. Poco e niente è tuttavia lasciato intendere su ciò che farà, ad aumentare l’attesa per un finale esplosivo.
Nel frattempo gli ultimi pezzi del puzzle vengono incasellati: Nolan prova a far riavvicinare Jack e Amanda, ora che è tutto finito, ma Jack non ne vuole più sapere, convinto che Amanda non voglia effettivamente stare con lui (lei, cagna maledetta, non sa decidersi); lui parte per Los Angeles con Carl, per iniziare una nuova vita. Esce di scena anche Stevie, che nemmeno è stata capace di convincere David a parlare della sua malattia alla figlia.
Amanda non può fare nulla per fermare la partenza di Jack, e come se non bastasse appare dal nulla Mason Treadwell (ma non era in carcere?), che offre l’unico spunto morale dell’episodio, come non se ne vedevano dalla prima stagione: Emily Thorne (il cambio di nome è doveroso) è stata talmente concentrata sulla vendetta da non aver realizzato che tutto il resto attorno a sé si muoveva e andava avanti, ed è stata talmente tanto assorbita dal suo scopo da non poterne fare più a meno, venendo alla fine a perdere tutto ciò a cui più teneva. Le paure di Emily degli ultimi episodi si sono rivelate reali: la spirale di vendette e contro-vendette che ha portato avanti non le ha portato nulla di buono, nemmeno a missione conclusa, e nemmeno ritornando a essere Amanda Clarke.
Un’unica nota positiva è l’amore che finalmente esplode tra Tony e Nolan, in un’ondata di unicorni e arcobaleni.
Ah già, Ben ha chiuso con Amanda. Fucks given = 0.
Margaux e Louise sono finalmente serene, e discutono sul da farsi: Victoria ha un atteggiamento molto strano, ormai sconfitto dagli eventi, e sembra quasi non abbia più nulla da perdere, quindi le due sgallettate mettono da parte le divergenze e iniziano a convogliare il loro odio verso Amanda e a farsi le treccine come due vere BFF. Promettono di aspettare il primo passo falso della loro nemica per passare all’attacco, con un sacco di sguardi laterali super sneaky, carichi di complotti, pathos e trame misteriose. Il loro brindisi è dedicato a Victoria: l’avevamo lasciata con la sua storica poltrona, ma non sappiamo cosa ne abbia fatto.
Ed ecco che negli ultimi secondi dell’episodio un tir ci investe in pieno volto, con Victoria che intasa la villa Grayson di gas e fa scattare un accendino, facendo esplodere l’intero edificio e morendo, coinvolta nell’esplosione.
Ci sono rimasto di merda. Basito. Distrutto. Devastato. L’evento ha una portata epocale, data la fine del personaggio principale di Revenge che, non prendiamoci in giro, non è certamente Amanda. Sono senza parole, sia per il gesto di per sé, che per la sua totale casualità, perché se davvero non mi spiegano questa roba o con un piano post mortem per incastrare Amanda in qualche modo o con un qualcosa che ne spieghi il movente, io vado negli studios della ABC e tiro sberle a tutti.
All’episodio do 4 porcamiseria su 5, nonostante l’esplosione finale. Troppe robe buttate lì senza ragione, utilizzando l’espediente emotivo per distrarre dalle falle nella sceneggiatura.
I VOSTRI TWEET
Siamo visibilmente scioccati, ma cerchiamo le migliori reazioni all’episodio sui social:
C’è chi non se ne fa una ragione, e tanto vale chiuderla qui.
4×20 #Revenge Io sono in lutto. La vita non ha più senso. Revenge non ha più senso. Chiudete la serie, chiudete tutto.
— UnitedDisagy of PIER (@_thePier) 20 Aprile 2015
Chi spera in un ritorno, in barba alle leggi della natura (ci speriamo tutti).
cmq Victoria potrebbe risorgere dalle sue ceneri! io non sarei così sicura della sua dipartita!! ahahaha #Revenge #4×20 — Veronica (@VperVero) 20 Aprile 2015
E qui il dubbio è forte, ce l’ho avuto anche io.
Io comunque ancora non ho deciso se sono più scioccato dal fatto o estasiato dal come #Revenge
— Main∆(gioia) (@DiegoMaina) 20 Aprile 2015
R.I.P., VICTORIA GRAYSON
Visto il tragico finale dell’episodio, non posso esimermi dal ricordare Kween Victoria Grayson con alcune delle sue quote e facce migliori. Ci mancherai…
Tantissimo.
Porcamiseria
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