Sento il finale di Revenge dietro l’angolo e non riesco a venirne a capo. Gli espedienti improbabili da utilizzare, vista la situazione di Amanda, sono parecchi, ma vediamo fino a che punto dovremo spalancare occhi e bocca in questi penultimi 40 minuti.
Arresti Domiciliari
Amanda è all’angolo, tutti gli indizi e le prove puntano su di lei, ma non esiste che si dichiari colpevole per ottenere lo sconto di pena: decide di puntare piuttosto all’uscita su cauzione e agli arresti domiciliari in attesa del processo. Proprio su questo argomento inizio a ridere: stai parlando con Amanda Clarke, praticamente un incrocio tra Naruto e Lupin III, figurati se non trova la prima occasione buona per hackerare il dispositivo alla caviglia e svignarsela a cercare Mason Treadwell per gonfiarlo di botte.
Guardate quanto è attenta alle istruzioni di Ben.
Avete la mia completa attenzione.
E infatti tempo due secondi e Nolan sta già smanettando ad un apparecchio sostitutivo, figuriamoci.
David prova a bloccarla, ma arriva giusto in tempo il blackout che permette ad Amanda di scambiare bracciale e bloccarlo in casa, mentre lei vola a cercare Mason Treadwell. Bella mossa, zero secondi, record mondiale!
Peccato che la sera stessa a casa si faccia vivo Ben, insospettito dal blackout, per resettare il dispositivo. Amanda perde colpi, oppure ha trovato qualcuno più furbo di lei. In ogni caso, parte a scandagliare il campo di roulotte dove è stata avvistata l’auto con a bordo Mason Treadwell, sveglia come un cane da tartufo.
Appena prima di essere acchiappata Amanda incontra una famiglia fuori dalla propria roulotte, che conferma i suoi sospetti: Mason è stato visto nei paraggi, con una donna al suo fianco, coperta da un paio di occhiali da sole, ma dal portamento regale.
MOMENTO MOMENTO MOMENTO. LA REGINA DELLE STRONZE È ANCORA VIVA? COME È POSSIBILE?
(Nota a margine: Jack e Amanda ora sono tutti puccipucci come se non fosse successo niente, ma direi che deve finire così, di uomini non ce ne sono più.)
Impresa Funebre Louise Ellis
Louise non riesce a stare un attimo ferma, e muove mari e monti per organizzare il funerale di Victoria. Margaux non ha tutta sta voglia di discorsi commemorativi, sarebbe un momento troppo intimo (o forse di parole buone da spendere non ce ne sarebbero poi così tante), e l’attico è bloccato dall’ultimo erede diretto della famiglia Grayson ancora in vita: Charlotte Clarke.
Approcciata da Louise, inizia a dare aria alla bocca e in tre secondi ricordo ancora come fosse ieri i salti di gioia fatti quando se n’è andata dalla serie. Una spocchia infinita anche senza l’effetto di pasticche e medicinali vari, ma su una cosa ha ragione: non vuole prendere parte alla farsa che sarà il funerale di sua madre, dato che lei e tutta la famiglia gliene hanno fatte passare di ogni. Quindi pigliati pure tutto l’appartamento e fai come ti pare, ma soprattutto levati dal cazzo ho di meglio da fare.
Col via libera al saccheggio dell’attico Grayson, Louise può raccogliere le memorie di Victoria. La interrompe la presenza di Nolan, giustamente intento a trovare prove scagionanti Amanda, ed è qui che la vecchia amica inizia a cedere, sull’orlo delle lacrime. Una scena davvero tenera, credo che Louise avrebbe potuto dare molto di più stando dalla parte giusta della barricata. Dopo averlo cacciato in malomodo inizia a ravanare negli armadi, manco fossero i saldi da Oviesse, e trova qualcosa di molto importante: una felpa col cappuccio, la stessa utilizzata dal misterioso aggressore di Victoria.
Non dimentichiamo neanche la scoperta di Jack, che nota che la targa dell’auto di Margaux è la stessa dell’auto ripresa a fianco a Mason Treadwell.
C’è qualcosa che non quadra, e Margaux ci è dentro fino al collo.
La rivelazione
Ad aggiungere ansia all’ansia ci pensa David, che mi sa che non sta bene quanto diceva, ma che recepisce giusto un messaggio fondamentale da Amanda: dammi cinque minuti nella stessa stanza con Margaux, e vedi come la gonfio di mazzate.
Tutto è molto semplice, come con la storia della chiavetta usb: durante una tappa in gioielleria un complice di Jack mette un gioiello nella borsa di Margaux, che beccata a rubare non può che passare la notte in carcere. La notte più sbagliata della sua vita.
Ci mette poco Amanda a raggiungerla nella cella e a fare brutto, sbattendola al muro con una mano alla gola. Vedi di cantare o ti faccio fare il Concerto di Natale a suon di testa tra le sbarre.
Allora, fermiamoci un attimo, perché qui il trashometro è andato oltre ogni possibile vetta. Punto primo: chi e quando ha messo il gioiello finto nella borsa di Margaux? Ci è finito da solo mentre era occupata a lisciarsi la frangia? Punto secondo: come cazzo ha fatto Amanda a uscire di cella con le chiavi? Chi gliele ha date? Quando? Perché? È David Copperfield? Magia nera?
È tutto assolutamente random e insensato, stavo male dal ridere, è tutto troppo surreale.
I pezzi del puzzle finalmente si ricompongono, anche se Ben fa fatica a crederci (e io pure): Victoria è ancora viva. La storia è assurda, ma ormai siamo al delirio: Victoria ha architettato tutto, con la complicità di Margaux e Mason, dall’aggressione nel parcheggio al rifugio dello scrittore; il cadavere non è il suo, ma di una perfetta sconosciuta, Mary Gaines, identificato come quello di Victoria solo perché lei precedentemente ha sostituito le informazioni sulla sua impronta dentale con quelle della donna, deceduta pochi giorni prima, e ha prelevato con la complicità di un medico il suo cadavere dall’obitorio.
Fare cose semplici mai.
Mary Gaines
Ben mangia la foglia solo dopo che Louise gli porta la felpa trovata nell’attico di Victoria, e finalmente decide di indagare a fondo sulla questione, constatando anche la mancanza del cadavere di Mary Gaines. Margaux intanto fa la sua mossa, con una chiamata non ben precisata, dopo aver dissuaso Louise dal credere al complotto orchestrato da Victoria. Lei ovviamente ci casca con tutte le scarpe, da povera cretina quale è.
Arrivato a casa Gaines, Ben scopre quello che tutti in fondo speravamo: Victoria è viva, vegeta e presente, botox paralizzante compreso. Fermate la proiezione che parte la standing ovation. Piccolo dettaglio, arriva Courtney Love (scusate, non ho intenzione di ricordare il nome del suo personaggio) e uccide a sangue freddo Ben pochi secondi dopo il suo inaspettato incontro.
Qui urge una doppia valutazione, perché sono davvero combattuto.
Da una parte la trama è totalmente a fanculo, con espedienti improbabili e irreali, o che comunque andrebbero contestualizzati in più episodi. L’unica scusante è che ormai la baracca chiude settimana prossima (non voglio pensarci), e tanto vale buttare tutte le cartucce assieme senza pretesa di realismo. Per questo motivo il mio voto razionale è due porcamiseria su cinque.
Dall’altra il delirio che ha preso la faccenda è talmente spassoso da risultare perdonabile, con colpi di scena che se distogli l’attenzione dalla fattibilità risultano efficaci nel tenerti incollato allo schermo. Ma soprattutto, KWEEN VICTORIA È VIVA, e siamo stati tutti bellamente trollati.
E io che le avevo dedicato una discreta quantità di gif.
Votazione speciale, che useremo anche in occasione del finale di serie: 5 “Me Cojoni” di Victoria Grayson su 5.
[victoria voto = “5”]
Ecco i tweet scelti per questo episodio!
È l’unico titolo con due parole, ma non voglio pensare a cosa significhi, non voglio.
L’ultima puntata di #Revenge si chiama “Two Graves” e state molto attenti produttori, STATE MOLTO ATTENTI
— WoodenVagina (@WoodenElis) 4 Maggio 2015
Un picco non basta, ma stavolta si sono superati.
Crepo per il picco di nonsense di #Revenge
— Out of the Uzz (@neodie) 4 Maggio 2015
Io ci spero da quando è stata stirata dal taxi, pensa.
Una cosa è certa: MARGAUX LEMARCHAL MORIRE ASAP. #Revenge
— tuazia (@vinsss__) 4 Maggio 2015
Porcamiseria
Ti è piaciuto l'episodio?
