Rise1×01 Pilot

Paaa-papapapaaa-papa… e mentre si sente ancora la sigla di How I Met Your Mother in sottofondo Jason Katims, già produttore esecutivo di Friday Night Lights, carica Josh Radnor in macchina e lo porta dalla New York di How I Met Your Mother alla Pennsylvania. E questo perché è in questo luogo che si sviluppa la storia di Rise, il nuovo tv drama della distribuito dalla NBC.

La serie segue la storia di Lou Mazzuchelli (Josh Radnor), un insegnante di inglese che si è stufato di insegnare passivamente la sua materia ai ragazzi e vuole creare qualcosa di concreto, ispirare chi ha davanti. E quindi decide di chiedere di dirigere il club di teatro della scuola rubando il posto all’insegnante che da anni gestisce questa attività, Tracy Wolfe (Rosie Perez). Il tutto senza avere nessuna esperienza di teatro. E ci riesce, sottolineando qui, come in altre parti dello show, alcuni difetti del sistema scolastico americano. In breve, a partire da questo momento cercherà di cambiare tutto, dai ragazzi al cast, fino ovviamente allo spettacolo. La sua prima mossa sarà sostituire il musical che il club aveva in programma, ovvero Grease, con Spring Awakening per cercare di risvegliare la consapevolezza degli alunni su temi quali la scoperta della propria sessualità, l’aborto e lo stupro. Circuirà alcuni ragazzi per convincerli a far parte dello spettacolo perché crede nel cambiamento che possono portare a se stessi e agli altri, romperà equilibri consolidati e vedrà casa sua molto raramente per essere a scuola H24. Fra giocatori di football/ballerini, scappatelle fra genitori e ragazzi in procinto di cambiare sesso, questa serie ci ricorda inevitabilmente Glee, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.

Non c’è dubbio che gli spiriti di questi ragazzi debbano essere risvegliati in un modo o nell’altro, poiché le loro vite già al liceo sembrano fossilizzate e senza via d’uscita. Lilette Suarez (Auli’i Cravalho) e il suo lavoro da cameriera, Simon Saunders (Ted Sutherland) totalmente sottomesso ai suoi cattolicissimi parenti, Robbie Thorne (Damon J. Gillespie), che ha paura di guardare più in là del pallone da football e di perdere il poco che è riuscito a guadagnare, ecc… Insomma, c’è materiale su cui lavorare. Ulteriore similitudine con Glee: il rimando servito su un piatto d’argento a Lou Volpe, un insegnante che divenne famoso  per aver rivoluzionato il programma di teatro della sua scuola. Le similitudini non si limitano al nome: Lou Volpe insegnava in una piccola scuola in una grigia cittadina della Pennsylvania, non aveva alcuna esperienza precedente nel campo del teatro e, infine, la sua fu la prima scuola che mise in scena quale spettacolo secondo voi? Esatto, proprio Spring Awakening. Peccato che la serie si sia scordata del dettaglio che Lou nel mondo reale era gay, mentre nella serie subisce una sorta di straight-washing ed è sposato con 3 figli. Era necessario fare questa variazione? Ha cambiato qualcosa nella storia di importante? Forse, ma per ora questo non sembra il problema principale della sceneggiatura.

Mentre l’episodio scorre, ci si chiede come questi ragazzini abbiano potuto instaurare un rapporto di fiducia così stretto con Lou, che porta ad un finale di puntata “infuocato”, nello spazio di qualche settimana. Sembrano un po’ ingenue la semplicità e la velocità con cui i ragazzini sono portati a cambiare seguendo le parole di un prof di cui a stento ricordavano l’esistenza qualche tempo prima. La lente di ingrandimento di SerialFreaks rivela poi altri due episodi su cui il primo episodio passa sopra con una certa “leggerezza”, ovvero il problema di Gordy (Casey Johnson) e la delusione di Gwen Strickland (Amy Forsyth) che sembrano essere caduti nel dimenticatoio, per ora. E questo insegnante che vuole a tutti i costi realizzare qualcosa e lasciare il segno nei ragazzi, per chi lo sta facendo? Per se stesso o per gli altri? La scelta arbitraria dello spettacolo, senza un vero momento di consultazione con i ragazzi che non conosce per nulla, potrebbe far pendere l’ago della bilancia su di lui. Per carità, rimane la bellezza del gesto ma uno dei motivi per portare avanti questa serie è anche scoprire a chi gioverà di più questa rivoluzione. Questo primo episodio sembra strizzare l’occhio anche al recente film Lady Bird e alla sua protagonista in cerca di un modo per crescere e definire se stessa e la sua strada sempre attraverso il teatro.

Si dimostra particolarmente interessante anche il cast, che ci porta sulla scena personaggi ben conosciuti come Josh Radnor ma in un ruolo più drammatico, e sembra anche che se la cavi piuttosto bene. A tutti gli amanti della Disney davanti a questo schermo, chi ha riconosciuto nella voce della giovane Lilette Moana, protagonista dell’omonimo film? La sa voce è ben apprezzabile in entrambe le produzioni, rimane da osservare per bene come se la caverà qui come attrice in carne ed ossa. E a chi ha fatto suonare un campanello Gordy, il figlio di Lou? Beh, i fan di Glow  potrebbero ricordarsi della sua apparizione nello show come il ragazzo delle pizze Billy Offal e della sua storia d’amore a base di ordini di pizza con salame con Justine.

Un pilot che apre, giustamente, molte porte su una serie con dell’ottimo potenziale. Senza dubbio le tematiche da portare a galla ci sono, speriamo non rimangano intrappolate negli abissi e di non ritrovarci a guardare l’ennesima serie televisiva su adolescenti americani che ballano sul palco e vanno al ballo della scuola.

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