Santa Clarita DietSeason 3: alla ricerca del proprio scopo

Season Recap Tra un ordine di Cavalieri che dà la caccia ai non morti, un losco uomo serbo dalle dubbie intenzioni e il rischio di un contagio di proporzioni enormi, la vita di Sheila e Joel Hammond si fa sempre più complicata, mentre Abby ed Eric devono fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni.

6.8

Il rischio più grande per una commedia è quello di non riuscire più, andando avanti con le stagioni, a trovare situazioni abbastanza esilaranti da divertire il pubblico, senza lasciare un retrogusto amaro dovuto a battute forzate o ripetitive. Fortunatamente, non è il caso di Santa Clarita Diet, che anche nella sua terza stagione riesce a strapparci continue risate grazie a una comicità fresca che pure nell’esagerazione mantiene una coerenza e una naturalezza che la rendono efficace e mai ridicola, se non nei casi in cui lo diventa intenzionalmente.

Naturalmente, ad alimentare questa vena comica sono ancora una volta il surrealismo delle situazioni vissute dai coniugi Hammond e il loro approccio ad esse, che vorrebbe essere organizzato e razionale ma che spesso è vanificato dall’arrivo di ulteriori complicazioni, causate sia dalla loro goffaggine sia da cause di forza maggiore, come l’arrivo di nuovi personaggi che renderanno – spesso inconsapevolmente – la loro vita ancora più difficile e incasinata. Difatti, sebbene Sheila e Joel continuino ad essere le colonne portanti di Santa Clarita Diet, anche grazie all’eccellente complicità portata in scena da una Drew Barrymore e un Timothy Oliphant in ottima forma, la serie è consapevole della necessità di introdurre nuove figure che rendano la narrazione più dinamica e originale.

Se nella scorsa stagione questo importante ruolo era stato ricoperto dalla testa di Gary e da Ramona, adesso a loro si aggiunge una folta schiera di personaggi secondari altrettanto esilaranti, che nel corso degli episodi si passano il testimone portando di volta in volta situazioni diverse e sempre più assurde sullo schermo. La prima è Anne, la poliziotta conosciuta nella scorsa stagione nei panni di maggiore minaccia per gli Hammond, la quale tuttavia è passata, proprio nella scena finale, ad esserne la più fedele alleata, convinta di aver trovato in Sheila non una cannibale, bensì una donna che ha ricevuto da Dio il sacro compito di eseguire la Sua giustizia.

Questo subplot è probabilmente il più interessante della stagione, in quanto dà il via a un approfondimento della protagonista che, anche dopo l’uscita di scena di Anne, continuerà ad essere centrale e a influenzare anche i percorsi di altri personaggi: nonostante Sheila non esiti a prendere poco sul serio la fede e le convinzioni della poliziotta e a sfruttarle a proprio vantaggio, quelle frasi ai limiti della venerazione insinueranno in lei il desiderio di trovare davvero uno scopo che dia un senso a ciò che le è accaduto, rendendola molto di più di una non morta affamata di carne umana.

Santa Clarita Diet porta in scena una riflessione di carattere morale  su come opporre a questa scia di inevitabili omicidi delle azioni positive che possano riequilibrare le cose

Anche in questa stagione, quindi, Santa Clarita Diet porta in scena – con il consueto approccio dissacrante, è vero, ma mantenendo comunque una certa profondità – una riflessione di carattere morale, non più sulla legittimità – se così si può chiamare – delle uccisioni di Sheila, ma su come opporre a questa scia di inevitabili omicidi delle azioni positive che possano riequilibrare le cose. Sarà proprio questo desiderio a portare la non morta in casa di Jean, un’anziana cinica e senza peli sulla lingua che arricchirà la stagione regalando al pubblico non solo una buona dose di risate, ma anche momenti commoventi che fanno scendere qualche lacrima; ancora più evidente è l’aiuto che Sheila offre a Tommy, il quale trova nelle parole della donna l’ispirazione per smettere di inseguirla e tentare di ucciderla come vorrebbe il fratello e inseguire piuttosto i propri sogni.

Un ruolo tanto importante quanto quello rivestito da Anne è quello di Ron, un’altra vecchia conoscenza che trova in questa stagione molto più spazio. Oltre a essere un’inesauribile fonte di comicità grazie alla sua caratterizzazione a dir poco sopra le righe, è lui a introdurre la trama orizzontale, quella riguardante la minaccia costituita dall’ordine dei Cavalieri di Serbia, per poi diventare a sua volta un pericolo nel momento in cui riesce a diventare un non morto e, anziché agire con il massimo della discrezione, promette a decine di sconosciuti di morderli per regalare loro i benefici fisici e mentali derivanti dal contagio.

L’imprevedibilità di Ron, una vera e propria mina vagante cui è affidato il compito di rompere i precari ed effimeri equilibri raggiunti dai protagonisti, è anche l’espediente narrativo per unire la storyline dei Cavalieri a quella di un uomo losco che apparentemente, pur essendo nemico di quest’ordine, condivide con esso la caccia ai non morti. I suoi intenti, tuttavia, restano misteriosi fino all’ultimo episodio e questo non solo crea confusione in merito ai suoi rapporti con i Cavalieri, ma causa anche una risoluzione necessariamente sommaria e superficiale di questa storyline, che, di fatto, è passata inosservata per quasi tutta la stagione.

La storyline dei Cavalieri di Serbia permette un particolare focus su Joel

Tornando alla storyline dei Cavalieri di Serbia, più che per la minaccia in sé, questa funziona nella misura in cui permette un particolare focus su Joel il quale, determinato a proteggere la propria famiglia, si mette in testa di entrare nell’ordine per depistarlo. A differenza della moglie, quindi, sembra che l’uomo abbia ben chiaro il proprio scopo, ossia quello di difenderla e stare sempre al suo fianco, ma proprio questo a un certo punto rischia di minare la solidità del loro rapporto. Difatti, preoccupata dalla prospettiva della vita eterna, Sheila ha proposto al marito di farsi trasformare, così da poter vivere per sempre insieme, ma Joel ha molti dubbi a riguardo: in questo Santa Clarita Diet apre una questione ricorrente in questo genere di storie, ma per fortuna decide di relegarla a poche battute, così da lasciare comunque un margine di approfondimento ma impedendo allo stesso tempo che questo cliché acquisisca troppa importanza.

Lontano da non morti e cacciatori, almeno per metà degli episodi, si sviluppa invece la sottotrama che ha per protagonisti Abby e Eric, che devono affrontare le conseguenze delle loro azioni nella scorsa stagione. A indagare sull’esplosione al sito di fracking è nientemeno che l’FBI e i due ragazzi se ne inventano di tutti i colori per allontanare ogni sospetto, riuscendoci grazie all’aiuto del cadavere di un uomo ucciso dagli Hammond.

Abby si conferma un personaggio ben scritto che può dare tanto alla serie

Se Eric resta in secondo piano e mantiene un ruolo piuttosto macchiettistico, a eccezione dei fin troppi momenti di imbarazzo tra i due dovuto a una evitabile deviazione romantica nel loro rapporto, ad Abby è concesso maggiore spazio. Infatti anche lei, soprattutto nella seconda metà della stagione, si pone delle domande sul proprio posto nel mondo e su come essere utile: la sua intenzione è quella di aiutare Sheila e Joel a infiltrarsi tra i Cavalieri, anche se essi preferirebbero tenerla il più lontano possibile dalle loro pericolose peripezie. Sebbene la diluizione della storyline riguardante le indagini dell’FBI la penalizzi, l’impavida ragazza si conferma un personaggio ben scritto che può dare tanto alla serie, quando le si permette di entrare maggiormente in contatto con la trama principale e si esplora con più attenzione il suo rapporto con i genitori.

Tirando le somme, la nuova stagione di Samta Clarita Diet centra il bersaglio in quanto a comicità e approfondimento dei personaggi primari e secondari, ma mostra alcuni segni di debolezza nella gestione delle trame. Una quarta stagione è senz’altro meritata e necessaria, anche perché il cliffhanger finale ci ha lasciati perplessi e ha suscitato tantissime domande che non possono rimanere senza risposta.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

Summary

La terza stagione di Santa Clarita Diet intrattiene con una comicità ancora fresca ed efficace, mentre porta avanti una trama orizzontale non sempre gestita in modo chiaro e puntuale ma che tuttavia è arricchita da alcuni subplot tanto divertenti quanto interessanti.

Porcamiseria

6.8

La terza stagione di Santa Clarita Diet intrattiene con una comicità ancora fresca ed efficace, mentre porta avanti una trama orizzontale non sempre gestita in modo chiaro e puntuale ma che tuttavia è arricchita da alcuni subplot tanto divertenti quanto interessanti.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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