Scandal4×13 No More Blood

Once a Gladiator, always a Gladiator. Sin dal primo episodio avevamo intuito che i Gladiators in Suit di Olivia Pope vedono nel loro boss ben più che un capo. Per un motivo o per un altro, Liv li aveva salvati, risollevandoli da situazioni più o meno difficili o dolorose. La loro riconoscenza è pertanto altissima, ma […]

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Once a Gladiator, always a Gladiator.

Sin dal primo episodio avevamo intuito che i Gladiators in Suit di Olivia Pope vedono nel loro boss ben più che un capo. Per un motivo o per un altro, Liv li aveva salvati, risollevandoli da situazioni più o meno difficili o dolorose. La loro riconoscenza è pertanto altissima, ma poche volte, in questi anni, c’è stata la possibilità di dimostrare quanto profonda essa potesse essere.

Avevamo lasciato Olivia pronta ad essere venduta all’Iran, e l’episodio di oggi parte proprio dal momento dello scambio. Un gruppo uomini armati, capeggiati da una donna, si presenta allo scambio,  ma Olivia riesce a manipolare la situazione facendo credere agli Iraniani e ai suoi rapitori di essere ognuno vittima di un’imboscata da parte dell’altro, rendendo quindi nullo l’accordo. Vedi a cosa serve conoscere il farsi?

Nel frattempo, alla Casa Bianca, si parla di un piano di estrazione ad opera della CIA per salvare Olivia, facendo scendere in campo i migliori specialisti a disposizione. Le alte sfere della Casa Bianca però, non concordano con la linea di Fitz, ma anzi ritengono che, a questo punto dei giochi, con Olivia pronta ad essere ceduta a chissà quale nazione ostile, sarebbe più saggio eliminare del tutto la donna. D’altronde, la conoscenza di Liv dei più alti segreti politico/militari derivante dalla sua posizione, rappresenta un altissimo pericolo di sicurezza nazionale; non è del tutto fuori dal mondo quindi pensare di farla fuori. Ovviamente, Fitz è assolutamente inamovibile, e ciò porta Cyrus ad agire alle sue spalle insieme al capo della CIA.

Abby intuisce le intenzioni di Cyrus e avverte Quinn, Huck e Jake, i quali nel frattempo cercano di rientrare nell’asta, nuovamente apertasi dopo che l’accordo con l’Iran è sfumato. Sotto lo pseudonimo di Marie Wallace, i tre offrono fino a due miliardi di dollari, ma la loro offerta viene pareggiata da un gruppo di russi. Gus (il capo dei rapitori) chiede quindi a Olivia quale dei acquirenti sia più proficuo decretare come vincitori; Liv purtroppo non riesce stavolta a non tradire le sue emozioni, e quindi Gus la consegna dritta dritta ai russi.

La CIA, grazie al suo lavoro di Intelligence, riesce a risalire al luogo dello scambio ed è pronto a fare fuoco, così da eliminare per sempre il pericolo “Olivia Pope”. Cyrus è abbattuto, non vorrebbe mai dare quell’ordine, ma sa che è la cosa migliore. Anche Jake ha giocato tutte le sue carte, rivolgendosi persino a Rowan, che però si rifiuta di aiutare la propria figlia in questa situazione. E’ ormai come fosse morta per l’ex Commando.

Solo un miracolo potrebbe salvare Olivia a questo punto.

I missili della CIA sono pronti a colpire: non appena Olivia sarà stata consegnata ai Russi, l’intera vicenda sarà solo un doloroso ricordo. Per fortuna, Cyrus riconosce l’uomo a capo dei Russi: altri non è che Stephen, ex socio dello studio di Liv!

La scena dello scambio è molto suggestiva: Gus toglie il cappuccio a Liv e la spinge verso coloro che ritiene saranno i suoi nuovi padroni. La scena di Olivia che realizza di trovarsi di fronte a Stephen è assolutamente perfetta: sollievo, riconoscenza, commozione, tutti in un solo lungo sguardo e in un semplice “Hi Stephen”. Ottima anche la scena successiva, in cui Liv toglie la pistola a Stephen e spara a Gus ferendolo ad una gamba, prendendolo successivamente anche a calci.

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Liv è finalmente libera di tornare a casa: lì l’attendono con ansia Quinn, Jake e Huck. La donna è ancora ovviamente molto scossa e tutti cercano ovviamente di aiutarla. Anche Fitz bussa ovviamente alla sua porta, ma la reazione di Olivia non è di certo quella che si aspettava: lei è FURIOSA. Tutto ciò che ha passato, tutto ciò a cui rinunciato, l’aver partecipato ad un broglio elettorale, aveva un solo grande scopo: far entrare Fitz nella storia e farlo diventare un grande Presidente.

Ciò che emerge da tutta questa vicenda è invece la grande debolezza di Fitz: un Presidente che dichiara guerra solo per salvare la donna che ama, un uomo che non sa pensare se non col suo uccello, un Presidente che non riesce a mettere alle corde Andrew, artefice di tutto questo grande pasticcio. Anche in questo ultimo dialogo con Liv, l’uomo è assolutamente incapace di controbattere e, alle solite, non può far altro che tornare a casa con le pive nel sacco.

Ma in questo episodio, viene messa in luce, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, la grandezza di due donne:

  • Abby: “Rossa” rimane, nonostante tutto, un Gladiatore. Avendo intuito le intenzioni di Cyrus, tramite delle conoscenze all’Interpol, Abby riesce ad arrivare a Stephen e a coinvolgerlo nel disperato tentativo di salvare Liv. E’ a lei quindi che si deve il lieto fine di tutta questa brutta faccenda.
  • Mellie: la nostra amata First Lady riesce a mettere a tacere per sempre Andrew. Il VicePresidente non riesce proprio ad accettare le vie d’uscita che gli vengono proposte, e minaccia ancora Mellie di spifferare alla stampa la loro tresca. La donna però, non ammetterà più ostacoli al raggiungimento dei suoi obiettivi. Per questo motivo, chiede a Elizabeth di sbarazzarsi, in un modo o nell’altro, di Andrew; sarà Huck (sempre più instabile) a sistemare la faccenda inducendo “un ictus” bello forte ad Andrew, mettendolo definitivamente fuori dai giochi. Il vecchio Huck l’avrebbe squartato probabilmente, ma l’uomo ha fatto una promessa a Quinn (“No More Blood”): non avrebbe più ceduto ai suoi istinti, con o senza Olivia lì pronta a frenarlo.

Una puntata avvincente e ricca di colpi di scena; Olivia e Mellie, come sempre, una spanna sopra gli altri. Impressionante poi anche il monologo di Rowan quando riceve la visita di Jake.

Ovviamente, la presenza di uno dei Lost Alumni nell’episodio (Henry Ian Cusick), per noi di SerialFreaks, è un surplus: i porcamiseria sarebbero quattro, ma Desmond è Desmond, per cui cinque porcamiseria e non se ne parla più.

voto-5

Porcamiseria

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