Scandal4×18 Honor Thy Father

Ogni volta che guardo un episodio di Scandal o di qualsiasi altro prodotto targato Shonda Rhimes, so di assistere a qualcosa di qualitativamente superiore rispetto alla media. Nelle sue serie ciò che mi colpisce di più (oltre ai colpi di scena o ai finali mozzafiato) è il modo in cui anche episodi di passaggio o […]

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Ogni volta che guardo un episodio di Scandal o di qualsiasi altro prodotto targato Shonda Rhimes, so di assistere a qualcosa di qualitativamente superiore rispetto alla media. Nelle sue serie ciò che mi colpisce di più (oltre ai colpi di scena o ai finali mozzafiato) è il modo in cui anche episodi di passaggio o piccole storie introdotte in una sola puntata vengono costruiti. Nelle puntata di questa settimana infatti troviamo da un lato David Rosen che con l’aiuto degli altri “associates” continua a costruire un caso contro il B613 e dall’altro Olivia che si giostra tra la sua nuova fiamma e il caso settimanale.
L’episodio si concentra maggiormente sulla “lotta” tra Rosen e Jake. Quest’ultimo si rifiuta di testimoniare contro l’organizzazione che per anni ha cambiato il suo modo di pensare ed agire. Rosen allora rintraccia altri agenti che vogliono collaborare al caso e decide di metterli al sicuro. Dopo aver ritrovato i loro corpi senza vita inizia però una vera e propria caccia all’uomo. Huck e Charlie sono decisi a fermare Jake una volta per tutte perché ritenuto colpevole e iniziano a rintracciare i suoi spostamenti. Ma come vedremo alla fine della puntata Jake è in realtà sempre stato dalla loro parte e cercava di agire in incognito per fermare Holly, l’assistente di Rosen, anche lei ex agente B613. La lotta all’organizzazione sembra dunque aperta e il ritorno del padre di Olivia negli ultimi secondi dell’episodio fanno presagire che sarà una vera e propria guerra.

Mellie nel frattempo organizza un incontro con la tanto odiata sorellastra. Tra le due non scorre buon sangue e l’incontro stesso è voluto solamente per far si che i piani di Mellie per la sua candidatura non vengano rovinati. Il confronto tra le due è in realtà minimo, poiché viene dato molto più spazio al caso settimanale di Olivia e l’inseguimento di Jake, ma ci permette di conoscere un po’ di più del passato della nostra first lady che, tra un sorriso finto e l’altro, risulta sempre essere una donna che si è formata da sola e che nonostante le sue personali sofferenze non si è lasciata abbattere da una situazione familiare piuttosto complessa, ma ha continuato a perseguire i suoi obiettivi.

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Jake Ballard è il personaggio chiave dell’episodio. La cosa più assurda è come gli autori riescano in pochi minuti a trasformare il nostro pensiero su uno dei protagonisti. Jake non è mai stato un santo, ma nessuno di noi lo ha mai considerato una minaccia; basta fare un giro su twitter per capire che in realtà il suo personaggio è molto amato. Eppure ci è bastato che Huck dicesse che Jake non è più lo stesso Jake di una volta per capire che forse è effettivamente un ostacolo alla riuscita del piano. Da quando Olivia ha deciso di porre un punto al triangolo amoroso con quest’ultimo e Fitz, entrambi i personaggi hanno in realtà assunto un ruolo leggermente marginale. Se adesso vediamo Fitz solo in un contesto prettamente politico, Jake ha un ruolo più controverso. La separazione di Olivia e Fitz avrebbe fatto pensare ad un riavvicinamento tra i due, ma invece Ballard viene mostrato in un modo totalmente diverso: sfuggente, cupo, solo. Vedere che alla fine è sempre stato dalla parte dei “buoni” ci fa tirare un sospiro di sollievo, ma ci fa capire allo stesso tempo che il season finale è dietro l’angolo e se c’è qualcosa che Scandal ci ha insegnato è che nessuno deve essere dato per scontato. In un ipotetico scontro finale credo che Jake e Rosen siano i nomi più papabili per lasciarci le penne.

Tema ripreso più volte nel corso dell’episodio è quello della giustizia. Rosen continua ad incoraggiare gli altri dicendo che sono loro ad essere dalla parte del bene, sono loro i bravi ragazzi. Credo sia interessante soffermarsi su questo aspetto. Senza ombra di dubbio Huck , Charlie e Jake NON sono bravi ragazzi e anche Quinn e Rosen in passato sono stati coinvolti in avvenimenti poco piacevoli. Tutti loro hanno le mani sporche di sangue. Verrebbe quindi spontaneo chiedersi se Rosen afferma di essere dalla parte del bene perché lo crede davvero o tenta di convincere se stesso. Io credo che questa lotta al B613 sia da intendere come una sorta di tentativo di redenzione, non solo da parte di Rosen, ma di tutti; i fantasmi dei loro passati continuano a perseguitarli giorno e notte e questa missione comune è l’unico modo per avere un nuovo inizio, per poter vivere una vita normale.

Lascio Olivia Pope come ultimo punto della mia riflessione. Liv è senza dubbio il mio personaggio preferito, non solo perché l’attrice è strepitosa e sicuramente una delle migliori attualmente, ma perché la sua complessità è una cosa che mi ha sempre attratto e che mi ha sempre coinvolto emotivamente. Dopo tutto quello che le è successo (dal rapimento allo stravolgimento della sua vita personale) Olivia sta cercando pian piano di riprendere in mano la sua vita, non è un caso se negli ultimi episodi la vediamo fare solo quello che sa fare meglio: la risolutrice di problemi/scandali.
Anche questo caso settimanale, seppur in minima parte, ci mostra come lei non voglia arrendersi, come la sua determinazione ha sempre il sopravvento e come voglia andare avanti. Il tutto la spaventa, basti vedere le scene con la sua nuova fiamma in cui non è per niente sicura di quello che sta facendo. La cosa che amo di Olivia è il modo in cui riesce comunque ad essere la regina indiscussa della situazione anche quando è insicura, soffre o viene delusa ed è probabilmente proprio questo che la rende speciale, il riuscire a trasformare anche la più grande debolezza in forza.
Alla fine della puntata ritrova alla sua porta Russell (la sua ultima conquista) e il padre. Non sono ben riuscito a capire se ciò significa che quest’ultimo aveva assunto Russell per controllare Olivia o che si tratti di una sorta di “rapimento”. Lo scopriremo ovviamente nella prossima puntata.

Assegno alla puntata 4 porca miseria su 5 per il modo in cui Scandal si conferma sempre una certezza. Avrò sicuramente una venerazione particolare per Shonda Rhimes e tutti i suoi collaboratori, ma è effettivamente una di quelle serie che non ti annoia mai, ma che al contrario riesce a creare quell’atmosfera in cui aspettare la prossima puntata con ansia diventa un must.

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