Scandal5×12 Wild Card

La scelta di mettere il mascellone di Tom come cover di questa recensione non è casuale, differentemente dalla strana circostanza per cui questo dodicesimo episodio diventa suo malgrado l’emblema della sceneggiatura raffazzonata, confusa e priva di coerenza narrativa che sta caratterizzando la seconda metà di stagione di Scandal. Dunque, una sceneggiatura che è sempre più […]

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La scelta di mettere il mascellone di Tom come cover di questa recensione non è casuale, differentemente dalla strana circostanza per cui questo dodicesimo episodio diventa suo malgrado l’emblema della sceneggiatura raffazzonata, confusa e priva di coerenza narrativa che sta caratterizzando la seconda metà di stagione di Scandal. Dunque, una sceneggiatura che è sempre più una mina vagante (in inglese Wild Card), facendo ironicamente eco al titolo di questo episodio.

Scandal 5x12 Wild Card Recensione

I personaggi secondari di Scandal vengono sfruttati a dovere, portando una ventata di freschezza alla stagione, e quelli che sembravano plot abbozzati e superficiali in precedenza iniziano a convergere in un unico disegno narrativo incentrato sulla lotta per la successione di Fitz Grant.

Da semplice comic relief, la figura di Susan Ross inizia ad acquisire una sempre maggiore tridimensionalità grazie al rapporto non più solo platonico con David Rosen, ed ha anche il merito di aver ridato spazio e significato alla figura di Elizabeth North, messa in ombra ancora prima di cominciare nella prima parte di stagione. Se dell’algida Liz conoscevamo la brama di potere dietro le pressioni ad una candidatura della Ross, appare di sicuro inedito il suo lato più femminile alle prese con una latente gelosia nei confronti di David, che appare essere più che un sollazzo sessuale ora che il Procuratore Capo ha rivolto le sue attenzioni verso la Ross.

Scandal 5x12 Wild Card Recensione

Ben figura anche Cyrus e il suo piano B per riottenere il posto alla Casa Bianca tramite Carlos Solis l’anonimo Governatore della Pennsylvania. Pur attingendo alla tradizione – e per questo efficace – è apprezzabile anche in questo caso l’aver per una volta deviato dalle solite dinamiche malate con Fitz e aver optato per una soluzione fatta di intrighi e macchinazioni che vedesse il coinvolgimento di personaggi secondari in contesti inediti. Dal ritorno di un redivivo Tom nella sua veste più B613 – quando non uscito dalla doccia – ad un inedito Charlie in versione di rapitore/babysitter e fidanzato perfetto, quasi umano agli occhi di Quinn.

Fin qui direte funziona tutto, perché allora un incipit tanto negativo sulla sceneggiatura? La risposta è da ricercarsi nelle vicende che interessano di più i protagonisti.

Scandal 5x12 Wild Card Recensione

La figura di Olivia Pope e i maldestri tentativi di conferirle chissà quale lato oscuro sono in assoluto l’elemento più di disturbo dell’episodio. I momenti padre-figlia con Eli Pope vorrebbero – nell’idea degli sceneggiatori forse – suggerirci che qualcosa è cambiato in Olivia, ma di fatto l’unico risultato ottenuto è un generale effetto WTF (di disappunto), considerata la quantità abnorme di eventi e tragedie che minerebbe anche il più funzionale dei rapporti familiari. Lo stesso spiacevole effetto viene percepito nel rapporto con Jake – immotivato, asettico e stantio – nonché nel sermone/spiegone di Huck, da cui poi inspiegabilmente Olivia si riporta più in-character, nell’ennesima lotta contro il padre e Jake atta a scoprirne gli intenti. In pratica, lo stesso identico plot che vediamo dalla prima apparizione del personaggio interpretato da Joe Morton.

Ancora più imbarazzante è la storyline Presidenziale incentrata sulle fornicazioni di Fitz e la smania di Abby nel decontaminare il talamo presidenziale da DNA, capelli, tracce compromettenti. Da portavoce presidenziale a far da balìa ad un presidente in calore il passo è breve. L’insistere ancora sul rapporto tra Abby e il Presidente – continuo a dire – non fa presagire nulla di buono. I valzer amorosi di Shonda, del resto, sono cosa nota.

Scandal 5x12 Wild Card Recensione

Cari Lovers of Liberty, questo Wild Card non raggiunge la sufficienza piena, a dispetto di una metà solida e ben calibrata, che intrattiene e tutto sommato risulta gradevole nonostante tutta incentrata sul cast secondario. Ci si chiede semplicemente dove vogliano andare a parare gli sceneggiatori con i protagonisti: a lungo andare, anche il più sconvolgente dei plot twist – e Shonda, si sa, ne è maestra incontrastata – risulta inefficace se il viaggio che conduce ad esso è letteralmente senza capo né coda.

2

 

Se volete rimanere aggiornati sulle novità che riguardano la seriepassate dai nostri amici di Scandal Italia!


Recensioni sintetiche ma veritiere:

Susan ci conquista tutti:

 

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