Scandal5×19 Buckle Up

La lotta per le primarie repubblicane si consuma tra il palco dei dibattiti politici, con protagoniste Mellie Grant e Susan Ross, e ai microfoni giornalisti, davanti ai quali Olivia e Abby ingaggiano una guerra senza esclusioni di colpi. Ma anche per Cyrus la lotta non è facile.

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Previously on Scandal, un efferato omicidio e un matrimonio di interessi, con la Casa Bianca e le primarie presidenziali sullo sfondo. Continuo personalmente a fare una fatica assurda a comprendere dove andrà a parare questa stagione del Potere ma la cosa certa è che quando Scandal torna a focalizzarsi sulla politica, generalmente non delude.

La competizione elettorale si consuma su più piani, sui palchi dei seguitissimi dibattiti presidenziali, attraverso la voce dei propri uffici stampa, nelle intrigate dinamiche di relazioni e regalìe della politica.  Sul fronte repubblicano, teatro di questo nuovo scontro tra i candidati è la  Florida, a caccia dell’endorsement della governatrice, che conferirebbe un enorme vantaggio sugli avversari. Un appoggio da conquistarsi – apparentemente – durante una cena con tutti i candidati per cui è d’obbligo la puntualità.

Scandal 5x19 Buckle Up recensione

Lo scontro, a dire il vero, inizia già nei giorni precedenti a questo appuntamento, non tanto durante i vari dibattiti tra i candidati, quanto ai microfoni dei giornalisti, davanti a quali si consuma una guerra senza esclusione di colpi tra Olivia e Abby. Uno scontro che chiaramente è carico di tutta l’acredine derivata dall’omicidio di Andrew, da quel limite che Abby ha osato oltrepassare, lanciando un vero e proprio guanto di sfida. Entrambe le donne appaiono consumate dall’ira, che appare sintomatica di quel trauma ancora non superato, e altresì alimentata anche dall’ebrezza del potere.

Olivia non è chiaramente più in sé, per via di Andrew, per via delle minacce di Rowan a Jake, e tutto ciò va ad alimentare quella sete di potere che alberga in lei sin dai giorni alla Casa Bianca. Più momenti dell’episodio ci raccontano di Olivia Pope e di ciò che sta passando, aiutandoci a far luce su comportamenti che da un po’ appaiono abbastanza contraddittori e out-of-character. Chiaramente tra questi dobbiamo citare i dialoghi in cui lei stessa è protagonista, ovvero lo sfogo consolatorio con Huck e il confronto con Abby, in cui rimarca le sue ragioni e la sua voglia di tornare alla Casa Bianca:

Olivia: I made that Oval. I built that president. […] I want my White House back. I earned it! […] I’m done losing.

Scandal 5x19 Buckle Up recensione

Altrettanto rivelatore dell’inquietudine di Liv è il dialogo tra Fitz e Mellie – grottesco per certi versi se consideriamo il rapporto tra i tre – in cui entrambi si dimostrano preoccupati per la donna, quasi fosse una figlia (o un cane, fate voi):

Mellie: This whole thing between her and Abby. She’s… She’s a different person. At least now I know why.
Fitz: You’re worried about Liv.
Mellie: She’s missing now. There but not there, you know? […] Fitz: Make sure she runs… and sleeps… and eats.

Dal canto suo invece, Abby non è solo una donna che lotta per il suo posto e per la sua carica, anche se ciò significa scavalcare addirittura il Presidente degli Stati Uniti, ma è anche una donna che sente il rimorso verso una morte che forse avrebbe potuto evitare se non avesse messo i bastoni tra le ruote alla sua vecchia amica e mentore in quella che è stata più una dichiarazione di Indipendenza che una mossa politica. Rivelatore in questo caso è lo sfogo/scontro con Fitz, in cui il Presidente riesce a farle tirare fuori il dolore.

C’è quindi un buon lavoro di introspezione psicologica in questo Buckle Up, un lavoro di cui si sentiva la necessità in un momento della narrazione che vede fin troppi protagonisti sulla scena e comportamenti o situazioni non immediatamente decodificabili.

Scandal 5x19 Buckle Up recensione

Per quanto riguarda le candidate invece, c’è tanto spazio anche per Susan Ross e Mellie Grant, colorando decisamente di rosa questo episodio di Scandal, sempre più epopea femminista , come vuole la tradizione Shondaland.

Susan continua ad essere l’unica donna dal cappello bianco, l’unico personaggio ancora non corrotto dalla politica o dai fatti di sangue di Scandal. Anche in questo caso se ne apprezzano l’integrità morale quando non cede alle dinamiche sottobanco della governatrice della Florida e la tenerezza con cui a fatica riapre il suo cuore a David Rosen, reo al tempo stesso dell’ennesimo braccio teso al lato oscuro della politica.

L’ex First Lady si rende invece protagonista del momento più forte della puntata, quando scende sulla pista di decollo per far rinsavire Fitz e convincerlo a far ripartire l’Air Force One tenuto a terra da Abby nel tentativo di bloccare Mellie, non facendola così partecipare alla cena. Una messa in scena di sicuro effetto a livello scenografico – con un’ottima scelta cromatica nel contrasto tra il bianco presidenziale e il rosso della determinazione di Mellie – e come detto – anche dal punto di vista dei dialoghi. Ottimo come sempre il lavoro di Bellamy Young e della sua Mellie che fa l’acrobata tra verità sconcertanti e le apparenze da preservare sempre e comunque. Detto questo, qui si attendono frementi gli sviluppi telefonatissimi tra Mellie e Marcus, una coppia su cui non avremmo mai scommesso un centesimo e che ora appare invece una ventata di freschezza.

Menzione anche per il fronte democratico, dove tutto tace sul fronte Rowan/Edison ma che invece si focalizza su Cyrus che dapprima riesce a silurare il fratello di Carlos Solis Vargas con la complicità di un adirato Michael – sì esiste ancora a quanto pare -, che però lascia sul finale la casa coniugale con la bimba di Cyrus. Conoscendo Cyrus, vedremo del sangue.

Scandal 5x19 Buckle Up recensione

È come una corsa al galoppo questa seconda parte di stagione, dove i cavalli sono i candidati alle primarie repubblicane e i fantini sono Olivia, Abby, Cyrus e Rowan. Ci sarà un solo vincitore e gli altri tre fantini saranno disarcionati. Ma chi si farà davvero male? Nonostante tutti i problemi di questo quinto capitolo di Scandal, questo è l’unico interrogativo che ancora ci spinge ad andare avanti.

Rimanendo sull’episodio, l’assenza di Rowan e Jake, nonché dei soliti tira e molla tra Olivia e gli uomini della sua vita, dà leggerezza all’episodio, sommandosi a tutti gli aspetti già discussi. Sono  quattro i porcamiseria per un episodio, questo Buckle Up, sicuramente non memorabile, ma che si lascia ben guardare.

4

 

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