Presentata con un grande hype ed enormi aspettative all’inizio della scorsa annata televisiva, il pilot di Scream Queens aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca, a causa dell’amalgama di un setting (volutamente) un po’ cliché e situazioni costruite a tavolino per suscitare risate che, tuttavia, non sempre sortivano gli effetti sperati. Con il passare degli episodi, fortunatamente, la serie si era fatta via via perdonare questi grossolani difetti, diventando – nel suo piccolo – un cult della scorsa stagione seriale, grazie soprattutto alla risonanza che le innumerevoli citazioni (alcune davvero memorabili) hanno avuto sui social oltreoceano.
Anche per quanto concerne la trama, soprattutto a partire dalla metà della stagione, la creatura di Ryan Murphy era finalmente riuscita a spiccare il volo, trovando il giusto equilibrio tra le situazioni comiche al limite dell’assurdo (e oltre) e quello stile horror un po’ camp che avrebbe dovuto rappresentare fin dall’inizio il marchio di fabbrica della serie. A riprova di questo, il primo ciclo di Scream Queens si era concluso con un discreto plot twist, anch’esso volutamente eccessivo e trash: la rivelazione di Hester Ulrich/Chanel#6 quale mente dietro agli omicidi nel campus e miracolosamente scagionata da ogni accusa, a discapito delle nostre protagoniste finite loro malgrado sotto processo e rinchiuse in un istituto di igiene mentale.
Con un finale dall’esito così definitivo, era difficile immaginare cosa sarebbe potuto accadere nell’incipit di una seconda stagione. Proprio per questo, questa prima puntata ha tutta l’aria di un reboot in grande stile.
The killer confessed, and I got it RIGHT HERE!
La trascurabile introduzione al classico omicidio di decenni fa nel giorno di Halloween – situazione che più scontata non si può – dovrebbe rappresentare il fulcro o quantomeno il punto di partenza di tutta la storia. È curioso però che, allo stato attuale, i primi dieci minuti dell’episodio siano tra i più noiosi e meno interessanti di tutta la serie. Per fortuna, la vera molla che darà il via a questa nuova stagione è nientepopodimenochè Denise Hemphill, senza ombra di dubbio il personaggio che più di tutti è stato in grado di rubare la scena con poche battute ben piazzate. In un solo colpo, grazie all’ausilio di una registrazione su videocassetta (e qui abbiamo una citazione al recente American Crime Story grande come una casa) riesce a incastrare Hester, ormai sicura di averla fatta franca perchè hey, secondo lei era “double jeopardy”:
Denise: You haven’t been tried twice, the Chanels were tried the first time.
Hester: But someone was convicted, so it’ double jeopardy
Denise: Again, you haven’t been tried at all
Hester: IT’S DOUBLE JEOPARDY!
Denise: IT’S SINGLE JEOPARDY!
C’è del genio, indubbiamente, ma da qui in poi non sarà purtroppo tutto rose e fiori.
La cosa che lascia straniti in questa premiere è che dopo questa trovata davvero geniale le premesse per un nuovo inizio col botto c’erano tutte: le Chanel, liberate ma allo stesso tempo diseredate e ridotte in rovina, vengono assunte dall’ex rettore Munsch – forse un po’ troppo frettolosamente in quello che ha tutta l’aria di essere un doppio gioco – per lavorare alla C.U.R.E., una clinica fondata da lei stessa per trovare una cura alle malattie incurabili. Il vero problema è che, laddove il pilot giocava in modo ironico ma non sempre riuscito sui cliché storici del genere horror e della comedy, questa nuova premiere gioca con noncuranza sul visto e rivisto, al limite dell’autocitazionismo e del fan service (“Good morning idiot hookers” se la potevano risparmiare, diciamo) come se fosse sufficiente un more of the same per accaparrarsi le simpatie del proprio pubblico e non indurlo ad addormentarsi davanti alla tv.
New setting, same old story
Nessuno dei protagonisti sembra, nei fatti, essersi mosso di una virgola dalla caratterizzazione originaria, e nonostante gli eventi traumatici in cui sono stati coinvolti non mostrano una minima sfumatura di evoluzione caratteriale. Per quanto non sia questo l’aspetto preponderante in una serie come Scream Queens, è anche normale aspettarsi una certa variazione se non nei toni, almeno nelle dinamiche delle relazioni tra i protagonisti. Se vuole suonare camp e kitsch, non ci riesce: suona solo semplicistico e scritto con i piedi.
Nota di merito, invece, per le performance del cast di per sé. Nonostante la scrittura non sempre brillante, alcuni passaggi risultano in fin dei conti davvero riusciti (la diatriba sui mille significati della parola “ghosting”, Chanel #5 che scambia le infermiere per fantasmi e la già citata sezione del processo) e riescono a brillare di luce propria grazie anche a tutte le interpreti femminili coinvolte, su tutte Emma Roberts e Jamie Lee Curtis, talmente convincenti da indurti a pensare che siano identiche alle loro controparti anche nella vita reale.
Tuttavia, se nemmeno delle performance così solide riescono a risollevare l’esito di questa premiere è anche e soprattutto a causa di qualche problema di scrittura.
Ad esempio, un aspetto forse ancora più grave dell’immobilismo che risuona prepotentemente lungo tutta questa premiere è rappresentato dai nuovi personaggi inseriti nel cast: su tutti i due dottori interpretati da Taylor Lautner – il lama più amato di internet, con la stessa espressione facciale da ormai molti, moltissimi anni – e John Stamos, nella parte del promettente chirurgo un po’ belloccio e provolone. In una situazione di assoluta staticità nelle situazioni e nelle gag, è non solo richiesto ma assolutamente necessario che i nuovi personaggi siano in grado di catalizzare l’attenzione; tuttavia, è evidente fin dalle prime scene come questi non abbiano neanche lontanamente il carisma dei protagonisti della prima stagione: in 40 minuti nemmeno una battuta memorabile da parte loro, non una catchphrase degna di nota né quel qualcosa in più che induca lo spettatore ad interessarsi alle loro vicende o semplicemente li faccia uscire dall’anonimato.
Anche la storia del nuovo killer puzza di già sentito, e lascia intendere che queste dinamiche sempre identiche a se stesse si protrarranno lungo tutta la stagione; oltre a non avere minimamente il fascino à la Scream del Red Devil della prima stagione, questo nuovo antagonista ha già ucciso indiscriminatamente la prima persona arrivata in cura alla clinica, apparentemente senza movente e per il gusto di farlo o forse solo per arrivare a Chanel #5; quando però arrivato alla fine della visione ti accorgi del fatto che, tutto sommato, la possibile morte di uno dei protagonisti ti interessa solo fino ad un certo punto, capisci che l’intento di coinvolgere lo spettatore – nonostante qualche gag innegabilmente irresistibile – è fallito quasi completamente.
Ed è questo il vero problema alla base di questa premiere: tenta di strapparti una risata ogni secondo, ma ci riesce raramente; tenta di giocare sporadicamente la carta dello splatter, ma non impressiona; tenta di creare un background dei nuovi personaggi, ma non li rende emotivamente coinvolgenti. L’impressione è quella di un episodio che, pur premendo con estrema forza sull’acceleratore, tiene il freno a mano tirato con altrettanta forza, con l’effetto di rimanere fermo in un punto senza muoversi in alcuna direzione.
Il voto di due porcamiseria su cinque è sicuramente impietoso, forse un po’ cattivo, ma date le aspettative e la noia che fa capolino per buona metà della premiere – l’episodio che più di tutti ha il compito di coinvolgere lo spettatore e traghettarlo con interesse verso gli eventi successivi – la delusione è ancora più cocente. La speranza è che – similmente a quanto accaduto nella prima stagione – la storia sappia riprendersi a breve, perchè rimanendo ancorati a questi binari al di fuori di qualche gif da pubblicare su Tumblr c’è poco da salvare.
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#ScreamQueens ci insegna che se fai una cosa fuori dalle righe che diventa figa poi non puoi trascinarla perché annoia (o fa schifo).
— Sil 🌷 (@mmorphine_) September 23, 2016
Datemi 45 minuti di Denise Hemphill e sarò per sempre grata. #ScreamQueens #2×01
— gatorade me, bitch. (@_madetobebroken) September 23, 2016
Quando ti dicono che hanno preso 30 e lode ai loro esami per Scienze delle Merendine o Storia della Caccia e della Pesca#ScreamQueens pic.twitter.com/5eodqpBcJ1
— Spirito Sfranto (@SimoneAbbafati) September 22, 2016
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