Dollhouse.

9999

Seconda serie di Whedon dopo la chiusura del Buffyverse e con parte del cast ereditato dalle produzioni precedenti, Dollhouse è un’intelligente e inquietante esplorazione disanima dei limiti della scienza e dell’etica ad essa associata, con un focus sul controllo mentale e sulla libera scelta dell’individuo. Dopo un inizio interessante ma piuttosto semplice, la qualità cresce in modo esponenziale.

Di che cosa parla

Eliza Dushku interpreta una giovane donna di nome Echo, appartenente ad un gruppo di persone, chiamate “attivi” o “doll”, totalmente controllate dalla misteriosa e segreta organizzazione “Dollhouse”. Le doll sono in realtà giovani di ambo i sessi, fisicamente attraenti e atletici, che si sono sottoposti (si suppone volontariamente) ad un procedimento di totale cancellazione dei ricordi delle loro pregresse esperienze di vita. In conseguenza di tale processo, la loro personalità diviene neutra, infantile, ingenua e quasi del tutto assente. La macchina che produce all’annullamento, e grazie a ciò, permette inoltre alla società Dollhouse di imprimere a ciascun attivo sempre nuove e distinte personalità, in base alle necessità contingenti dell’organizzazione.