Il primo episodio della seconda stagione di Sex Education, serie teen targata Netflix, ci ritrasporta in maniera naturale (rispetto a dove eravamo rimasti) nel mondo liceale del giovane terapista sessuale Otis, alle prese per la prima volta con i suoi problemi sessuali, oltreché del resto della popolazione del suo liceo.
Tra la nuova relazione con Ola e un presunto scoppio di clamidia a scuola, Otis riesce solo a pensare al poco controllo che ha sul suo corpo, dopo il suo avvicinamento alla masturbazione. Nel mondo di un adolescente in preda agli ormoni, tutto passa in secondo piano rispetto alla scoperta del piacere da dare a se stesso e agli altri. Eppure, il bisogno di Otis di aiutare chi si trova in difficoltà lo spinge a ricominciare a vestire i panni di uno psicologo del sesso, in grado di restituire il sorriso a chi lo aveva perso o stava per scannarsi su una diatriba apparentemente insolvibile.
È un potere del quale il fedele amico di Otis, Eric, conosce gli effetti benefici: è così che, grazie alla sua spinta, l’ingranaggio della prima stagione si ricostruisce gradualmente, in un chiaro ritorno alle origini.
Maeve è l’unico tassello mancante, che trova, tuttavia, il modo di entrare a far parte dei giochi, anche lei grazie a una spinta esterna che la porta ad uscire fuori dalla monotonia di una vita esplicitamente sprecata e a tornare ad essere la ribelle adolescente liceale molto arguta, ma presa di mira dai suoi compagni più superficiali.
Il puzzle si fa dunque completo, e si impreziosisce con la presenza di una Gillian Anderson semplicemente strepitosa nell’interpretazione di Jean, la mamma di Otis, fin troppo brava ad aiutare gli adulti ma poco esperta nell’approcciare suo figlio e i suoi problemi.
Sex Education può apparire come l’ennesimo teen show, ma non lo è per una serie di motivi: la naturalezza con cui riesce a trattare in profondità il tema del sesso, senza far storcere il naso o risultare volgare agli occhi dello spettatore; un umorismo che non stanca mai e che fa genuinamente divertire; una colonna sonora studiata e immersiva che assume un elemento preponderante come se fosse essa stessa un personaggio.
Riusciamo, quindi, a perdonare qualche esagerazione di troppo sparsa qui e là: l’unico tasto dolente che abbiamo trovato dopo la visione dell’episodio, e che speriamo di non trovare in quantità industriali nel prosieguo di stagione.
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Storia - 7/107/10
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Tecnica - 7/107/10
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Emozione - 7.5/107.5/10
Summary
Sex Education si conferma, con il primo episodio della seconda stagione, come quel teen show che non ti aspetti, in grado di far ridere e emozionare allo stesso tempo senza mai risultare sgradevole, pur trattando un tema delicato da gestire sullo schermo.
Porcamiseria
Sex Education si conferma, con il primo episodio della seconda stagione, come quel teen show che non ti aspetti, in grado di far ridere e emozionare allo stesso tempo senza mai risultare sgradevole, pur trattando un tema delicato da gestire sullo schermo.
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