Shameless8×05 The (Mis)Education Of Liam Fergus Beircheart Gallagher

Le vicende della quinta puntata di Shameless si movimentano leggermente, ma non si dà una netta svolta al ritmo sottotono della scorsa settimana, né una chiara direzione ai percorsi dei Gallagher e compagnia.

Partiamo da Frank. Sulla scia dell’entusiasmo prolungatosi da inizio stagione, prosegue la sua crociata per far ottenere a Liam gli stessi diritti della classe elitaria, evitando comunque di ignorare un diverso background culturale, al tempo stesso usufruendo di alcuni benefit personali. Il rapporto sessuale con una delle mamme diviene l’apice della vittoria del suo ruolo di patriarca povero del South Side contro quello di una donna ricca ma tremendamente insoddisfatta, che si eccita al solo vedere terreno e – potremmo dire – la cruda vita reale. Delude, tuttavia, la poca presenza dello stesso Liam, che a parte poche battute e qualche sguardo inquisitore, non incide persino nelle vicende che lo riguardano (e che fanno da titolo all’episodio).

La stasi che aveva contrassegnato le vicende di Ian sembra finire con l’atteso riavvicinamento tra lui e Trevor, oltre che con il suo tentativo di accaparrarsi la chiesa in disuso del quartiere per i ragazzi problematici del rifugio. Il problema sorge quando la stessa Fiona, inconsapevole delle azioni di fratello, cerca di far ottenere lo stabile a qualcun altro. Una volta scoperta la verità, la ragazza non cambia tuttavia idea, preferendo un “sicuro” programma sociale di aiuto per i ragazzi in difficoltà alla loro stessa presenza nel quartiere. Un duro colpo per il rapporto tra i due fratelli, che ci lascia un tantino sbalorditi, specialmente per le prevedibili dure conseguenze che comporterà.

Il coinvolgimento di Ian nei confronti del benefattore del rifugio – che guarda caso comporta favori sessuali – diviene una macchia sul personaggio e stona con il suo percorso fatto finora. Non possiamo dire di averlo apprezzato. Lo stesso vale per la “ricaduta” tra Veronica e Svetlana. Sembra quasi che l’unico modo per ottenere qualcosa debba coinvolgere il sesso; è comprensibile che l’elemento sia più che ricorrente in uno show come Shameless, ma ci è sembrato comunque un tantino esagerato. Il Kentucky Kevin continua a essere troppo forzato e, al momento, ancora estraneo alla storia principale.

Lip, invece, continua a tormentarsi, lasciandosi andare a un sesso occasionale incredibilmente violento (con tanto di graffi evidenti e ematomi), che non lo sta portando – effettivamente – da nessuna parte. Le vicende personali di Brad, il suo mentore, in estrema difficoltà con la famiglia, lo inducono tuttavia a riflettere, specialmente quando quest’ultimo ricade nel giro dell’alcol. Serve una virata decisa nella vita di Lip, che lo porti a migliorare senza dover necessariamente fare affidamento su un tutor esterno.

Seppur con qualche ostacolo, Debbie riesce comunque a gestire la sua vita in maniera più che dignitosa, non perdendo mai fiducia in se stessa. L’incontro con il padre di suo figlio, un Derek ormai cresciuto, la manda temporaneamente fuori binario, ma senza farle perdere di vista la cosa più importante: nessuno ha il potere di influenzare la sua vita. Carl dimostra ulteriormente la sua determinazione da vero soldato, riuscendo a ottenere i soldi di cui ha bisogno nel modo più improbabile di tutti: con un programma di disintossicazione super efficace. A testimonianza del fatto che l’impegno, alla fine, paga sempre.

L’intrattenimento continua a esserci, e si intravede il potenziale dei prossimi episodi. Ciononostante, qualche scelta relativa alla storia appare discutibile e alcuni personaggi quasi fungono solo da spettatori e hanno bisogno di più spazio e approfondimento.

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