Shameless8×07 Occupy Fiona

L’ottava statione di Shameless non ha – fin qui – brillato e non ci ha convinto. Il settimo episodio non riesce a dare una svolta: le storie dei personaggi sono ancora troppo isolate e slegate da un contesto più corale. È giusto che i percorsi si siano approfonditi, ma il focus è troppo spostato sui singoli, che vivono le crisi per conto loro.

Nonostante gli schemi ripetuti (Lip che continua a fare il baby-sitter nonostante le numerose delusioni, Kevin che cerca di ottenere disperatamente l’attenzione di Veronica, per citarne qualcuno) e le storyline che non propongono consistenti novità, l’episodio si guadagna la sufficienza per un paio di momenti intensi, che ci lasciano riflettere e ci commuovono, oltre a ricordarci che – nonostante tutto – questo rimane uno show da un potenziale grande ma inesplorato, e che ha ancora la possibilità di recuperare con questa stagione.

Carl e Debbie continuano a essere i personaggi più isolati, che imparano da soli a cavarsela e a ottenere ciò che vogliono. Tanto di cappello, ma le loro storie non riescono a interessare realmente, analizzate singolarmente. Anche lo stesso Frank vive per conto suo l’agognata scalata al successo, che finisce quasi per condurlo alla rovina alcolica di un tempo, se non fosse per la comparsa di una nuova e inattesa opportunità di affari. Abbiamo temuto il peggio.

Lip merita un discorso a parte. Ancora incapace di agire effettivamente per se stesso, ha intrapreso una crociata altruistica per salvare il suo mentore e il suo ex-professore, con buone premesse. La resa dei conti arriva con il processo di Youens, che termina essenzialmente con una sconfitta. Nonostante gli sforzi, Lip si ritrova a dover accettare la dura verità e con uno “studente” in meno. Il dialogo d’impatto tra Lip e Youens è da premiare e la delusione sul volto di Lip spezza il cuore. L’alcol ha vinto sui legami affettivi, e non è una cosa facile da digerire.

Il motore dell’episodio è, tuttavia, la lite tra Fiona e Ian, ormai esasperata e fuori controllo, piena di dispettucci un tantino superflui. Questa situazione riesce però a portare allo scoperto la profonda crisi che Ian ha cercato di nascondere finora. Il suo è un personaggio che in questa stagione non si è evoluto, specialmente poiché ha cercato (come Lip) di concentrarsi su problemi esterni, anziché su quelli che vivono nel suo corpo. La scena che ha lui e Fiona come protagonisti ci ricorda che il legame tra i Gallagher, anche se in sordina, c’è ancora. C’è molto da scoprire ulteriormente su Ian, ma forse questo può essere un trampolino di lancio per migliorare.

Fiona, ancora una volta, si dimostra la più matura della situazione, pronta alla guerra quanto alla riconciliazione, al momento giusto. La sua è un’evoluzione che funziona, e che l’ha condotta a un’indipendenza su tutta la linea. Eppure, l’alterco con Ian ci fa capire quanto poco Fiona faccia parte delle vite dei suoi fratelli, e il contrasto con le stagioni precedenti è oltremodo evidente. Frank ne aveva sempre fatto parte a spot, perciò è la nuova posizione di Fiona che più sorprende e che – a tratti – non è piacevole.

Kevin e Veronica proseguono una storyline che alterna la noia all’esagerazione, forse la più fuori contesto di tutte. Quello che serve a Shameless è un elemento di unione che riesca a dare un senso alle direzioni apparentemente slegate delle singole narrative, altrimenti tutto ciò che ne uscirà fuori continuerà a essere solo una confusione di eventi. Quello che è stato il punto di forza di questo show sembra essersi dileguato, e non capiamo questo estremismo, laddove c’era ampiamente la possibilità di compiere scelte più equilibrate.

Per ora, Shameless risulta passabile. Ci auguriamo di non dover assistere a ulteriori involuzioni.

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