I deboli spunti positivi dello scorso episodio di Shameless fanno fatica a concretizzarsi in The Fugees, che continua a fossilizzarsi su schemi poco originali e già visti. C’è parecchio da lavorare per ottenere un salto di qualità, e sarà di certo difficile (ma non impossibile) ritrovarlo nei pochi episodi rimanenti. Il focus settimanale è sulle relazioni, poco funzionali, strane o esasperate, vissute – come consueto in questa stagione – in solitaria. Il risultato è un insieme di tasselli che poco si amalgamano, risultando dei ritratti a sé dei tipici parossismi Gallagheriani.
Partiamo da Fiona, l’unica che ha rotto con i legami del passato, ritrovandosi sola. È forse questo a spingerla nelle braccia del misterioso Ford, che adotta una tattica quantomeno singolare nell’adescare la ragazza, presentandole le sue ex e evitando un approccio puramente sessuale. Un campo inesplorato per la Gallagher, che si è sempre ritrovata nel letto degli uomini in un batter d’occhio. Il rapporto con l’irlandese sembra quasi superfluo nella sua storyline, che ha come punto di forza più l’individualità e il rispetto di se stessi.
Lip continua a ignorare i propri problemi, concentrandosi su Youens e tenendo d’occhio l’evoluzione della storia di Sierra e Charlie (per l’ennesima volta!). E proprio nel momento in cui fa la cosa giusta, evitando di mettersi in mezzo, ottiene l’attenzione di Sierra e il tanto bramato ritorno di fiamma, che manda all’aria l’intesa con la sua sensuale collega. Un risvolto tardivo che non accontenta, e lascia il ragazzo più sconcertato che soddisfatto. È giunto, per Lip, il tempo di affrontare se stesso, e forse questa è la volta buona.
Ian e Trevor ci inteneriscono, ma, anche in questo caso, si fa poca luce sul personaggio di Ian in sé, divenuto un salvatore con tanto fascino da vendere e un ispiratore di masse. Ci sembra una facciata allestita per nascondere e ignorare un ancora sconosciuto e scottante segreto. La narrativa di Veronica, Kev e Svetlana finisce nel comparto meno interessante, specialmente perché è la più slegata dal contesto corale. Inoltre, continuare a sottolineare il nuovo regime autoritario di Kevin è più che superfluo. Carl è alle prese con una relazione patologica che ci fa fare risate amare e, pur in pieno stile Shameless, risulta più stancante che accattivante da guardare.
Debbie riesce, nel caos generale, a guadagnarsi il necessario per raggiungere i propri sogni, seppur con l’aiuto di un singolare cane cerca-droga e il solito ragazzo di turno da sfruttare a proprio piacimento. Il fine giustifica i mezzi (oppure no?). La storyline di Frank è forse l’unica a divertire realmente, con una rocambolesca fuga dalla legge, dopo la scoperta delle sue illecite trasferte canadesi. Fuga costellata da improbabili eventi che salvano la pelle e strani incidenti. È una nuova occasione di cambiamento per Frank, ancora in cerca della sua strada. Stavolta, finisce per riportarlo a riabbracciare la sua America, ristabilendo il suo vecchio status di poveraccio in cerca di fortuna. Quale sarà la sua prossima avventura?
Porcamiseria
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5/10
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6.5/10
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6.5/10
In breve
Shameless continua a non soddisfare e non funziona nell’insieme. Le emozioni non sono assenti, ma il salto di qualità deve essere fatto su alcune narrative trite e ritrite, oltre che sull’evoluzione di alcuni personaggi. La sufficienza è stentata.
User Review
( votes)Porcamiseria
Shameless continua a non soddisfare e non funziona nell’insieme. Le emozioni non sono assenti, ma il salto di qualità deve essere fatto su alcune narrative trite e ritrite, oltre che sull’evoluzione di alcuni personaggi. La sufficienza è stentata.
Storia 5 Tecnica 6.5 Emozione 6.5