The Shannara Chronicles1×01 Chosen (1) – 1×02 Chosen (2)

Prima di cominciare questa recensione devo fare una confessione: non ho mai letto i libri da cui è tratta la serie tv. So che Terry Brooks è il “fratello fantasy” prolifico di Martin – che con Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è fermo ormai da anni, con grande sofferenza dei lettori, me inclusa […]

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Prima di cominciare questa recensione devo fare una confessione: non ho mai letto i libri da cui è tratta la serie tv. So che Terry Brooks è il “fratello fantasy” prolifico di Martin – che con Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco è fermo ormai da anni, con grande sofferenza dei lettori, me inclusa –, e so anche che la sua saga di Shannara copre secoli di imprese, universi vastissimi e personaggi complessi; e non ho neanche menzionato gli altri cicli narrativi a essa collegati, i prequel, i sequel ed eventuali spin off che derivano dalla costola principale.
Ho fatto i compiti a casa, già.

Detto ciò, mi hanno sempre affascinata le grandi epopee, fantasy o storiche che siano, e Shannara non fa eccezione; già dalle opere di Tolkien, gli autori che hanno saputo creare mondi, linguaggi e racconti ambientati altrove – in un altro tempo, in un altro luogo – non hanno fatto altro che seguire il filone della letteratura epica, da Omero a Virgilio. Storie in cui tutti i protagonisti e gli avvenimenti sono ammantati di solennità, dove ogni mossa è regolata dal Bene o dal Male e dove questa infinita battaglia tra le forze che controllano tutto l’universo – no, non parlo solo di Star Wars – è davvero una questione di vita o di morte.
Tempo fa, avevo letto da qualche parte che il racconto epico e l’opera sono gli unici posti dove un uomo, quando muore, recita un poema o canta. Ditemi voi se non è meraviglioso.

1x01 Chosen 1x02 recensione The Shannara Chronicles

The Shannara Chronicles ha l’ambiziosa pretesa di trasporre sul piccolo schermo un’opera a dir poco maestosa, condensando in dieci episodi la storia del secondo libro del Ciclo di Shannara (Le Pietre Magiche di Shannara), saltando a pié pari il primo libro per non è ben chiaro quale motivo. La season premiére di un’ora e venti minuti accorpa le prime due puntate e ci getta a capofitto nella storia, che comincia in medias res o quasi.

Il panorama che ci troviamo di fronte è un mondo post-apocalittico – i riferimenti sono fin troppo evidenti – popolato da diverse razze: umani – di cui fanno parte i Nomadi – elfi, nani, gnomi e troll; ci sono poi i Druidi, che tutti credono scomparsi dalla terra dopo le Guerre delle Razze, quando la magia è sparita dal loro mondo, o per lo meno così ci raccontano i personaggi a spizzichi e bocconi.

Run Amberle, run

Evitando quel fastidioso effetto spiegone – che spesso è il grande difetto di serie ove va chiarito l’universo in cui sono ambientate – assistiamo alla disposizione degli eventi uno dopo l’altro, in maniera piuttosto ordinata ma non scontata. La sensazione è che stiano davvero accorciando al massimo i tempi – e lo dico dopo aver visto l’episodio in compagnia di un lettore – ma non per questo il tutto risulta affrettato o sgradevole.

1x01 Chosen 1x02 recensione The Shannara Chronicles

La storia, in realtà, è piuttosto semplice: ci fu un tempo – la componente post-apocalittica rende il tutto più misterioso – in cui i demoni vagavano liberi per la terra, e il mondo era in mano al caos e al Male. I Druidi e le altre razze che avevano scelto il bene li combatterono e gli elfi, infine, riuscirono a sigillarli nel Divieto, proteggendo le Quattro Terre grazie ad un albero sacro, l’Eterea (o Ellcrys, nella versione originale), unica barriera a difesa del mondo conosciuto; l’Eterea sceglie di persona i propri “giardinieri”, un gruppo di sette elfi conosciuti come Eletti – da qua, i titoli di entrambi gli episodi – incaricati di proteggere e vegliare sull’albero. Come vengono selezionati, questi prescelti? Con una corsa a dir poco folle da farsi bendati e legati, in mezzo a una foresta piena di ostacoli, senza regole di sorta.

1x01 Chosen 1x02 recensione The Shannara Chronicles

È proprio qua che ha inizio la prima puntata di The Shannara Chronicles, con un effetto domino a dir poco travolgente.
La protagonista – e unica donna vincitrice della gara da tantissimi anni – è la principessa Amberle, che oltre che dimostrare un coraggio invidiabile è in grado di comunicare con l’Eterea in ogni momento. Durante la cerimonia dell’investitura, per l’appunto, in cui gli Eletti toccano l’albero per farsi accettare da esso, Amberle ha una visione a dir poco spaventosa: il mondo che conoscono è invaso da guerre e sofferenza, e i demoni banchettano con i cadaveri.
L’eroe, tradizionalmente, viene chiamato all’avventura d’improvviso, senza che ci sia una reale volontà da parte sua di partire; Amberle infatti non è un’eroina, è terrorizzata e fugge dal palazzo solo perché l’ennesima visione le mostra che sarà lei a uccidere il suo fidanzato, un altro Eletto. Non sa ancora, ovviamente, che sarà questo l’inizio della sua quest.

Di Guaritori e Ladri

L’altro eroe non esattamente consenziente, che a dirla tutta non ha neanche il coraggio dell’elfa, è Wil Ohmsford – un mezz’elfo che parte alla volta della città per studiare da guaritore, non essendo riuscito a curare la malattia mortale della madre. Ma quest’ultima, prima di morire, gli consegna ciò che lo renderà invece l’unico o quasi che potrà salvare il loro mondo: tre pietruzze color acquamarina che, come confessa nel delirio della febbre, sono ricolme di magia e sono appartenute al padre, morto anni prima come ubriacone e ciarlatano.
Nessuno, in questo tempo, sembra credere davvero alla magia; è una prospettiva interessante, dato che le razze che popolano il pianeta sono tradizionalmente inserite nei racconti fantasy, dove la magia è invece una componente essenziale.

1x01 Chosen 1x02 recensione The Shannara Chronicles

Wil si mette in viaggio verso la città dei guaritori e, da bravo eroe inconsapevole, affronta ciò con cui ogni protagonista buono deve fare i conti prima o poi: la tentazione. E quale migliore tentazione, per un teenager – o comunque apparentemente tale – se non una bella ragazza? Il terzo personaggio che ci viene introdotto con il trucchetto più vecchio del mondo è Eretria, una Nomade che finisce per salvarlo, sedurlo, drogarlo e rubargli le pietre senza neanche scomporsi.
Eretria è la classica ragazza indipendente, approfittatrice e dal background non esattamente felice – scopriamo che fa parte di un clan di Nomadi che minaccia di venderla al miglior offerente, se non riesce a rubare il necessario – ma scommetto che mostrerà un lato tenero e leale non troppo tardi.

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Save the Tree, save the World

Qual è il fulcro di tutto? Perché ci sono un ragazzino con delle pietre (rubate) che non sa usare, un’elfa fuggita preda di visioni di morte e una nomade che è entrata in possesso di un’arma arcana? Presto detto.
L’Eterea è malato: un fungo, o non si sa bene quale maleficio, ha intaccato la sua corteccia e la sua linfa vitale, dando campo libero alle forze del Male che tiene confinate dall’altra parte. L’albero sacro sta morendo e nessuno è in grado di ascoltare il suo grido d’aiuto: di sicuro, non i giovani elfi che lo proteggono, educati a pensare che i demoni confinati in ogni foglia siano solo storie per spaventare i bambini. L’unica che ha sentito il suo grido d’aiuto è Amberle, che non ha ancora capito cosa significhi.

Allanon: Tell that to your people when the fairytales are ripping out their throats.

Ed è così che il quarto, importante protagonista fa il suo ingresso in scena; risvegliandosi da un sonno millenario, il Druido Allanon (un convincente Manu Bennett) compare evocato dall’Ellcrys per cercare di salvarlo e, allo stesso tempo, addestrare colui che potrà aiutarlo nell’impresa: l’ultimo degli Shannara. Fortuna vuole che sia più vicino di quanto si crede, visto che ci viene rivelato senza tante cerimonie che è proprio Wil Ohmsford il futuro eroe guerriero che potrà usare la magia delle pietre.

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Allanon incarna quella stessa magia in cui nessuno ormai non crede più: ritrova il Codice di Paranor (dove è scritto il modo per salvare l’albero) e fa da guida al giovane Wil, proprio come aveva addestrato il padre del ragazzo; l’uomo non era davvero un pazzo ubriacone, scopriamo, ma aveva usato magie talmente potenti che ne aveva dovuto pagare il prezzo. Ogni fiaba, del resto, recita lo stesso mantra: all magic comes with a price.

La nemesi di Allanon è Dagda Mor, un Druido decaduto e corrotto dal male che è riuscito a liberarsi dal Divieto e, adesso, scorrazza a piede libero per le Quattro Terre, aspettando il momento propizio per attaccare e indebolendo sempre di più l’Eterea; solo quando l’albero sacro sarà morto, infatti, il suo dominio sulla terra sarà completo.
Nel frattempo, non si lascia scappare l’occasione per sguinzagliare i suoi demoni in lungo e in largo: è proprio uno di questi, un Changeling, che riesce a infiltrarsi a palazzo (come cane del re) e uccidere tutti gli Eletti, compreso il fidanzato di Amberle, assumendo proprio le sue fattezze – ed ecco spiegata la visione che aveva avuto la principessa.

1x01 Chosen 1x02 recensione The Shannara Chronicles

Il secondo episodio si conclude con uno sfacciato hang in there: Wil e Allanon riescono a ritrovare Amberle, che nel suo girovagare scopriamo essersi diretta a Wing Hoven dalla zia, sorella del Re degli Elfi e vecchia fiamma del Druido. Mentre discutono del come e del perché sono giunti da lei, un altro demone mandato da Dagda Mor – un’altra foglia caduta dall’Eterea – attacca il gruppo, sgozzando la povera zia e dirigendosi a tutta velocità verso Wil e Amberle.

Nel complesso, le prime due puntate di The Shannara Chronicles hanno saputo svolgere bene il loro lavoro; MTV pare non aver badato a spese: i titoli di testa sono di rara bellezza, i paesaggi sono davvero mozzafiato e i costumi – con quel tocco moderno, post-apocalittico per l’appunto – ben fatti.

I protagonisti non sono esattamente dei campioni di recitazione, ma l’ingenuità con cui si calano nella parte può adattarsi bene alla storia e al target a cui è proposta; non dimentichiamoci comunque il network che la trasmette. Manu Bennett regge il suo personaggio davvero bene, il re è John Rhys-Davies passato da Nano Gimli a Elfo (!) e tutti i comprimari che non ho citato (i vari elfi della corte, i figli del re che non me la contano giusta) contribuiscono a rendere il prodotto decisamente godibile.

Quattro porcamiseria meritati e d’incoraggiamento, a continuare così.

4

 


Gimli Re degli Elfi, foto dimostrativa:

Ah, ecco come ha fatto!

Impegni leggeri:

https://twitter.com/perfectderavin/status/685060491287330816

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