Anche se MTV ha messo a disposizione per gli utenti, prima della messa in onda concordata, gli episodi tre e quattro – per chi fosse troppo ingordo o troppo curioso di sapere come proseguiva la storia – quelli che sono stati in grado di attendere una settimana per vedere The Shannara Chronicles e ciò che ne sarebbe stato di Wil e Amberle si sono potuti gustare un episodio che segue la stessa linea adottata dalla premiére: avvenimenti veloci, niente tempi morti, parecchia azione.
Nel dettaglio, dopo essere scampati all’attacco del demone grazie all’intervento di Allanon, ripartono tutti alla volta di Arborlon, laddove la principessa deve tornare il più in fretta possibile per aiutare l’Eterea. Il Druido è rimasto ferito nello scontro e chiede, quindi, di essere portato alla Fortezza dei Druidi e di essere lasciato lì, dato che il bene della missione viene prima di qualunque cosa. Ma ovviamente gli adolescenti che si porta dietro sono notoriamente incapaci di ascoltare e – in un istinto del tutto umano, c’è da dire – scelgono di tardare il loro ritorno e trovare un modo per aiutare l’amico ferito.
Amberle ne approfitta, mentre Wil mette a frutto le sue conoscenze da guaritore, per sottolineare ancora una volta come lei non voglia tornare al palazzo né tanto meno aiutare l’intero regno, salvare l’Ellcrys e tutto ciò che fa da corollario; la reticenza è data dal senso di colpa, come mette bene in chiaro un discorso con Allanon, che tuttavia la smentisce:
It’s not happening because of you, but it’s happening to you.
Non si può sfuggire al proprio destino, quindi, ma fa sempre bene ricordarlo a quanto sembra.
È proprio mentre Wil recupera ciò che gli serve per curare il Druido, sotto gli occhi di Amberle, che entrambi cadono preda di un agguato; e chi altri può aggirarsi per le Quattro Terre con intenti da brigante, se non Eretria e uno scagnozzo del “padre” Cephelo?
In questo episodio ci viene mostrato un interessante scorcio della società dei Nomadi, che scopriamo abitare in mezzo alla foresta, accampati come veri e propri zingari e con le usanze tipiche delle popolazioni “barbare”: tatuaggi, falò, rituali. È solo un accenno, ovviamente, ma è utile anche per cogliere appieno la psicologia di Eretria. La bella rover non è un personaggio troppo complesso da comprendere, come già mostrato nelle puntate precedenti; tuttavia, questi quaranta minuti ci offrono un’ulteriore prova che tutto ciò che fa lo compie per soddisfare il volere del capo Clan, che è pronto a venderla al miglior offerente o ucciderla – senza batter ciglio – qualora non gli tornasse più utile.
Eretria non smania, tuttavia, di compiacerlo; al contrario, il suo scopo primario è la sopravvivenza, l’affrancarsi finalmente dal clan e da tutti gli obblighi che comporta, tra cui l’essere pronta a uccidere Amberle pur di spingere Wil a spiegare l’uso delle pietre magiche. Eretria vuole essere libera di decidere da sola per tutto, omicidio compreso.
In tutto ciò, il nostro Shannara preferito torna finalmente in possesso delle tre pietre magiche, e in grande stile; giusto mentre discute con Cephelo e il tutto sta per degenerare, inaspettatamente un altro demone, una seconda Furia che ha trovato il cadavere di quella uccisa da Allanon, piomba sull’accampamento dei Nomadi gettando tutti nel panico: non è ben chiaro se prevalga la paura per il demone o per il fatto che nessuno aveva creduto agli avvertimenti di Amberle e del suo compagno mezz’elfo. È proprio per difendere lei ed Eretria che Wil, senza neanche sapere come, innesca il magico potere delle pietre, polverizzando l’avversario demone come una falena sulla fiamma. Puff.
Ovviamente, dato che come già spiegato ogni magia ha un prezzo, Wil non è assolutamente in grado di domare il grande potere delle pietre e finisce per ustionarsi il palmo e perdere i sensi per parecchio tempo.
Nuovamente interviene Allanon a salvare la situazione – che sembra più un baby sitter che un Druido, quanta pazienza – ripresosi dalle ferite grazie a chissà quale potere magico della Fortezza in cui l’avevano lasciato; recupera sia Amberle che Ohmsford, puntualizzando come si trovino dove proprio non dovrebbero essere, e galoppano alla svelta verso il regno di Arborlon.
La principessa è l’ultima Eletta rimasta: solo lei ha il potere di risanare l’Eterea, immergendosi letteralmente all’interno dell’albero sacro, recuperando un seme che le verrà dato per poi – dopo un bagnetto nel Fuoco di Sangue – piantarlo e guarire la malattia della pianta.
Ma sulla strada per il palazzo, il terzetto Druido-Shannara-Eletta fa un altro bizzarro incontro: in una fattoria il cui gregge – e i relativi proprietari – sono stati sventrati dai demoni di passaggio, trovano un giovane (elfo? Mezz’elfo?) incatenato e imbavagliato.
Scoprono che sono stati proprio i genitori del ragazzo a imprigionarlo, e il sospetto del perché viene solo in seguito: Amberle decide di portarlo ad Arborlon, salvandolo da eventuali altri attacchi di demoni, con grande scetticismo di Allanon che non riesce a leggergli nella mente. Come mai? La prima volta che la principessa tocca Bandon, quest’ultimo ha una visione, esattamente come Amberle al cospetto dell’Ellcrys. Una visione di morte, dove la principessa è a terra in un lago di sangue, morente. Il sospetto è che Bandon sia stato tenuto recluso dai genitori perché dotato di certi “poteri”, malvisti agli occhi di tutti o quasi. Diventa sempre più chiaro che la magia, nelle Quattro Terre, non è esattamente qualcosa da sbandierare.
Bandon racconta la sua visione a Wil, che proprio dopo aver scortato Amberle indietro sta per abbandonare la sua quest e continuare con il suo proposito iniziale: diventare un guaritore esperto. Non sappiamo se per dovere morale o per la fregna affezione verso la principessa, fatto sta che Ohmsford torna sui suoi passi, riprende le pietre magiche – che Allanon si era tenuto perché “ehi, non vuoi farmi da discepolo, niente sassi” – e saluta Amberle.
Lasciamo la giovane elfa sulla soglia dell’Eterea, che spalanca le sue porte verso un di là mistico e inesplorato. Viaggio che la nostra eroina, come tradizione, dovrà compiere da sola.
Nel complesso, una terza puntata “di passaggio”: le dinamiche da teen drama sono comunque sempre presenti – e Austin Butler (Wil) è un bellissimo vedere – il triangolo tra Eretria e gli altri due è telefonatissimo. Non per questo, la storia perde; la parte dedicata agli intrighi di corte – ripeto, il figlio maggiore del re non me la racconta giusta per nulla – e alle procedure per riammettere Amberle come Eletta (dato che se n’era andata, aveva automaticamente abdicato) è forse un po’ sacrificata in favore di altro, ma il tutto alla fine risulta comunque ben equilibrato.
Si comincia solo adesso a entrare nel vivo, diamogli tempo per carburare.
Twitterfreaks
Mi pare che sia chiaro il pensiero comune:
Siamo tutti d'accordo che Allanon è il Druido più figo e badass EVER,giusto?#ShannaraChronicles
— Morwanneg (@tenalach_) January 9, 2016
Lo hanno chiamato The Shannara Chronicles perché chiamarlo The Manzi Chronicles sembrava brutto pic.twitter.com/LHl4gMohdC
— Giulia (@Krisvbian) January 14, 2016
Elfi e Druidi tutti dei gran figoni. Credo che i miei ormoni avranno dei seri problemi. #Shannara
— patty 🍁 || (@inyourownway_) January 10, 2016
Ma parlando seriamente:
Il Karma è quella cosa per cui Gimli diventa il capo degli Elfi #Shannara pic.twitter.com/aq8EQa1xW0
— La Cabina Armadio (@_Pimple_) January 10, 2016
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