Pensavate che la strada verso San Francisco potesse essere facile e veloce? Ma manco per idea! Questa settimana, The Shannara Chronicles si prende tutto il tempo per un episodio filler che fa di Eretria la protagonista, in una cittadina apparentemente idilliaca chiamata Utopia – come il titolo dell’episodio non manca di sottolineare.
Al solito, gli avvenimenti sono superficiali, conditi da intermezzi adolescenziali – qualcuno ha detto limoneacaso? – e servono solo per ricongiungere la rover agli altri due lati del triangolo. Erano davvero necessari, questi quaranta minuti? Ai posteri l’ardua sentenza.
Welcome to Utopia
Scopriamo che la succitata cittadella è uno dei pochi insediamenti umani nella Malaterra, notoriamente territorio dei Troll, e la domanda che viene spontanea è “come hanno fatto a non essere tutti sventrati?“. Eretria capita in questa sorta di paradiso per umani perché venduta dai Cacciatori di Elfi ed è là che conosce Tye, quello che pare er capoccia di tutta la baracca. Per chi l’ha visto, il parallelismo con The 100, e l’arrivo di Clarke e soci a Mount Weather, è inevitabile: tutto sembra assolutamente perfetto, sicuro e insolitamente stabile rispetto a ciò che minaccia tutti fuori da quella utopia. C’è anche la torta, pensa te.
Lo spunto per una colonia di umani che riescono a sopravvivere nella Malaterra sarebbe anche interessante, se non fosse che – al solito – il tutto è trattato in maniera piuttosto superficiale; contrariamente a The 100, dove si aveva una netta sensazione di inquietudine apparentemente inspiegabile, qua abbiamo solo il sentore che Tye voglia bombarsi entrare in confidenza con Eretria più o meno da quando l’ha vista, curata e le ha offerto una fetta di torta. Chiaro che c’è qualcosa sotto e che non può essere tutto perfetto; dobbiamo aspettare l’arrivo di Wil e Eretria per scoprire il prevedibile mistero.
I due piccioncini, nel mentre, sono impegnati a fare due cose: correre senza alcuna meta nella Malaterra per cercare Eretria – e la mappa per arrivare alla Cripta del Fuoco di Sangue – farsi confessioni diabetiche nei boschi e liberare un Cephelo rimasto intrappolato in una delle trappole piazzate dai Troll. Sì, ancora lui, che ben incarna la figura di uno stalker a questo punto.
Viene liberato solo perché conosce la posizione di Eretria – dato che Utopia è notoriamente un posto di scambio per i Cacciatori di Elfi; Wil e Amberle, dunque, pensano bene di nascondere le orecchie e imbucarsi a una festa organizzata proprio dagli abitanti di Utopia, dove si balla musica elettronica (MTV, please stop) vestiti in modo discutibile e si guardano spezzoni di episodi di Star Trek, insultando il povero Spock perché ha le orecchie a punta. Vi giuro, succede davvero e no, non ho il coraggio di controllare se anche nei libri c’è questa parte.
Non cadiamo certo dalla sedia per lo stupore quando ci viene rivelato, infine, che la convivenza pacifica tra Utopia e i Troll è basata su tributi mensili di poveretti che vengono mandati – letteralmente – al macello. Un piccolo prezzo per la pace, del resto. Wil, Amberle e Cephelo (che nel mentre era fuggito con un sacchettino che pensava contenesse le Pietre, che strano) vengono legati e preparati per il banchetto dei Troll, se non che Eretria interviene e salva la situazione, pistola alla mano. In un mondo fantasy/medievale, anche se post-apocalittico, è una novità: questa è farina del sacco di Terry Brooks, e si vede. Si potrebbe aprire un dibattito su questo aspetto, ovvero che elfi e gnomi con pistole alla mano sarebbero fighissimi rivoluzionari, ma purtroppo anche questo risvolto è usato come mezzo per permettere a Tye di entrare nelle mutande di Eretria. Che, unica furba in questa serie tv, sfrutta il suo fascino per infinocchiare il sindaco di Utopia, rubargli una pistola e liberare i suoi amici – dopo che aveva affermato di non volerli più seguire, nell’ennesimo capriccio. Insomma, nulla di nuovo.
Cephelo si sacrifica per la “figlia“, ferito e quindi non in grado di fuggire, confessando di aver sbagliato a trattarla come merce perché in realtà le si è affezionato e esortandoli a scappare sotto la sua copertura. Verso i ruderi del Golden Gate.
All Hail the King!
Le vicende di palazzo – e non sapete quanto mi spiace ammetterlo – sono la parte più stracciapalle noiosa di tutta la serie. Sacrificare Manu Bennett in questo modo, dandogli la parte di un personaggio davvero importante come Allanon e ridurre il suo minutaggio sullo schermo alla mera apparizione per obblighi contrattuali (o quasi) fa male.
Troviamo Bandon che diventerà il nuovo pupillo di Allanon, un Ander ubriacone che inizialmente non vuole accettare il nuovo ruolo di Re perché ehi, tutti i suoi fratelli sono morti e suo padre pure, e nessuno, nessuno che si preoccupa davvero delle sorti delle Quattro Terre. Non è rispettoso nemmeno nei confronti dello spettatore, che si ricorda eccome delle orde di demoni ammassate ai comandi del Dagda Mor; sembra un pericolo talmente lontano da non esistere neanche. Nei libri, nessuno crede davvero al ritorno della magia e dei demoni, ma da quanto so gli elfi cominciano a morire a mazzi a un certo punto della storia, facendo cambiare idea un po’ a tutti.
Mancano due puntate al finale e ancora nulla. O stanno tenendo in serbo tutto per gli ultimi due episodi, oppure non ho davvero idea di dove vogliano andare a parare.
Due porcamiseria e mezzo per l’ennesimo scivolone di The Shannara Chronicles.
Se potessi descrivere la mia delusione per una serie che era partita davvero bene ed è andata a impantanarsi in queste dinamiche davvero discutibili, potrei dire che sono delusa quanto Wil a cui non è stato permesso di sollazzarsi con Amberle là nella Malaterra. La stessa, fisica sofferenza di essere arrivati a tanto così da qualcosa che poteva essere fantastico e invece nulla. Peccato.
Le priorità:
Eretria è stata rapita e questi pensano a fare sesso nei boschi. Mai fidarsi degli elfi. #Shannara
— alessandra. (@brunettegirl27) February 21, 2016
Ripeterlo non fa mai male:
#Shannara meglio detto la sagra dell addominale scolpito e dei fustacchioni. … ci piace 😎
— _Yoanna (@ElinaShon) February 19, 2016
Blasfemia?
https://twitter.com/penetettaa/status/700779518445953024
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