The Shannara Chronicles2×02 Wraith – 2×03 Graymark

Una doppietta di episodi finalmente degni di questo nome, per The Shannara Chronicles. Wraith scivola parzialmente nei soliti errori - facilonerie di trama e personaggi piatti - mentre Graymark tratteggia uno scenario futuro interessante, oltre a una nuova e inaspettata alleanza. Speriamo che questo positivo cambio di rotta duri ancora a lungo.

7.0

Dopo un inizio che possiamo definire sufficiente, The Shannara Chronicles inanella un paio di puntate che si mantengono più o meno sullo stesso livello, dimenticandosi la controparte cartacea e cercando di costruire una storia che abbia un proprio spessore e, soprattutto, una propria dignità. Gli “intrighi” di corte e le rivelazioni di Wrath sono controbilanciati da Graymark, in cui si prediligono le botte le sequenze d’azione, in maniera soddisfacente e molto più riuscita dell’episodio precedente.

Spettri

Tolta l’imbarazzante entrata in scena dei Nazgûl degli Spettri creati nella season première da Bandon – perché suvvia, non paragonarli agli originali è impossibile – che aggiunge un tocco dark a qualcosa che altrimenti sarebbe un teen drama con gli Elfi, la storia si dipana in maniera abbastanza lineare. Siamo ben lontani dalla complessità degli intrighi di Game of Thrones, o anche da un qualsivoglia sconvolgimento nell’apprendere delle trame che si consumano alla corte della Regina degli Uomini. L’unica cosa che ci lascia stupiti, in realtà, è apprendere dell’esistenza di questo Regno di Leah, dato che nella scorsa stagione gli unici esseri umani che abbiamo incontrato sul cammino sono stati i Rover e la comune hippie in cui si guardava Star Trek. Sto ancora cercando di rimuovere quel momento.

Quindi, la sorpresa nello scoprire che il nuovo interesse amoroso di Eretria, Lyria, è in realtà la principessa del suddetto regno – riportata all’ovile da Garet Jax, un cacciatore di taglie – non ci ha stupito più di tanto. Sicuramente è una svolta interessante, ma bisogna ancora capire quale sarà la sua utilità nell’economia della trama. Quel vago sussulto di storyline muore, tuttavia, quando accade quanto di più telefonato potesse succedere: la regina Tamlin decide di dare in sposa la sua recalcitrante figlioletta a Re Ander, forte delle classiche ambizioni che spingono qualsiasi regno, ovvero assicurarsi un erede sul trono degli Elfi ed espandere la propria influenza.

Ma inciampiamo nel solito problema di Shannara: perché? Qual è la vera motivazione di Tamlin nel compiere questa mossa, dato che ci viene detto chiaramente da sua figlia che la madre odia gli elfi? Lo scopriamo solo in Graymark – ed è inutile ribadire quanto fosse prevedibile – ma l’incapacità di creare un qualche tipo di suspance a faccende simili non gioca a favore della serie.

La morte di Catania dà una scossa piuttosto interessante, ben più della scoperta di Eretria – che per inseguire Lyria si ritrova a palazzo con Ander, anticipando i tempi per arrivare fino ad Arborlon e comunicare la profezia ricevuta da Amberle. Eretria, tra l’altro, si conferma uno dei personaggi più interessanti di The Shannara Chronicles, tanto che si arriva a dimenticare la controparte cartacea per apprezzarne la caratterizzazione. In una serie piatta, lei è una piacevole variante.

Altro duo abbastanza credibile è quello composto da Wil e Mareth, anche se la figlia segreta di Allanon potevano risparmiarsela, dato che sembra solo un pretesto per riunire lo Shannara al Druido dopo i loro trascorsi non esattamente rosei. Per quanto il passato di Mareth sia interessante – e l’attrice piuttosto bravina – resta sempre il dubbio di camminare su un filo sospeso nel vuoto, con il rischio di cadere nel vuoto di una storyline banale. La scelta di mischiare più libri dalla serie originale e tirare fuori un risottone – tra Spade di Shannara e altre amenità – sconvolgendo l’ordine originario resta ancora una scelta molto rischiosa.

Graymark

La triste fine della succitata ancella e la cattura di Allanon ci forniscono l’assist per analizzare la parte finora più riuscita di questa stagione: i Crimson e il Generale Riga. Tralasciamo il fatto che alla corte di Ander ci sia un doppiogiochista – nientemeno che il Generale delle guardie, Edain – che in realtà risponde a Riga proprio per portare avanti la loro crociata: eliminare chiunque pratichi la magia dalle Quattro Terre. Ciò che stuzzica la curiosità, in effetti, è il ruolo che ha la Regina Tamlin in tutto ciò e come sia collegata ai Crimson.

Ma Graymark – come già anticipato – parla di tutt’altro; innanzi tutto, la reunion tanto sospirata tra Eretria e Wil lascia soddisfatti, così come il nuovo quartetto creatosi per andare a recuperare Allanon direttamente nella fortezza dei Crimson. Chi perché vuole salvare lo zio – non dimentichiamoci della visitina creepy fatta da Bandon a Wil – chi perché vuole trovare il proprio padre e chi perché semplicemente vuole riscuotere una corposa ricompensa. Ma Garet Jax si dimostra essere un personaggio leggermente più profondo di quanto non appaia a una prima occhiata; certo, il cliché del generale sopravvissuto a tutta la sua legione e votatosi poi al cinismo è anche questo già visto ma, complice anche l’atmosfera generale della puntata, diventa credibile.

Va detto, questi quaranta minuti non hanno nulla di speciale. C’è qualcosa, tuttavia, che ha dimostrato The Shannara Chronicles in questa puntata: il fatto che, se s’impegna a fare ciò che le riesce bene, è credibile. E divertente. È un sollievo constatare che i quaranta minuti passati tra torture, magie e piani per recuperare Wil e Allanon intrappolati a Greymark, con un cast incredibilmente in stato di grazia per non si sa quale miracolo, sono ciò che dovrebbe sempre essere questa serie. Non un capolavoro, ma puro entertainment.

La chimica tra Austin Butler e Ivana Baquero è innegabile, e Mareth inizia a essere meno petulante e più calata nel ruolo di apprendista Druida. O perlomeno, è quanto riusciamo a capire. Sul finale, Jax lascia sempre quell’ombra di dubbio nel pensare che sia o meno alle dipendenze della regina, data l’affermazione sibillina, ma stavolta non sentiamo neanche il bisogno di rispondere. Abbiamo altri cinque episodi per scoprire la verità.

L’ultima e doverosa menzione è per il Generale Riga, che Allanon ha dedotto avere sangue Mwellret nelle vene. Ora, una creatura di nome Stige appartenente a questa specie compare ne La Canzone di Shannara, il seguito de Le Pietre Magiche di Shannara, che racconta le avventure dei figli di Wil ed Eretria. Sì, avete capito bene. Un Mwellret è una sorta di Troll dall’aspetto di lucertola che utilizza la magia nera e si adatta, cambiando forma, all’ambiente in cui vive.

Il discorso di Allanon è sibillino in proposito, ma del resto la scelta di The Shannara Chronicles è stata staccarsi dai libri e attingere a piene mani all’universo. Creando anche castronerie, sì, ma dato che nei libri Gareth Jax ha a che fare molto da vicino con questo Stige, forse può essere un indizio sulla direzione delle prossime puntate. E dopo parecchio possiamo tornare a dirlo: siamo curiosi.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7/10

In breve

Con questa doppietta, The Shannara Chronicles muove qualche timido passo verso una direzione positiva, cominciando a tracciare una storia piuttosto credibile – almeno sul fronte Wil, Eretria e soci – e uno sviluppo dei personaggi che inizia a essere più spesso di un foglio di carta. Il più riuscito resta Graymark, che costruisce un solido quartetto di protagonisti, accompagnati dal sempre valido Manu Bennett. Speriamo continui così, ma non diciamolo a voce troppo alta.

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Direi che è la prassi:

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Porcamiseria

7

Con questa doppietta, The Shannara Chronicles muove qualche timido passo verso una direzione positiva, cominciando a tracciare una storia piuttosto credibile - almeno sul fronte Wil, Eretria e soci - e uno sviluppo dei personaggi che inizia a essere più spesso di un foglio di carta. Il più riuscito resta Graymark, che costruisce un solido quartetto di protagonisti, accompagnati dal sempre valido Manu Bennett. Speriamo continui così, ma non diciamolo a voce troppo alta.

Storia 7 Tecnica 6 Emozione 8
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