Sharp Objects1×01 Vanish

Series Premiere SerialFreaks ha visto in anteprima per voi il primo episodio di Sharp Objects, la nuova miniserie HBO con protagonista Amy Adams. Una reporter con parecchi problemi personali torna alla sua città natale per indagare sull'omicidio di due ragazzine, ma il crimine è solo un pretesto che cela in realtà qualcosa di molto più profondo.

8.0

Basata sul romanzo d’esordio di Gillian Flynn, l’autrice di Gone Girl, Sharp Objects è una nuova miniserie che debutterà questa sera sulla HBO e il 17 settembre qui in Italia su Sky Atlantic. Poteva sembrare inevitabile, dopo il successo di pubblico e di critica, che la HBO decidesse di proseguire nel solco di Big Little Lies, almeno sulla carta: con lo stesso regista (Jean-Marc Vallée) e una squadra di attrici altrettanto stellari il paragone è d’obbligo, ma quello messo in scena in questo pilot è un crime drama simile ma diverso, sotto molteplici punti di vista.

A Camille Preaker, una giornalista di St. Louis con non pochi problemi di autolesionismo e dipendenza da alcool interpretata da una superba Amy Adams, viene assegnato un incarico decisamente personale: indagare sull’omicidio di una ragazzina e sulla sparizione di un’altra nel suo paesino natale, la piccola cittadina di Wind Gap.

Sharp Objects è un crime drama, ma il vero mistero da risolvere è la stessa Camille

Quello che all’apparenza è un classico crime drama, però, si rivela fin da subito qualcosa di molto più profondo. Il vero mistero da risolvere è la stessa Camille, una donna con un passato terribile da cui tenta disperatamente di fuggire e in cui invece rimane bloccata, come in un loop; un loop fatto di ricordi dolorosi che si mischiano con il presente, della stessa canzone dei Led Zeppelin ascoltata in continuazione, di esperienze traumatiche rivissute senza soluzione di continuità. In questo la regia di Vallée è sublime nel trascinare lo spettatore all’interno di quel loop, con porte che si aprono su scene passate, persone morte da tempo che ricompaiono riflesse in uno specchio e ricordi che fluiscono nel montaggio apparentemente senza controllo, con pochissimi elementi – un iPhone rotto, un poster di Obama, uno scaffale Ikea – a ricordarci dove e quando siamo nella vita di Camille.

© HBO

A complicare il ritorno a casa, già di per sé problematico, c’è la famiglia di Camille. La madre Adora – interpretata da una fantastica Patricia Clarkson – si mostra da subito una donna glaciale, con una personalità forte e ostica allo stesso tempo e con un rapporto a dir poco conflittuale con la figlia, mentre la sorellastra Amma (Eliza Scanlen) sembra essere la sintesi delle altre due: composta e remissiva a casa, ribelle e scatenata con gli amici. Vista l’ansia della stessa Camille anche solo a girare per casa, probabilmente i segreti più torbidi di questa famiglia devono ancora uscire allo scoperto.

Il resto lo fa l’ambientazione: al contrario della Monterey di Big Little Lies, che nascondeva segreti e bugie sotto la patina di una città perfetta quanto i suoi abitanti, Wind Gap nel Missouri è fin da subito un posto marcio, tossico come i rapporti familiari di Camille, corroso dal tempo e dall’umidità. Il silenzio è spettrale – la stessa colonna sonora è inesistente fino a quando qualcuno non decide di accendere la radio o mettersi gli auricolari – e non facciamo fatica a comprendere perché, al di là di tutti gli eventi traumatici, uno spirito ribelle come Camille abbia voluto scappare via.

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Proprio per l’ambientazione, forse, questo pilot di Sharp Objects ci ha ricordato molto di più la prima stagione di True Detective, piuttosto che Big Little Lies: l’aria soffocante, il fascino del male e dello scavare nel torbido, un crimine che si lega a doppio filo alle vite interrotte dei protagonisti e alcune sporadiche reminescenze decisamente più horror.

Tornando per un attimo al cast, la Adams non è nuova a ruoli drammatici – pensiamo al suo ruolo in Nocturnal Animals, ad esempio – ma in questo pilot riesce ad esprimere l’ansia costante, il conflitto interiore e il male di vivere costantemente affogato nel passato in maniera sconvolgente; non sarebbe esagerato dire che l’intero episodio, altrimenti troppo lento in diversi punti, viene trainato direttamente dalla sua performance, oltre che dal già citato montaggio, decisamente azzeccato. Il resto dei comprimari purtroppo, con l’esclusione della già citata Clarkson, è al momento ingabbiato in ruoli fin troppo piatti e stereotipati, su tutti Richard, il detective interpretato da Chris Messina, per il quale confidiamo in uno sviluppo del personaggio che vada ben oltre ciò che abbiamo visto in questi primi 60 minuti.

© HBO

Alla fine dell’episodio pilota – diciamolo con schiettezza – del crimine su cui si sta indagando ci importa ben poco. Il fulcro di tutto – e Vanish si prende tutto, e oltre, il tempo necessario a farcelo capire – è Camille, la sua storia, il suo passato inciso sulla sua pelle: un passato che ci viene costantemente sbattuto in faccia senza preavviso e che non vediamo l’ora di sviscerare.

Sharp Objects andrà in onda dal 17 settembre su Sky Atlantic.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 9.5/10
    Tecnica - 9.5/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
8/10

In Breve

L’interpretazione di Amy Adams e il montaggio sublime trainano questo primo episodio, altrimenti troppo lento, e portano lo spettatore in un mondo marcio e torbido almeno quanto le vite che si promette di indagare.

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Porcamiseria

8

L'interpretazione di Amy Adams e il montaggio sublime trainano questo primo episodio, altrimenti troppo lento, e portano lo spettatore in un mondo marcio e torbido almeno quanto le vite che si promette di indagare.

Storia 7.5 Tecnica 9.5 Emozione 7
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