SnowpiercerSnowpiercer Season 1: 1001 carrozze di intrighi e emozioni

Season Recap Lo Snowpiercer, un treno mastodontico lungo 1001 carrozze, unico barlume di umanità rimasta in vita in un mondo in preda alla glaciazione. Teatro, sui generis, di lotte di classe e sfide di sopravvivenza.

8.0

Remake del famoso film sudcoreano del 2013 diretto da Bong Joon-ho, Snowpiercer si rivela una vera e propria sorpresa di Netflix nel panorama di genere post-apocalittico. L’idea di un treno contenente gli ultimi sopravvissuti dell’umanità (divisi in classi e fazioni), in perenne movimento sul globo, fu un’idea riuscita allora così come lo è ora. L’originalità non viene, tra l’altro, danneggiata da inutili eventi di contorno o da personaggi a malapena tracciati.

Certo, non si può non riconoscere che il vero – o dovremmo dire la vera – protagonista della serie sia il treno dalle 1001 carrozze di ingegno e diseguaglianza. La sua personificazione è, qui, portata all’estremo: non solo per l’uso di semplici pronomi che la classificano alla stregua di umano, ma anche per il significato che Snowpiercer rappresenta di per sé per i suoi occupanti: una prigione e la necessità di rivalsa per i poveri abitanti della Coda, un simbolo di lavoro ma libertà per la Terza Classe, un orgoglio e un prodigio per gli abitanti più ricchi, la sopravvivenza stessa per la sua creatrice, Melanie Cavill. Il treno è culto e ordine, grazie all’intricata trama tessuta dal famoso salvatore Mr. Wilford, mai visto eppur presente in ogni coscienza, oltre che in ogni carrozza.

A differenza del film, la serie spacchetta interamente il treno, mostrandocene immediatamente gli scorci più problematici

A differenza del film, che intraprende un percorso all’interno del treno alla scoperta di quel che è più avanti, la serie spacchetta interamente il treno, mostrandoci immediatamente gli scorci più problematici: le condizioni drammatiche della Coda, costantemente vogliosa di ribellarsi; i capricci dei ricchi che creano elementi di disturbo nel treno; segreti mai rivelati.

Snowpiercer riesce a mostrare con naturalezza cosa sentono i suoi personaggi, pur se molti e vari. Dopo averlo visto, potremmo dire qualcosa di ciascuno di loro senza esitare, anche solo un particolare o un difetto (e non è roba da poco dal momento che spesso i characters in minoranza finiscono per essere assorbiti dalla trama senza troppo disturbo).

Il duo Melanie Cavill/Andre Leyton è, tuttavia, lo strumento legante vincente: la loro diversità di approccio e lo stile di vita agli antipodi non impedisce loro di vivere un percorso pressoché simile, atto a far acquisire loro consapevolezza di se stessi e delle proprie azioni. Nessuno è un santo per quello che ha dovuto compiere per sopravvivere e dovrà conviverci per sempre; e il valore del sacrificio può essere compreso solo dinanzi allo stesso.

Per entrambi, la conclusione del percorso significa ritornare a quello che possiamo vedere come un elemento naturale: Melanie è destinata a gestire il treno da ottimo ingegnere, direttamente nel suo Eternal Engine, anziché interagire con gli occupanti attraverso menzogne e violenza per – passateci l’espressione – tappare i buchi e salvare il salvabile; Leyton è un leader nato per guidare folle e proteggere i diritti di tutti, anziché essere relegato nell’ombra, impotente.

La struttura narrativa conduce lo spettatore in un percorso poco lineare ma con la sua logica. Le indagini iniziali sono solo un incipit atto a mostrare le dinamiche del treno, una scusa per farci conoscere con chi avremo a che fare. I piani ribelli della Coda e i problemi di volta in volta risolti da Melanie consentono di scalfire maggiormente la superficie e non risultano mai elementi di distrazione (vedasi l’episodio nel quale il treno rischia di essere definitivamente perso e tutti sono in pericolo di vita). È lo smascheramento di Melanie, tuttavia, che mette in moto il motore degli eventi: la rivolta definitiva, la perdita di 147 vite, il cambio di gestione del treno, l’abbandono del vecchio ordine in favore del nuovo.

La storia di Snowpiercer va vista anziché raccontata, perché riesce a lasciare il segno non solo visivamente – non risparmiando scene forti o di impatto emotivo – ma anche nell’interiorità dello spettatore, che non può non immedesimarsi nella parte che più riesce a comunicare con i suoi ideali e il suo modo di pensare. Bravo, Netflix!

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8/10

Summary

Snowpiercer è un originale prodotto Netflix – pur essendo un remake – nel panorama di genere post-apocalittico, denso di intrighi, suspense e spunti di riflessione. La fotografia e la cura dei personaggi sono chicche aggiuntive che lo rendono imperdibile.

Porcamiseria

8

Snowpiercer è un originale prodotto Netflix – pur essendo un remake – nel panorama di genere post-apocalittico, denso di intrighi, suspense e spunti di riflessione. La fotografia e la cura dei personaggi sono chicche aggiuntive che lo rendono imperdibile.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 8
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