SpecialSeason 1: “speciale” a chi?

Season Recap I problemi di un giovane omosessuale affetto da paralisi cerebrale diventano un pretesto per affrontare col sorriso i drammi dell'autodeterminazione nella nostra società.

7.8

Ryan O’Connell è creatore, produttore esecutivo e protagonista di Special, una comedy che ha rimpolpato il catalogo Netflix lo scorso 12 aprile. O’Connell è anche l’autore del libro che ha ispirato la serie, dall’esemplificativo titolo I’m Special: And Other Lies We Tell Ourselves, che è una divertente autobiografia ripresa più o meno fedelmente dallo show televisivo.

Ryan è un giovane uomo che cerca di emanciparsi da una madre elicottero particolarmente insistente puntando tutto sul suo nuovo lavoro di blogger stagista. Le prime mosse non sono facili all’interno della redazione, a causa della cinica direttrice Olivia, ma grazie alla dirompente amicizia con la collega Kim, Ryan comincerà a prendere dimestichezza sia col mestiere che con le relazioni sociali, pur continuando a mentire a tutti riguardo alla sua vera natura: il giovane è affetto da una paralisi cerebrale che ne limita fortemente la manualità ed evidenzia la sua naturale goffaggine. A causa di un incidente con un auto occorsogli mesi prima, Ryan ha anche preso a zoppicare e da qui matura la decisione di mentire ai colleghi e al mondo, imputando esclusivamente a quello scontro le sue stranezze.

Gli otto episodi che compongono la prima stagione di Special scorrono in fretta sia per la riuscita formula (già ripresa da Russian Doll) del minutaggio ridotto (una media di 13 minuti a puntata) sia per la leggerezza che contraddistingue la maggior parte delle interazioni. Seguiamo in questo arco la costruzione della nuova vita di Ryan, che passa sostanzialmente a una nuova identità, approfittando del nuovo lavoro come pretesto per ricominciare. Con la madre (una bravissima Jessica Hetch) il giovane abbandona il peso di essere identificato con la propria disabilità, sperando di trovare in una nuova casa e amici rinnovati la possibilità di essere un’altra persona. Così l’incidente diventa il fulcro della nuova vita, una nuova genesi, drammatica anche questa ma perlomeno imputabile a un accidente occorso, subentrato a una normalità che Ryan finge/sogna di possedere prima che la macchina lo investa.

Così c’è spazio per i nuovi amori, per l’apertura completa alla sessualità e alle relazioni affettive, desideri che parallelamente maturano nella madre, schiacciata al contempo dalle responsabilità materne e filiali, vittima anche lei di un’autodeterminazione che è cresciuta con troppi non-detti e che finirà tragicamente. Non è infatti solo risate questo Special, che regala momenti drammatici e alcune amare risate: il culto del corpo perfetto nell’ambiente omosessuale, lo sfruttamento delle nuove forme contrattuali, la dipendenza da social e gli effetti deformanti di certe prese di posizione (come quella di Kim sul proprio corpo). Non meno d’impatto la settima puntata, sul tema dell’abilismo interiorizzato, che fa la sponda anche all’omofobia interiorizzata.

Più che come una serie sulla disabilità, Special si presenta piuttosto come specchio in cui osservare i problemi dell’autodeterminazione al giorno d’oggi: un processo già complicato di per sé, ma ulteriormente aggravato da una società che difficilmente lascia scampo a chi mostra il fianco e tentenna sulla propria identità (reale o virtuale che sia). Special è un buon prodotto, dotato della giusta levità per veicolare messaggi che colpiscono duro mentre strappano un sorriso. Alla pecca di un finale tagliato con l’accetta va aggiunta qualche sottigliezza sparsa negli episodi, ma nulla che infici il divertimento generale o la piacevolezza della visione (che grazie alla formula ridotta potreste godervi tra un piatto e l’altro durante i pasti).

 

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.8/10

Summary

Col pretesto della disabilità del protagonista, Special si addentra con leggerezza nel dramma dell’autodeterminazione, lasciando i protagonisti in crisi ma pronti a ridere di sé stessi e di un mondo che chiede a tutti di essere speciali, condannando tutti alla spietata normalità.

Porcamiseria

7.8

Col pretesto della disabilità del protagonista, Special si addentra con leggerezza nel dramma dell'autodeterminazione, lasciando i protagonisti in crisi ma pronti a ridere di sé stessi e di un mondo che chiede a tutti di essere speciali, condannando tutti alla spietata normalità.

Storia 8 Tecnica 7.5 Emozione 8
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