SpecialiTenet: non pensare al tempo in modo lineare

Abbiamo visto in anteprima Tenet, il nuovo spettacolare film di Christopher Nolan, una spy-story di fantascienza dove bisogna prendere appunti per seguire la storia. Ma non aspettatevi le folli sovrapposizioni spazio-temporali di Dark: qui l'intrattenimento è molto più cerebrale.

Fare la sinossi di questo film senza spoilerarvi l’emozione e la sorpresa è un’impresa – così come riuscire a comprendere tutte le sfumature della sceneggiatura alla prima visione. Ma lungi da noi tirarci indietro! Durante un attentato all’Opera di Kiev una spia americana si imbatte in una strana scatola e la situazione precipita improvvisamente. Prima che lo spettatore possa capire cosa sia successo è già catapultato nella realtà del nuovo film di Christopher Nolan, dove il Protagonista – senza nome – deve fermare il piano di un oligarca russo, Andrei Sator, e prevenire così la Terza Guerra Mondiale.
È la peggior sinossi mai scritta per un film e non rispecchia assolutamente la storia, ma se vi serve una sinossi per andare a vedere Tenet ve la meritate scadente.

Memento, Inception, Interstellar, Dunkirk e persino tutto il primo atto di Batman Begins analizzano – con una scrittura e un montaggio da manuale di scuola del cinema – la percezione del tempo e la sua interpretazione relativa e personale. Il tema non è certamente estraneo alla poetica dello scrittore e regista, che ha fatto della manipolazione temporale la sua cifra stilistica, ma Tenet è un’esperienza cinematografica unica e ambiziosa che lavora sul tempo come mai nessun altro film prima. Incrociando con originalità il genere dello spionaggio alla fantascienza (o pseudo-scienza) Nolan crea scene d’azione uniche e complesse – alcune si svolgono addirittura su tre piani temporali contemporaneamente. Attenzione, però. Se vi aspettate di vedere spettacolari e pericolose acrobazie à la Mission Impossible o le folli sovrapposizioni spazio-temporali di Dark, uscirete dal cinema di sicuro delusi. L’intrattenimento di Tenet è totalmente cerebrale. Anche quando non lo è.

Il problema cardine del film è proprio quella cerebralità che traina i personaggi appiattendone il loro sviluppo e – a volte – mascherando la loro ingenuità. Non fraintendiamoci, gli attori sono tutti bravissimi, a partire da John David Washington, già apprezzato in BlacKkKlansman. È che nessuno dei personaggi ha un’evoluzione. Il protagonista oltre a non avere un nome, non ha neanche un passato, né una motivazione personale per salvare il mondo. Solo Kenneth Branagh, che interpreta Andrei Sator, e Elizabeth Debicki, che interpreta sua moglie, hanno un barlume di cambiamento psicologico, ma data la complessità della trama molto del loro conflitto è esposto piuttosto bruscamente con i dialoghi, quasi sempre in modo didascalico.

Tenet è un’esperienza cinematografica unica e ambiziosa che lavora sul tempo come mai nessun altro film prima.

Il risultato è che Tenet trasmette ben poca emozione, nonostante la qualità tecnica dell’esecuzione sia altissima. La perfezione maniacale con cui sono costruite e strutturate le scene è esemplare e il rigore con cui viene spiegata la coerenza interna della storia è ammirevole. Forse Christopher Nolan avrebbe dovuto servirsi del fratello, Jonathan, con cui ha scritto i suoi primi film e che forse riesce meglio a conciliare una trama virtuosa e convoluta con lo sviluppo psicologico dei suoi personaggi, come dimostra la serie di cui è autore – e da noi molto amata/odiata – Westworld.

Il divertimento, però, è assicurato. Ed è consigliatissima una seconda visione. Si esce, infatti, dal cinema con una conclusione e tante domande, perché Tenet è un’enigma che richiede più passaggi per essere risolto. La sua trama è un complicato labirinto nel quale è difficile trovare l’uscita – o forse l’entrata? Bisogna ammettere che parte del piacere di vedere un’opera di Nolan – sia di Christopher che di Jonathan, a pensarci bene – è proprio quella di riuscire a mettere in ordine la trama come i pezzi di un puzzle a cui solo osservando l’immagine finale è possibile trovare un senso. I suoi fan non ne usciranno delusi. Noi non ne siamo rimasti delusi – anche se (ancora) non abbiamo capito cosa c’entri il quadrato magico del Sator…

Parleremo di Tenet anche nel prossimo episodio di Polo Nerd, da lunedì 31 agosto qui su SerialFreaks e su tutte le piattaforme podcast.

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