SuburraSeason 2: la perfezione del numero 8

Season Recap Aureliano, Spadino, Lele e tutti gli altri personaggi di Suburra tornano sugli schermi di Netflix per otto episodi dal ritmo serrato. Riusciranno ad affrancarsi dalle maglie della rete di Samurai?

7.7

Possiamo dirlo con certezza, 8 è sicuramente la cifra stilistica della seconda stagione di Suburra, resa disponibile su Netflix il 22 febbraio.

Otto come il numero di episodi che la compongono, un formato che – così come The Umbrella Academy o Russian Doll – ultimamente si sta rivelando molto più performante della storica formula a 13 episodi tanta cara a Netflix. Otto episodi che garantiscono un ritmo narrativo spedito, senza troppi rallentamenti o storyline palliative, ma senza tralasciare per questo l’introspezione psicologica dei personaggi e il loro sviluppi.

Otto come l’alias di Aureliano Adami, il personaggio simbolo della serie insieme a Spadino, che in questa stagione si presenta in una forma più matura e che è protagonista delle scene più intense e drammatiche. L’interpretazione di Alessandro Borghi è a tratti superlativa: se le fragilità e le inquietudini di Numero Otto sono palpabili ad ogni scena e l’identificazione col personaggio quasi divenuta un automatismo, riusciamo ancora ad essere stupefatti dopo scene intense come quella del confronto/scontro – a fuoco, letteralmente – con la sorella Livia e lo struggente addio alla stessa nel mare di quella Ostia sempre più al centro delle vicende di Suburra.

Suburra 2 Recensione

Sì perché non dimentichiamo che la vera protagonista di questa serie è Roma con tutte le sue luci e le sue ombre, costituire da una rete tentacolare di loschi giochi di potere consumati nelle stanze della politica, nei fastosi ambienti Vaticani e nelle dinamiche della malavita organizzata, ognuno di essi pezzi di una scacchiera le cui pedine sono mosse dall’immarcescibile Samurai. Ancora una volta, l’affrancamento di tali pedine rimane il motore delle azioni di questa stagione, ad un costo il più delle volte altissimo.

Il controllo tentacolare della città, che inizialmente passa per il controllo dei terreni di Ostia – biglietto d’ingresso per gli affari della Mafia siciliana nella capitale – si sposta via via nelle stanze della politica. L’esito delle elezioni comunali diventa fondamentale durante il corso degli episodi e la figura di Amedeo Cinaglia – interpretato da Filippo Nigro – acquista così un’importanza fondamentale.

Non si pensi che Suburra si stia prestando in qualche modo a strumento di propaganda: tutta la narrazione è assolutamente bipartisan

L’intricato disporsi delle pedine in campo è però in qualche modo fluido: non ci sono bianchi e neri, non ci sono buoni o cattivi. I personaggi di Suburra sono sempre più risucchiati da un vortice di opportunismo che li porta a mutare le proprie alleanze in funzione di un ritorno più o meno immediato. Proprio in quest’ottica, non è un caso che gli esiti elettorali vengano direzionati facendo leva sul sentimento di insoddisfazione del popolo di Roma. Come nella realtà odierna, i migranti e la loro condizione vengono pilotati per dirottare i voti a destra o a sinistra a seconda della convenienza del momento, così come la narrazione degli eventi da parte dei media. Ma attenzione, non si pensi che Suburra si stia prestando in qualche modo a strumento di propaganda: nella sua crudezza non c’è spazio per buonismi di sorta, legittimi o meno, e tutta la narrazione è assolutamente bipartisan. Perché destra o sinistra non fa alcuna differenza, il partito giusto rimane quello che permette di avere il controllo su Roma, e la gestione dei migranti un mezzo alle ambizioni della Monaschi.

Suburra 2 Recensione

Come in seguito alla visione del film di Sollima, è un senso di amarezza e pessimismo, quello lasciato da questa seconda stagione di Suburra. L’amarezza è per i vani tentativi di deviare da una strada apparentemente già scritta, il cui esempio maximo è dato dal percorso di Lele, passato dall’altro lato della barricata ma purtroppo costretto ad essere ancora marionetta di Samurai, che riuscirà a trovare solo nel sacrificio l’escamotage per tagliare i fili che lo legano al burattinaio. E poi non possiamo dimenticare Spadino, che sembra simbolicamente rinunciare alla sua vera natura dopo che inizialmente sembrava aver trovato un suo equilibrio. La morte inflitta al suo amante è la morte del suo io più profondo e non è un caso l’evidente parallelismo con la morte fisica che avverrà nel film per mano di Aureliano.

In questa seconda stagione, Suburra coniuga dunque ancora di più il lato squisitamente crime con quello psicologico, riuscendo peraltro a piazzare degli ottimi innesti al cast principale, per lo più al femminile, capaci di regalare molte più sfumature ai vari subplot e su cui svettano Adelaide Anacleti e la nuora Angelica, che si impongono nell’organizzazione patriarcale degli zingari, rompendone in qualche modo gli schemi.

Suburra 2 Recensione

Anche a livello tecnico nulla da eccepire, anzi, la fotografia è in alcuni momenti davvero pregevole, in particolar modo nelle scene Aureliano-centriche. Bravi bravi.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.7/10

In Breve

La seconda stagione di Suburra, grazie alla formula degli otto episodi, alla sua fotografia a tratti eccelsa, ai drammi dei personaggi e un Alessandro Borghi in stato di grazia, si conferma nettamente superiore alla stagione scorsa, fungendo da perfetto raccordo con il capolavoro di Sollima .

Porcamiseria

7.7

La seconda stagione di Suburra, grazie alla formula degli otto episodi, alla sua fotografia a tratti eccelsa, ai drammi dei personaggi e un Alessandro Borghi in stato di grazia, si conferma nettamente superiore alla stagione scorsa, fungendo da perfetto raccordo con il capolavoro di Sollima .

Storia 7 Tecnica 8 Emozione 8
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