SuccessionSuccession Season 1: la quasi interessante vita di una ricca famiglia

Season Recap È la storia di una ricca famiglia americana proprietaria di un grande conglomerato di media e informazione. Sebbene sia ambientata nel mondo della finanza, la serie racconta la vita della famiglia Roy e le loro vicissitudini. Tra commedia leggera, drama e interpretazioni sufficienti, Succession prova ad essere qualcosa di diverso: e in parte ci riesce.

7.2

Succession racconta la storia di Logan Roy e dei suoi quattro figli, proprietari di uno dei più grandi conglomerati di media al mondo. La serie, prodotta e distribuita dalla HBO, è dunque incentrata su una famiglia benestante residente a New York e si focalizza sia sulla loro vita privata che su quella legata alla compagnia di loro proprietà.
Tra alcool, droga, tradimenti e finanza, Succession prova ad essere qualcosa di diverso e in parte ci riesce anche. Entriamo dunque all’interno di questa prima stagione.

I dieci episodi che compongono la prima stagione possono sostanzialmente essere divisi in due parti. La prima è quella che copre i primi 4 episodi: questi si vanno a strutturare come episodi preparatori, in cui, in sostanza, non si comprende tanto di cosa la stagione voglia parlare. La svolta arriva infatti nella seconda parte, dove capiamo quale sarà il filo conduttore: la volontà di Kendall, uno dei figli di Logan, di acquistare la compagnia del padre tramite speculazioni aggressive e con l’aiuto di capitali messi in campo da suoi amici. Ed è qui che la stagione si fa interessante.

I primi episodi risultano monotoni alla visione, scevri di un plot centrale che segni un inizio ed una fine. I restanti episodi, al contrario, svolgono meglio il loro ruolo soprattutto perché sanno dove vogliono arrivare e lo spettatore questo riesce a capirlo e a godere meglio degli episodi.
In generale ciò che manca all’interno della stagione è una maggior attenzione al mondo della finanza: infatti sarebbe stato estremamente interessante vedere del drama legato alla salvaguardia della compagnia di famiglia. La serie decide invece di puntare più sui problemi familiari: quelli risultano così veri, riuscendo a dipingere vizi e problemi di ricche famiglie.

La serie ha un suo punto forte e un suo punto debole, ma essi marciano assieme: quella volontà di voler descrivere le incongruenze dei benestanti moderni, che si trasforma spesso in una commedia che non dice nulla di più di quello che già si sa.
Succession riesce però a descrivere bene la vita legata ai soldi e cosa si farebbe per non perderli. Ma non solo: le parti comiche, o comunque semi-comiche, risultano spesso le più riuscite, grazie soprattutto al leone scozzese Brian Cox sempre ottimo.

E proprio per quanto riguarda il cast, pochi sono coloro che effettivamente riescono a creare una sorta di legame empatico con lo spettatore. In cima troviamo sicuramente Brian Cox nel ruolo di Logan Roy: la sua interpretazione nel corso della stagione riesce a dare al personaggio sfumature e caratteri interessanti, quali l’essere cinico, spietato e calcolatore. Cox riesce ad essere perfettamente catartico e a farti apprezzare il suo personaggio .
Mediocre Jeremy Strong nel ruolo di Kendall Roy, più che altro perché riesce a donare davvero poca espressività al suo personaggio che, tra l’altro, è quello che la sceneggiatura prova a meglio caratterizzare vista la sua centralità nella trama.

Buono Kieran Culkin nelle vesti di Roman Roy: la sua interpretazione, seppur estremamente divertente e a tratti appassionante, non riesce a rendere interessante il suo personaggio, che risulta dunque freddo.
Ottima invece Sarah Snook nel ruolo di Siobhan “Shiv” Roy. Espressiva, divertente, dall’ottima gestualità, la Snook riesce perfettamente a far apprezzare la sua Shiv.
In realtà ci sarebbe anche un quarto fratello, ma è inutile citarlo visto il suo minimo ruolo nella storia.

Da segnalare è anche la regia, spesso e volentieri elemento di disturbo dell’episodio. Infatti si è deciso di puntare su movimenti di camera estremamente veloci e zoom improvvisi sui volti degli attori e delle attrici che danno come unico risultato noia e fastidio.
La colonna sonora è al contrario ottima. Il tema principale della serie è riproposto in mille forme e in mille modi, con l’utilizzo del pianoforte che risulta perfettamente idoneo alla serie.

Speriamo che la prossima stagione di Succession riesca a migliorare quanto fatto in questa che, comunque, non è da buttare. Speriamo di veder molta più azione legata al mondo dell’economia e della finanza, oltre ad interpretazioni migliori da parte del cast.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7.2/10

Summary

Anche provandoci, la serie rende difficilmente empatici i suoi personaggi. Solo Brian Cox e Sarah Snook riescono in questo compito, mentre il resto del cast risulta sufficiente. Strana la scelta registica del voler fare zoom improvvisi sui volti del cast, ma in compenso la colonna sonora rende davvero piacevole la visione. Peccato che la storia si concentri di più sulla famiglia in sé e meno sull’aspetto finanziario dell’azienda.

Porcamiseria

7.2

Anche provandoci, la serie rende difficilmente empatici i suoi personaggi. Solo Brian Cox e Sarah Snook riescono in questo compito, mentre il resto del cast risulta sufficiente. Strana la scelta registica del voler fare zoom improvvisi sui volti del cast, ma in compenso la colonna sonora rende davvero piacevole la visione. Peccato che la storia si concentri di più sulla famiglia in sé e meno sull'aspetto finanziario dell'azienda.

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 7.5
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