She’s Gone apre la seconda parte di stagione di Suits con un episodio dalla mera funzione di slancio, una preparazione al season finale. Se questo è solitamente un difetto, lo show non sembra risentirne più di tanto, riuscendo a camuffare – seppur maldestramente a tratti – la sensazione di trovarsi di fronte ad un filler. Una scelta azzeccata, dunque, quella di buttarsi sui sentimenti e sulle emozioni dei fan, senza intaccare troppo la storyline.
Dopo l’abbandono di Jessica era prevedibile, se non scontato, uno scontro all’ultimo sangue fra Louis e Harvey per il comando dello studio.
La situazione degenera dopo l’intervento di Robert Zane che, temendo che la figlia rimanga incastrata in uno studio senza futuro per colpa della sua cieca fedeltà, gira ai due “superstiti” la proposta di fusione fatta precedentemente a Jessica. Louis, non comprendendo la buona fede di Robert, decide di abbracciare una battaglia totalmente non richiesta contro il padre di Rachel – volendo prima rubarne i migliori associati e successivamente i clienti –, che lo porta, anche grazie a Gretchen, a realizzare che pur non essendo la scelta migliore per dirigere formalmente la Specter Litt è comunque di fondamentale importanza, essendo riuscito ad accaparrarsi 10 dei migliori avvocati della città. Per affermare ancora di più la sua incisività e fiducia ritrovata, Louis offre, finalmente, un contratto a Rachel, che farà ufficialmente parte del team di legali una volta passato l’esame.
È interessante vedere come, nonostante i colpi di testa, il personaggio di Louis sia stato leggermente smussato – questo bagno di umilità fa quasi ben sperare in una retromarcia, in un ritorno ad un Louis più spiritoso, meno irritante e macchietta – complice magari il ritorno di Katrina Bennet.
La relazione con Tara prosegue veloce, anche troppo, e su questo punto, Suits sembra stia andando a sbattere contro un muro: Tara risulta un personaggio scialbo, senza granché qualità, infilata a forza in una storia d’amore onestamente incomprensibile. A dir poco una coppia male assortita, nata probabilmente dalla voglia di dare agli spettatori una nuova storia d’amore per Louis dopo Sheila ma allontanandosi da tale prototipo di donna, e dopo un po’, brutalmente, viene da chiedersi: questa Tara, oltre ad essere bella cos’ha?
Un deciso ritorno alle radici quello di Mike, che rivediamo finalmente inforcare di nuovo la sua bicicletta per le strade di New York, le maniche della camicia con il risvolto e la borsa a tracolla. Nonostante continuino a millantare la sua genialità, Mike sembra non comprendere che nessuno studio legale darà mai un lavoro ad uno che è stato condannato, figurarsi se il crimine è quello di aver svolto il ruolo di avvocato possedendo una laurea falsa.
Lo ritroviamo quindi a fare da insegnante nella sua vecchia scuola del Queens, e nel giro di qualche minuto Suits diventa l’Attimo Fuggente con Mike che, dopo i primi momenti di tensione, riesce ad entrare nel cuore dei ragazzini scapestrati. Purtroppo i suoi sogni da insegnante sono destinati a durare molto poco e dopo soli due giorni Mike viene rimandato a casa su richiesta dei genitori dei ragazzi.
Pur trattandosi di un intermezzo carino, questa avventura è decisamente durata troppo poco e non sembra esserci granché morale né motivazione. Forse un modo poco fluido di aprire la strada a Mike che accetta il posto come consulente alla Specter-Litt?
Perché diciamolo, non ci sono granché dubbi sul ritorno di Mike alla Specter-Litt, sopratutto dopo il disastroso tentativo di Harvey di riabilitare l’amico: far passare a Mike l’esame da avvocato e portare il procuratore che l’ha sbattuto in galera per frode a testimoniare sui suoi buoni intenti.
A far rinsavire Harvey ci pensa, per fortuna, Donna che intuisce essere arrivato il momento per lui di affrontare i problemi del passato. Evidentemente, i Mommy Issues continuano a pesare come un macigno sulla vita di Harvey: non avendo una famiglia unita a cui rivolgersi, ne crea una tutta sua sul luogo di lavoro ed ogni “abbandono” viene vissuto come un lutto o un tradimento personale. Rivelatore è anche il sogno iniziale in cui Harvey realizza che se vorrà Donna accanto a sé, dovrà rinunciare a lei come segretaria, e questo è inaccettabile.
In Suits le storie si ripetono all’infinito – vedi il solito cattivone che punta ad acquisire la Pearson-Specter-Litt-Inserirenomeacaso – e stavolta tocca ai problemi familiari di Harvey. La gestione di questa storyline nelle scorse stagioni è sempre stata drammatica, fra psicologhe a cui serviva uno psicologo ed Harvey reso un’ameba con problemi di autocontrollo a caso. Possibilmente, considerando che la prossima stagione si vociferi sia l’ultima, gli showrunner stanno cercando di chiudere il cerchio e risolvere le turbe di Harvey sulla famiglia e l’abbandono, risoluzioni queste propedeutiche ad una possibile storia d’amore con Donna,
Una puntata nella media, molto adatta a preparare il terreno per gli episodi conclusivi ma sicuramente non un ritorno al cardiopalma; la sensazione è che a tratti sia un po’ frettolosa, con scene o addirittura proseguo di storyline che potrebbero benissimo non essere lì – Harvey che vola dal professore/ Mike novello John Keating -, sensazione che viene però eclissata dai numerosi momenti sentimentali, davanti ai quali è impossibile non sentirsi toccati.
Sarà interessante vedere come l’abbandono di Gina Torres a lungo termine andrà ad influire sullle dinamiche dello show. Non so voi, ma a noi già mancano le sue falcate mentre percorreva i corridoi della, ormai ex, Pearson-Specter-Litt.
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Harvey litiga con Mike e tutto ciò che non ha il coraggio di dire a lui poi lo scarica su Louis. Typical Specter. #Suits
— fren 🎃🕸️🍂 (@sidusleonis) January 30, 2017
Lo dico? Lo dico.
Alla fine di tutto Donna si troverà qualcun altro che la apprezzi veramente per la donna forte che è e non per #suits— Angela ❀ (@angela_pingu) January 31, 2017
https://twitter.com/MartaBoffelli/status/825981105606123520
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