SuitsSuits Season 6/A – Le ali della prigionia

La strada per la libertà per Mike è lastricata di compromessi, sotterfugi e classiche manovre à la Harvey Specter. Rachel e Jessica sono impegnate a difendere un uomo condannato alla pena di morte per un crimine che non ha commesso e ormai prossimo alla sua esecuzione. Pene d'amore invece per Louis, che si innamora della giovane Tara.

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Il gioco di parole che abbiamo voluto usare nel titolo di questo articolo non è casuale. Nella seconda midseason della quinta stagione avevamo rivolto un plauso agli autori per il loro coraggio nel mettere in scena lo smascheramento di Mike e il successivo arresto, di fatto un vero e proprio game changer che però era al tempo stesso anche un perfetto candidato ad essere il salto dello squalo di Suits. Dopo i primi episodi, possiamo senza dubbio affermare che la scommessa degli autori è stata vinta a mani basse.

Suits S06A recensione

Dopo un inizio arrancante in cui emergevano i soliti limiti della serie su cui più volte ci siamo soffermati, il ritmo cresce di episodio in episodio e il risultato generale è sicuramente positivo, evitando peraltro di ricadere nei soliti schemi triti e ritriti. Pur sapendo a priori che il periodo di isolamento di Mike dal resto del cast sarebbe stato per forza di cose limitato, il percorso che ha portato alla scarcerazione è stato sicuramente ben costruito nonostante qualche “forzatura”: le libertà di Mike in prigione sono infatti fin troppo sfacciate, ledendo la verosimiglianza della narrazione e privando lo show di una dose di pathos che forse ci avrebbe regalato qualche performance notevole di Patrick J. Adams o di uno dei personaggi secondari che accompagnavano il giovane Ross in carcere. La prigionia di Mike è durata, ahinoi, appena 10 episodi, per cui sarà determinante capire quanto giocheranno le ripercussioni di questo periodo, che definirei avulso rispetto alle logiche “ordinarie” di dinamiche consumate tra aule di tribunali e prestigiosi uffici.

La forza di questa midseason non è però da ricercarsi unicamente nella storyline di Mike ma anche in un uso più efficace degli altri personaggi, permettendone un’evoluzione personale finora molto limitata.

Suits S06A recensione

Promossa a pieni voti sicuramente la storyline di Rachel, non più solo bella statuina a lato del suo amato Mike. Pur non mettendo mai da parte la sua straripante femminilità, Rachel è cresciuta anche professionalmente, tirando fuori le unghie e lottando per la sua prima vera esperienza da avvocato difensore attraverso l’Innocence Project. Raccogliendo un po’ l’eredità di Mike quale difensore dei più deboli, ha rappresentato il lato più umano dell’avvocatura in una serie che tratta quasi esclusivamente di diritto societario e di cause da svariati milioni di dollari. La crociata di Rachel è stata poi fondamentale nel tirar fuori dall’armadio una polverosa Jessica Pearson, dandole finalmente una storyline degna di questo nome. In questa midseason viene fuori il ritratto di una donna che ha represso la sua dolcezza per sopravvivere in un mondo maschilista fatto di squali, che ha messo da parte la funzione sociale del suo lavoro per le continue lotte intestine e attacchi dall’esterno al fine di proteggere la sua creatura, cioè quello studio dagli innumerevoli nomi avuti nel corso della serie. E sono proprio l’ostinazione di Rachel e l’Innocence Project a risvegliare la tigre in lei e il suo lato più nobile, privilegiando per la prima volta la “cosa giusta da fare” rispetto agli ennesimi problemi e attacchi allo studio. Questo il preludio alla sua inaspettata uscita di scena, una storyline che la vede vincente sia nella sfera professionale che in quella privata, dato che si ricongiungerà al suo amato Jeff Malone prima di lasciare la città. Una grande perdita quella di Gina Torres, seppur più volte abbiamo lamentato un pessimo trattamento del suo personaggio in passato: un’arma mai sfruttata a dovere.

Inaspettatamente, anche il personaggio di Louis Litt esce bene da questa midseason: a lui viene affidato il compito di alleggerire i toni con una piacevole e tenera lovestory con la giovane Tara Messer, indimenticata Sam McPherson dell’esilarante Popular, sfortunata comedy di Ryan Murphy di ormai diciassette anni fa. Tra esilaranti dialoghi a doppio senso con Donna, relazioni aperte, figli e gesti romantici, la storyline di Louis Litt scorre piacevolmente senza irritarci con i capricci ormai tipici del personaggio. Anche sul fronte professionale ci viene proposto un Louis diverso: fedele e leale alla sua “famiglia” lavorativa, senza se e senza ma. Bravo.

Suits S06A recensione

Sullo sfondo, impantanati nei loro personaggi, Donna e Harvey. Rientrato il fallito tentativo del Darvey, i due non riescono ad uscire dai loro schemi narrativi, neanche fossero caricature di se stessi. Per carità, Donna è sempre Donna, e anche in questa midseason ci vengono regalate perle di awesomeness ma l’approfondimento del personaggio è stato assolutamente nullo. Stesso discorso per Harvey, sacrificato in innumerevoli confronti faccia a faccia col malcapitato di turno, cadenzati da dozzine di “bullshit” qua e là, a servizio della storyline dell’amico Mike, quasi fosse il mezzo tramite cui tutte le dinamiche potessero consumarsi. Però almeno la serie ne ha giovato pienamente.

In definitiva, questa prima midseason di Suits è promossa quasi a pieni voti, con ben quattro porcamiseria. Solo un dubbio rimane alla fine della decima puntata: ma non potevano pensarci prima ad assumere Mike come consulente invece di montare su sto casino? Attendiamo le vostre teorie nei commenti.

4

 

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