Non mi stancherò mai di dirlo: Supernatural è una forza della natura.
Non moltissime serie arrivano al traguardo delle dieci stagioni senza perdere un po’ di quel brio che dai primissimi episodi le aveva contraddistinte. Supernatural è infatti tra quelle poche serie che dieci anni dopo riesce comunque a coinvolgerti nella trama, emozionarti, farti arrabbiare mantenendo altissima la qualità della storia.
Nei due episodi che mi accingo a recensire sono davvero parecchio le riflessioni che sorgerebbero spontanee, dato che tra grandi ritorni e un’evoluzione non indifferente della trama porta per forza di cose a moltissime cose da dire.
Ma procediamo con ordine…
Inside Man
In “inside man” per la prima volta dopo un po’ di tempo, vediamo Sam e Dean agire separati. Se Sam è in preda alla disperazione per il fatto di non riuscire a trovare una “cura” per il marchio del fratello, Dean decide invece di concedersi un po’ di tempo per se stesso. Sam e Castiel cercano nuovamente di liberare Metatron dal paradiso, con l’intento di scoprire qualcosa in più sul marchio. Dopo il rifiuto di Hannah, i due decidono di rivolgersi ad una nostra vecchia conoscenza: BOBBY. Quest’ultimo, dopo aver saputo cosa è successo a Dean, decide di agire dall’interno dando il via ad una rivolta celeste con il fine di liberare Metatron. In realtà, quest’ultimo non sa molto sul marchio di Caino e così, dopo averlo reso umano, Castiel decide di ucciderlo. Metatron gli rivela allora di sapere dov’è nascosta la grazia che gli appartiene, offrendosi di fargli da guida. Nel frattempo, Dean, che cerca di scacciare i suoi demoni interiori trascorrendo una tranquilla serata in un pub, ha un primo, burrascoso confronto con Rowena. La strega, tuttavia, fallisce miseramente nel suo tentativo di uccidere Dean, e viene anche espulsa dall’inferno dal suo stesso figlio.
Crowley è indubbiamente il personaggio sul quale, per forza di cose, si rende necessaria un’analisi più attenta. La conversazione tra lui e Dean, infatti, ci riporta indietro nel tempo a qualche stagione fa; entrambi riflettono su come determinati eventi nella loro vita abbiano modificato profondamente la loro indole. Crowley, accusato dalla stessa madre (e in seguito anche da Dean) di essere diventato “debole”, sembra amareggiato; ma del resto, neanche per noi spettatori questo personaggio rappresenta ormai una minaccia, essendoci ormai abituati alla sua presenza di personaggio “enigmatico”. Se prima, infatti, era un demone temibile, oscuro, ma soprattutto violento, adesso ci viene più naturale associarlo ai momenti di comicità della serie. È, comunque, un personaggio che nessuno di noi vorrebbe vedere sconfitto, proprio perché parte integrante dell’universo di Supernatural. Sebbene nella parte finale della puntata Crowley sembri riprendere quel suo lato burrascoso e demoniaco, non credo proprio che in questa stagione vedremo un reale confronto tra lui e i Winchesters; credo, e spero, che Crowley rimarrà con noi fino all’ultimissimo episodio della serie.
Una menzione speciale va assolutamente fatta a Bobby, grande ritorno per la prima volta in questa stagione. La sua uscita di scena è da annoverare senza ombra di dubbio tra gli eventi più tristi dell’intera serie, e avere la possibilità di rivederlo anche in una sola puntata a stagione fa davvero la differenza. La lettera che ha dedicato a Sam mi ha commosso particolarmente.
Book of damned
Prima di concentrarmi su Sam, Dean e il loro rapporto va ovviamente spiegato cosa succede in questo episodio. La trama arriva ad una svolta: Charlie (che io ADORO) ha trovato un libro, scritto in una lingua indecifrabile, che potrebbe salvare Dean. L’unico problema sembrerebbe essere un misterioso uomo che con diversi scagnozzi insegue Charlie in qualsiasi suo spostamento. Dell’origine dell’uomo non ci viene detto molto, sappiamo soltanto che appartiene ad una famiglia molto potente che rivuole indietro il libro ed è disposta a tutto pur di riaverlo tra le sue mani. Dean è particolarmente euforico, finalmente capisce quanto sia disperatamente attaccato alla sua vita. Ben presto però la sua euforia dovrà calare, poiché un incontro ravvicinato con il misterioso uomo che insegue in lungo e in largo il libro in questione gli fa capire quanto esso sia pericoloso e malvagio e che un uso sbagliato potrebbe causare qualcosa di molto grave. In uno dei soliti scontri che coinvolge i Winchesters, Sam è “costretto” da Dean a bruciare il libro per evitare che si creino conseguenze irrevocabili.
Nel frattempo assistiamo alle “avventure” di Metatron e Castiel, questo insolito duo, alla ricerca della grazia perduta.
In precedenti recensioni ho rivelato quanto il Castiel delle ultime stagioni, seppur in questo caso dalla parte del bene, non susciti in me una particolare simpatia. Il suo personaggio è forse l’unico che andando avanti non è cambiato molto. Sebbene la sua storia sia stata abbastanza travagliata, non vedo in lui un “miglioramento”. Questa mia antipatia è probabilmente anche scaturita dal fatto che l’attore non riesce a trasmettermi veramente nulla e dicendo questo probabilmente sarò impopolare, ma alla sua presenza preferirei invece un ruolo più attivo di Charlie che, stagione dopo stagione, trovo sempre piacevole ed emozionante. Anche in questo episodio Castiel in realtà non ha un ruolo così rilevante, l’unica cosa che riesce a fare è infatti farsi ingannare da Metatron che, con uno stratagemma, riesce ad impossessarsi della famosa “tavola dei demoni”. Alla fine Castiel riuscirà a riprendere la sua grazie, ma a che prezzo? La fuga di Metatron.
A fine episodio succede quello che un vero accanito della serie si aspetterebbe, la svolta.
Sam è infatti riuscito ad ingannare tutti dando fuoco ad un altro libro e conservando il libro che può aiutare Dean a disfarsi del marchio. Egli decide allora di rivolgersi all’unica persona che può aiutarlo a decifrare quella lingua antica, ROWENA.
FINALMENTE. Non vedo l’ora di sapere cosa succederà e a cosa porterà questa insolita alleanza.
Il rapporto tra i due fratelli è il fulcro di questo secondo episodio. Sam è il personaggio su cui vorrei concentrarmi di più. Come ho già detto in precedenza, sono e sarò sempre #teamDean, tuttavia questi episodi ci fanno riflettere con maggiore attenzione sulla reale importanza di Dean nella vita di suo fratello; Sam è infatti disposto a tutto pur di farlo guarire, anche ricorrere a mezzi abbastanza discutibili. In fin dei conti, come più volte sottolineato nella serie (soprattutto nel finale della quinta stagione), è questo il tema portante su cui si basa Supernatural. Non importa, infatti, quante altre trame si intreccino nel proseguire degli eventi, la tematica alla base di tutto è e rimarrà sempre la famiglia. Del resto, questa è la storia di due fratelli che, seppur con molte divergenze emerse con il tempo, continuano a scegliersi a vicenda. Tutto il resto, alla luce di questo, assume meno rilevanza.
Date queste premesse, assegno alle puntate 4 porcamiseria su 5. Voglio ribadire quanto sia staordinario come questa serie, dopo dieci anni, riesca ancora a stupirci con puntate come queste. Nuovi personaggi e trame sempre più complesse non alterano, infatti, quello che è il Supernatural che conosciamo fin dalla prima stagione: due fratelli che lottano contro il male, e sono disposti a tutto pur di proteggersi a vicenda.
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Bobby che dice "Balls" >>>>>>>>> #Supernatural
— 𝐻𝑒𝑒𝓬𝓱𝓾𝓪; (@Vipdeldivano) April 3, 2015
Posso morire in pace! Charlie e Castiel si sono incontrati, e stavano giocando insieme mentre cenavano!Super cute! #Supernatural #Spn #10×18
— Veronica (@VperVero) April 16, 2015
Porcamiseria
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